GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860)
Agli inizi dell’anno 1816 il tenente colonnello Giacomo Mellini ha iniziato un tentativo di scavo archeologico nelle vicinanze di Capoliveri stimolato,”animato”dal conte Strasoldo,governatore militare e civile dell’Elba.
Strasoldo avvisa il governo granducale di quanto sta accadendo.
Il governo,ai massimi livelli,nella persona del principe Corsini, ministro dell’interno alla segreteria di stato in Firenze,risponde dicendo di continuare il tentativo di scavo e di far conoscere “almeno per approssimazione la spesa che sia occorsa e possa occorrere per tale oggetto”.
Confortato dall’interesse del governo, Strasoldo, rende noto con lettera indirizzata allo stesso Mellini del volere del governo che si continui lo scavo e che si faccia sapere i costi dello scavo.
Il Mellini non tarda a farlo: è quanto si apprende da lettera che Strasoldo scrive a Mellini.
In questa lettera appare con evidenza il grande interesse del governatore per gli scavi in quanto, in persona, autorizza ”a procedere immediatamente” la continuazione del tentativo di scavo augurando “il più sublime successo”.
Lettera al Mellini scritta da Strasoldo il 15 maggio 1816
“Poiché VS Ill.ma mi previene colla preg.ma sua dello scorso giorno che la spesa occorrente per proseguire gl’incominciati scavi nelle vicinanze di Capoliveri sarà oggetto ( ), io l’autorizzo a procedere immediatamente alla continuazione degli scavi medesimi per conto dell’I. e R. Governo e tenere conto della
spesa che potrà abbisognarvi.
Ella favorirà di darmi conto più spesso che le è possibile dell’esito delle sue ricerche e di ciò che può ( ) dalle medesime; ed augurandole il più sublime successo nella di lei intrapresa,vengo colla maggiore stima”
(Affari generali del Governo dell’isola d’Elba anno 1816.Filza 3.Carta 187.ASCP)
Dopo aver scritto al Mellini, Strasoldo si rivolge al principe Corsini, ministro granducale.
E’ una lettera da cui si evince che il Mellini ha iniziato gli scavi pagando di tasca propria e chiede in aiuto un altro uomo insieme a quello che già ha,che Strasoldo questo aiuto vuole concederglielo nella “lusinga “ che il Corsini “non sarà per disapprovarlo”.
Infine Strasoldo chiede allo stesso Corsini da quale cassa dovranno essere presi i soldi per il finanziamento.
Lettera a Corsini scritta da Strasoldo il 18 maggio 1816
“Eccellenza
Ho avuto l’onore di prevenire V.E. che in virtù della ( ) approvazione comunicatami dall’E.V. con sua lettera de 4 stante ha autorizzato il T. Colonnello Mellini a continuare le ricerche nelle vicinanze di Capoliveri ed egli vi si è portato ieri l’altro con un Uomo,questa mattina ricevo il rapporto dal predetto Mellini con il quale mi dà conto d’aver trovato altri 10 pezzi dei quali mi faccio un dovere d’inviarle la nota.
Egli mi dice d’avere pagato quattro Paoli al giorno all’Uomo che lavora nello scavo e chied un altro occorrente in aiuto ed io glielo concedo nella lusinga che V.E. non sarà per disapprovarlo.
Supplico l’E.V. a indicarmi da qual cassa dovranno essere ( ) questi due occorrenti e di passare gl’ordini in conseguenza”
(Idem come sopra)
Nel giugno, Strasoldo scrive ancora a Corsini rendendo conto dei risultati dello scavo, dell’entità della spesa sostenuta di tasca propria dal Mellini e che si è rivolto al direttore delle Regie Rendite in Portoferraio per la copertura del saldo delle spese sostenute dal Mellini.
Lettera di Strasoldo a Corsini del 4 giugno 1816
“Il T. Colonnello Mellini mi ha diretta la lettera che trasmetto a V.E. nel suo originale, dalla quale si compiaceva riscontrare che l’istesso Sig. Mellini l’escavazione nel ( ) determinato luogo à ritrovato degl’altri Pezzi d’antichità ch’egli mi ha mandato qui in custodia,d’alcuni dei quali ha poi anco ricavato il disegno e quale io mi faccio in dovere d’inviare all’E.V. perché voglia umiliarlo a S.A.I. e R.(1)
Siccome il ridetto Sig. T. Colonnello Mellini è in disborso di lire 135 ed a cui mi chiesto il rimborso, mi sono diretto a questo amministratore generale delle Regie Rendite Sig. Giuseppe Cantini perché Egli oltre al saldo di questo conto li somministri una piccola( ).
