Potrebbe essere questa la svolta per garantire quella continuità di investimenti necessaria ad un sito archeologico rilevante, come questo della domus sorta oltre duemila anni fa sul promontorio che domina il golfo di Portoferraio.
Oltre alla manutenzione ordinaria del verde e alla necessità di garantire una migliore fruibilità dei luoghi, azioni di per sé costose, è infatti opportuno programmare gli ulteriori scavi stratigrafici necessari a completare la lettura storica del sito, ferma agli anni pionieristici dell'archeologo Giorgio Monaco, direttore dal 1960 al 1972 della Soprintendenza alle Antichità dell'Etruria, come ha ricordato la Dott.ssa Lorella Alderighi, della Soprintendenza Archeologica della Toscana.
Il magnetismo di questo luogo unico è stato sottolineato il 1° novembre da Cecilia Pacini, Presidente della Fondazione Villa Romana Delle Grotte (di cui fanno parte, oltre ai proprietari, il Comune e Italia Nostra) in occasione di una conferenza stampa a più voci nella quale ha sottolineato come la crescente unità d'intenti tra la proprietà privata del luogo, le Istituzioni e la cittadinanza, abbia permesso negli ultimi anni di fare consistenti passi avanti per la protezione e valorizzazione di ciò che resta della sontuosa villa la cui proprietà è oggi attribuita alla Gens Valeria di Marco Valerio Messalla.
Sono stati il Sindaco Angelo Zini e il Consigliere con delega al Turismo Marino Garfagnoli, ad ipotizzare la 'soluzione pubblica' per dare certezza e continuità a quella che viene colta come una grande opportunità di riqualificazione del territorio attraverso un itinerario storico (che abbraccia duemila anni) compreso tra le due estremità del golfo di Portoferraio, con le Ville Romane della Linguella e delle Grotte, appunto, cuore di quel 'Cammino della Rada' proiettato fino al Castello del Volterraio.
Un percorso, ha chiosato il Prof Franco Cambi dell'Università di Siena, da anni impegnato per la valorizzazione di questi siti, che si può ammirare integralmente proprio da qui in un solo colpo d'occhio; quando la parola è passata agli ex allievi, oggi collaboratori, vale a dire i giovani archeologi Laura Pagliantini (direttrice scientifica degli scavi) ed Edoardo Vanni, si è colta, oltre all'estrema professionalità, la passione che muove questi giovani studiosi, che già stanno programmando sopralluoghi in Campania per visitare ville coeve (già completamente riesumate) per trarne indicazioni sul possibile disegno sotterraneo di quella delle Grotte.
Piccola visita guidata finale della Dott.ssa Pagliantini agli ambienti scavati in questi mesi per oltre un metro di profondità rispetto alla sola cresta muraria visibile in precedenza, operazione che ha riportato alla luce le macerie dei muri abbattuti nel 1799 dai belligeranti borbonici di Porto Longone per trascinare in posizione utile i 4 mortai e 2 cannoni con i quali presero a cannoneggiare Portoferraio per sloggiare i francesi lì asseragliati.
Conclusione con il gradito annuncio che il 2020, secondo anno di lavori, vedrà una sessione anche nella prossima primavera, oltre che nei programmati mesi autunnali.
CR