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RADIC(I)ALI 30 - Onde di mare e vela che salva

Scritto da  Nunzio Marotti Domenica, 20 Giugno 2021 01:07

 

Il mare è una realtà fortemente simbolica. In ogni cultura è utilizzata per esprimere situazioni ed esperienze e nella Bibbia si trovano riferimenti al mare come male o prova da affrontare.
Il vangelo di oggi parla di mare e di tempesta. E ne parla in rapporto alla paura e all'identità di Gesù.
La realtà di ogni giorno fa sperimentare difficoltà di vario genere. Sembra talvolta di non essere all'altezza delle difficoltà e di perdere il controllo della situazione, facendo esperienza della paura, che è un elemento insopprimibile anche dell'umano. Diventa così necessario ricorrere a tutte le risorse personali e, fra queste, per il credente alla promessa di Gesù (“io sono con voi tutti i giorni”). All'interno delle tempeste della vita, l'elemento fiducia è decisivo, fiducia nella vita e fiducia nel Dio che non abbandona, a cui importa dell'uomo, e di cui continua a prendersi cura, ma alla sua maniera, non certo influenzabile dalla nostra volontà (di potenza), dal nostro istinto (di conservazione). La paura, quindi, può rappresentare un blocco-paralisi o un'occasione per il rilancio esistenziale, con la consapevolezza che l'ultima parola non è della morte e del male ma della vita e del bene, come (ci) sostiene la fede nel Cristo risorto. Certo la fiducia non può essere episodica o a domanda, secondo il bisogno: è un cammino, un processo, che inizia con il nostro venire al mondo e va alimentata nel tempo. E tra l'altro l'incapacità a credere fino in fondo, muove ad una simpatia nei confronti di coloro che, pur affermando di non credere o di credere diversamente, si sentono in stato di ricerca. E insieme a loro, e ai discepoli, ci si può sempre domandare: “Chi è dunque costui?”.
Il tema del ripartire-rilanciare la propria vita, associato a quello del mare, costituisce un elemento qualificante anche per una realtà presente all'Elba da oltre trenta anni. Nell'ultimo numero del settimanale Famiglia Cristiana (25/2021), il “prete di strada” don Antonio Mazzi parla de “La Mammoletta” di Portoferraio, che ospita la Fondazione Exodus dell'Elba. E descrive una delle sue attività, quella di navigazione con la Bamboo, la barca a vela di Exodus, che per i giovani (e non solo) ha una forte valenza simbolica, educativa e terapeutica. Così scrive il Don: “Il mare è un incredibile maestro di vita e, oltre a donare la pace e la magia dell'infinito, insegna il rispetto e l'attenzione, la pazienza e la prudenza, il coraggio e la collaborazione”. Questo apprendimento si traduce in servizio agli altri, esodo da sé per rivolgersi ai beni comuni. E così, infatti, da lunedì prossimo la Bamboo partecipa con Greenpeace alla spedizione “Difendiamo il Mare” nell'Adriatico, con il monitoraggio della contaminazione da plastiche e microplastiche. Insomma, come dice don Mazzi, “la nostra vela salva il mare e l'equipaggio”.

(20 giugno 2021 – domenica 12 Ordinario)

 

Nunzio Marotti
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