Prego V.E. di far disporre ordini opportuni al Sig. Giuseppe Cantini perché li sia abbonato fatto di lire 200 per l’escavazione dei monumenti d’antichità nelle vicinanze di Capoliveri.
Da quando mi faccio un dovere di rendere noto all’E.V. di quest’escavazione ( ) che la spesa è tenuissima come ho avuto l’onore di prevenirlo con mia de 19 del mese di maggio scorso.
La detta escavazione non interessa che un piccolo spazio ,che è quasi ammezzato consistente in un pezzetto di terreno…non resteranno da farsi altre escavazioni,giacchè può ragionevolmente presumersi che in questo piccolo spazio di luogo soltanto esistevano dei preventivi indizi da meritare la ricerca che si è incominciata
con successo e che sembra non doversi tralasciare fino al termine, giacchè la spesa di questo scavo è così tenue che non forma oggetto a fronte di ciò che è stato ritrovato e che verosimilmente si troverò in appresso.
Starò in attenzione agl’ulteriori ordini di V.E. sul tal particolare mi darà.
Frattanto ho l’onore di protestarmi con distinto ossequio Di V.E. “
(Idem come sopra)
Si evidenzia nelle parole di Strasoldo tutto il suo interesse a far proseguire lo scavo fino al termine e la sua premura che ciò avvenga assicurando il governo che la spesa da sostenere è davvero bassa “giacchè la spesa di questo scavo è così tenue che non forma oggetto a fronte di ciò che è stato ritrovato”
Dopo pochi giorni dalla lettera sopra scritta da Strasoldo,allo stesso arrivano due lettere che entrambe portano la data di 11 giugno 1816,una dalla Segreteria di Stato e l’altra dalla Segreteria di Finanze da Firenze
Con queste lettere il governo granducale, dà risposta positiva alle richieste avanzate dal Mellini tramite il governatore Strasoldo
Lettera della Segreteria di Stato a Strasoldo di 11 giugno 1816
“Ill.mo Sig. Sig. Pron. Colend.mo
E’ stato reso conto a S.A.I e R. del resultato dell’escavazione di oggetti d’antichità che va facendosi nel territorio di Capoliveri,del quale VS Ill.ma ha dato riscontro con lettera del 4 giugno stante.
Dal Dipartimento delle Reali Finanze era già stato ingiunto a codesta amministrazione delle R.R. Rendite di soddisfare le spese di tal lavoro e verrà rinnovato un tal ordine quando ciò sia necessario per quelle ulteriori
che occorressero per ultimare il detto scavo e che sembra che non possino ammontare ad una somma
rilevante.
Ho l’onore di confermarmi con distinto ossequio
Di VS Ill.ma
Dall’I.e R. Segreteria di Stato
Lì 11giugno 1816
Dev.mo Obbl.mo Serv.re
Iannuzzi
Visto N. Corsini “
(Idem come sopra)
Lettera della Segreteria di Finanze a Strasoldo di 11 giugno 1816
“Ill.mo Sig.Sig.Pron Col.mo
E’ stato reso conto a S.A.I. e R. il resultato dell’escavazione di oggetti di antichità che va facendosi nel territorio di Capoliveri, del quale VS Ill.ma ha dato ha dato riscontro con sua lettera dè 4 giugno stante.
Dal Dipartimento delle R.R. Finanze era già stato ingiunto al Direttore dei Conti della R. Depositeria di soddisfare le spese di tal lavoro,come pure gli è stato ordinato di abbuonare a codesto Direttore delle RR Rendite la somma di lire dugento da essa pagata al Tenente Colonnello Mellini e verrà rinnovato un tal ordine per quelle ulteriori spese che occorressero per ultimare il detto lavoro nella persuasione che possa tale operazione finire in breve tempo e la spesa doveva essere in conseguenza di poco rilievo.
E col più distinto ossequio passo a confermarmi
Di VS Ill.ma
Dall’I. e R. Segreteria di Finanze
Lì 11 giugno 1816
Dev.mo Obb.mo Serv.re
Luigi Poirot
Visto L. Frullani”
(Idem come sopra)
Frullani è direttore della Segreteria di Finanze in Firenze.
Marcello Camici
ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
1) I disegni eseguiti dal Mellini ed “umiliati” a Sua Altezza Imperiale e Reale sono gli stessi che oggi possiamo ammirare