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A Sciambere: il dissalatore si farà. Ora, per favore, parliamo d'altro

Scritto da  Marcello Meneghin - sr Giovedì, 18 Novembre 2021 09:47

 

Vista la recente sentenza che condanna il Comune di Capoliveri, dovrebbe essere chiaro che il dissalatore di Mola sarà senza fallo costruito. È inutile sperare l’impossibile: quella è un’opera che si deve fare e tra un'annata sarà pronta.


Allora all'Elba se ne vedranno delle belle.


Innanzitutto sarà veramente interessante scoprire cosa se ne farà del dissalatore nei tre mesi invernali quando l’acqua potabile di cui dispone l'Elba è così esuberante rispetto al fabbisogno che d’inverno si fermano le pompe di molti pozzi elbani adducendo la falsa scusa che lo si fà per ottenere la ricarica di falda, ricarica assolutamente impossibile perché ciò significherebbe far risalire l’acqua sulle pendici dei monti da dove ha origine la falda stessa.


Mi perito a prevedere quello che potrà invece accadere. Probabilmente si arriverà a sospendere, soltanto in parte perché la portata di 80 l/sec é troppo bassa per sostituirla totalmente, l’acqua della Val di Cornia oberata com’è da crisi sempre più gravi per il continuo aumento di richiesta fatta dagli acquedotti. Questo sottoporrà la condotta sottomarina a continue variazioni di portata e quindi ai colpi d’ariete che questo inevitabilmente provocherà su una condotta già sottoposta al pericolo di quei gravi disservizi per diminuire i quali bisognerebbe invece lasciarla calma calma funzionare senza variazioni di sorta così come si è fatto in questi anni durante i quali tali disservizi non di sono affatto verificati.


Un secondo avvenimento da osservare attentamente sarà senza dubbio la rimineralizzazione effettuata mescolando l’acqua distillata prodotta dal dissalatore con quella salmastra dei pozzi di Mola. I risultati saranno eclatanti per l’acqua dell’acquedotto che risulterà imbevibile nel mentre le vecchie condotte metalliche della rete e degli allacciamenti privati daranno sottoposti a corrosione accentuata con guasti e ruggine che uscirà dai rubinetti.


Un terzo elemento da tener sotto controllo sarà la presenza di un impianto di sollevamento (il famoso intake) che funzionerà in prossimità degli ombrelloni del Lido di Capoliveri mentre potrebbe benissimo essere spostato in vicinanza del dissalatore.


Piú importante di tutti il quarto elemento da tenere ben in vista : il nuovo ammontare delle bollette di pagamento dell'acqua di cui non si sa nulla ma che schizzerà verso l'alto anche a seguito del notevole aumento dei costi dell'energia elettrica.


Nel frattempo brillerà nel cielo la stella degli enormi volumi di ottima acqua piovana, di costo prossimo a zero, che verrà lasciata scaricarsi, inutilizzata, a mare per non aver costruito, con il denaro del dissalatore, un serbatoio in grado di accumularla.

Marcello Meneghin

 

OK
Incrociamo le dita sperando che Meneghin si sbagli, e che ai catastrofici eventi che prefigura, peraltro mai verificatisi - a quanto ci risulta - in alcuno degli impianti sparsi sulle coste europee, non si sommino (tanto per avere culo) un cedimento della ormai vetusta - ma vitale - condotta sottomarina, e un'estate siccitosa con invasione di cavallette, come prima delle neo-bibliche sette piaghe dell'Elba.

Al quinto pronunciamento negativo (per i ricorrenti) di organi giudicanti, oltre a quelli di istituzioni deliberanti, con questa storia è abbondantemente l'ora di farla finita: il dissalatore di Mola si farà ed il tempo darà ragione a chi realmente ce l'ha, tra i due partiti no-diss e sì-diss, che resteranno, certamente, l'un contro l'altro armati, ma in forzato armistizio.

Nel frattempo però si potrebbe pensare di non sprecare la "Vis Ecologica" accumulata, orientandola su altri scempi e disagi che si consumano e si perpetrano sempre in zona, come la devastazione della fu Collina della Crocetta, il rischio di un mostruoso porto di Mola, che "condirebbe" di cemento ben più della vituperata salamoia, un'area ambientalmente unica e preziosa, o (minore in generale ma non per chi - col naso tappato - ci abita e vive) l'annosa questione dei fetori del Buraccio.
Se si formasse un comitato per affrontare in blocco queste questioni, sulle quali i magnifici e combattivi comuni di Longone e di Capoliveri non hanno detto una se... una semplice parola, va... garantiremmo tutto il nostro supporto informativo.
Lo abbiamo fatto anche nella vicenda del dissalato pubblicando un profluvio di parole, è vero, ma sicuramente matureremmo un maggiore coinvolgimento.

sr

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Ultima modifica il Martedì, 23 Novembre 2021 11:33

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