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A Sciambere del traffico in centro storico: l'imperante filosofia dello spizzicaiolo

Scritto da  Sergio Rossi (con citazioni di Giovanni Fratini) Giovedì, 09 Luglio 2020 10:41

portoferraio panoramica centro 620

Sono stato per qualche anno Presidente di Montecristo, è curiosamente vero e documentato: negli anni 70 si costituirono a Portoferraio i Consigli dei Quartieri e qualcuno ebbe la balzana idea di nominarmi presidente del Quartiere Centro, nella cui giurisdizione era compreso, anche il distante Montecristo, tanto è che i residenti (N. 2) nell'isola votavano al seggio 1 del Quartiere Centro. La cosa fu notata da un amico che prendendomi per i fondelli non mancò di suggerirmi di farmi stampare un biglietto da visita col titolo amministrativo che mi competeva "Presidente di Montecristo e dello Scoglietto".
Orbene, favate a parte, a qualcosa servì l'esistenza di quel consiglio, che aveva rispetto all'Amministrazione Comunale un ruolo solo consultivo: ad esempio servì a suggerire di sperimentare la prima chiusura mattutina del traffico in centro, nella giornata di un venerdì (allora il mercato settimanale si teneva in Piazza della Repubblica), e la temporanea pedonalizzazione di Via dell'Amore consentendo il passaggio in auto di chi avesse eventualmente un garage e, per lo scarico e carico merci, ai gestori dei pochi esercizi commerciali che vi avevano sede.
Uno di questi, Dario era un mio amico, e non solo era d'accordo con la restrizione, ma la caldeggiava e, saputo che la Giunta aveva recepito la richiesta e deliberato in tal senso, si recò di buon mattino nell'ufficio dei Vigili Urbani per ottenere il suo permesso.
Il solerte tutore dell'ordine che si trovò davanti (del quale non faccio nome) così commentò la richiesta:
"Ma chi gliel'ha detta 'sta cazzata?"
Dario che aveva gli occhi buoni contestò educatamente:
"Guardi che c'è scritto nell'ordinanza appesa alla sue spalle!"
L'episodio dimostra che nel tempo, ragionando di traffico in Centro Storico, c'è sempre stato chi ha pensato di interpretare la massima evangelica "non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra" a modo molto suo, e che in ogni epoca la "macchina comunale" non è sempre stata un panzer.
Naturalmente le sperimentazioni furono accolte, come tutte le limitazioni del sacro principio "la mia auto, come quella dei miei clienti, si muove e sosta dove cazzo mi pare", con ostilità, e non vennero prorogate, ma dei veri subbugli si crearono allorché il Comune assunse misure anche più incidenti.
Sostiene infatti, non Pereira, ma Giovanni Fratini, già Sindaco di Portoferraio:
"... mi sono ritornati in mente gli incandescenti incontri con i commercianti del centro storico, in particolare con quelli della Calata che minacciarono la "serrata " quando, nel lontano 1974, decidemmo di chiudere al traffico la Calata per i tre mesi estivi, allora dalle 21, e di eliminare i posti auto disegnati sul lato del marciapiede dall' Hotel Darsena fin quasi all'altezza del molo del Gallo. E ricordo le vibrate proteste dei commercianti della piazza Cavour quando, qualche anno dopo, decidemmo di vietare la sosta delle auto e delle moto sulle pietre rosa davanti ai loro negozi..."
Ma se oggi qualcuno suggerisse di rinunciare alla chiusura serale estiva al traffico della Calata ed il ripristino delle aree di sosta (Molo Elba compreso) sulla Darsena, probabilmente la "serrata" la minaccerebbero gli eredi dei protestatari di un tempo.
Articolo minacce, dopo aver espresso la doverosa solidarietà agli amministratori di Portoferraio in ordine a chi si è confrontato con loro fuori dei canoni del civismo, non me la sento di condividere la "filosofia dello spizzicaiolo" con la quale stanno approcciando il problema del traffico, con continui interventi minimi e di segno anche contraddittorio.
Se c'è una disciplina che necessita di una visione territorialmente correlata, interdipendente, e di chiarezza nelle scelte, è proprio quella della mobilità, e mi ritrovo ancora in ciò che afferma Fratini:
"Non capisco perché il Covid abbia impedito alla Amministrazione di elaborare "strategie" o, meglio, di definire, precisare "le stategie" che il Sindaco aveva già indicato nel suo programma elettorale. Eppoi le strategie non spettano ai tecnici, ai vigili che mancano o al Comandante che ancora non c'è, spettano agli Amministratori che, certo, devono confrontarsi con i Tecnici per verificarne la fattibilità. Il Sindaco avrebbe detto che il piano del traffico (e della mobilità) non basta perché l'Amministrazione persegue " un obiettivo più vasto e generale", quindi l'Amministrazione ha una idea di come dovrà essere la città. Ok, ci dicano qual'è la loro idea, ma intanto si affidi a qualcuno, a qualche Soggetto tecnico, la redazione del piano del traffico e della mobilità sostenibile. L'Amministrazione vuole una città più verde? Vuole migliorare l'immagine la città con tanti fiori e tanti alberi? Bene, ma perché non si è ancora dato incarico per la stesura di un piano del verde? Perché non si affida a dei Tecnici la valutazione della reale pericolosità dei pini a S.Giovanni? A questi incarichi l'Amministrazione poteva provvedere. Il soldi ce li ha e il Covid non glielo ha impedito".
Per chiarezza, tanto chi scrive quanto l'ex-sindaco di Portoferraio hanno (come tanti) sostenuto questa Amministrazione, mettendoci la faccia, sarà pure un elemento minimo, ma a mio opinabile parere uno spunto di riflessione lo dovrebbe dettare.

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