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Covid: situazione sanitaria, turismo e prospettive

Scritto da  Jacopo Bononi Sabato, 05 Dicembre 2020 00:25

 

(…)E’ doveroso, infatti che si evidenzi chiaramente le palesi differenze fra la classica mobilità nelle città e quella nelle zone insulari, che, lo ribadiamo, sono, stante le norme del Dpcm, sottoposte a pesanti e complessivamente illogiche limitazioni nei movimenti da parte della popolazione residente. La stretta vicinanza tra i piccoli comuni dell'isola d'Elba rende spesso impossibile per i cittadini non sconfinare dal proprio territorio per qualsivoglia necessità. (Landi, Consigliere della Lega).

Poche settimane fa anche da parte della Fondazione Isola d’Elba, tramite il suo presidente Mantovani, sono state espresse posizioni simili, condivisibili se non fosse per evidenti aspetti legati alla prudenza che assembramenti difficilmente gestibili, specie nei centri comerciali e nei grandi supermercati, potrebbero generare.

Leggiamo inoltre, per ‘par condicio’ sulla stampa elettronica, anche da sponde politiche opposte: (…) Nel momento in cui si discuteva di un atto riferito alla questione degli spostamenti nei comuni in fase di restrizioni Covid, porre il problema dell’isola d’Elba, chiedendo che sia considerata, dal punto di vista della mobilità delle persone, come un unico comune. La Regione Toscana, per quanto nelle sue possibilità, con l'ordinanza 104 e successivamente con la 116 è intervenuta per facilitare gli spostamenti tra comuni, naturalmente raccomandando ai cittadini di limitarli al massimo e assumendo la massima prudenza. (Anselmi, Assessore del PD)

L’esigenza di fornire un minimo di equilibrio tra il garantire una sicurezza adeguata ed l’evitare un peggioramento della situazione economica, oltre che sociale, elbana ci riporta al dibattito nazionale in tema, allorquando leggiamo sulla stampa nazionale: è evidente che, se non si mantengono le precauzioni necessarie a limitare la diffusione dei contagi da Sars-CoV-2, non potremo che rivedere una situazione simile a quella che abbiamo già vissuto, arrivando cioè a una terza ondata di Covid-19, è fatale che sia così. (…) Commentando, in una intervista su RAI Tre, gli assembramenti visti in molte città per lo shopping natalizio, soprattutto quelli in centro a Milano, così il prof. Massimo Galli del Sacco di Milano avverte che abbiamo ancora moltissimo virus che circola. Troppo, in tutto il Paese, per pensare di tornare a un “liberi tutti” appena avuto un accenno di risultato dalle restrizioni disposte contro la seconda ondata. Un invito alla prudenza che anche sulla nostra isola, fortunata per ora, dovrebbe essere ascoltato. Se poi le criticità note e stra-note del nostro Ospedale diventassero dirimenti per evitare la tragedia di una assistenza in mano ad un elicottero e alle sue intrinseche aleatorietà, allora questo nostro essere baciati dalla fortuna potrebbe terminare. Abbiamo relativamente pochi casi Covid sullo Scoglio e tutti in condizioni per ora discrete, così come sappiamo da fonti mediche certe del territorio, tuttavia movimentazioni eccessive tra comuni nel periodo delle festività potrebbero scatenare scenari diversi. A ciò si aggiunga l’esito della raccolta fondi di alcuni mesi fa per le tarapie intensive che non sono neppure in programma, ma che tutti invocano, di cui leggiamo sempre sul sito ‘Miglioriamo l’ospedale elbano’ gestito da Alessandro Pugi: (…) Con i soldi della raccolta fondi sono stati acquistati macchinari utili sia alla terapia subintensiva che per altre situazioni ospedaliere dietro indicazione delle persone che hanno istituito la raccolta fondi in accordo con l'allora responsabile dell'ospedale dott. Bruno. Restano ancora circa 20.000 euro da spendere. Forse è stata sbagliata, sicuramente in buona fede, la dicitura per la raccolta, "terapia intensiva", in quanto la stessa in realtà non è mai stata in progetto presso l'ospedale. L'ordinanza regionale nr. 96, se non erro, parla chiaro in merito all'istituzione dei reparti Covid: tutti gli ospedali devono avere un reparto Covid. Al momento Portoferraio non ha provveduto all'istituzione del reparto, ma se sarà necessario dovrà provvedere in tal senso (…) Noi, nel nostro piccolo, con la donazione dei caschi CPAP NIV insieme con la Banca dell’Elba (e ringraziamo ancora la sensibilità e la generosità dell’Istituto bancario nelle persone del presidente Bartolini e del Direttore generale Donati, nonché di tutto il CDA, che hanno appoggiato l’iniziativa condividendone le spese) abbiamo provato a fornire una ‘soluzione tampone’ a queste criticità, ma la nostra iniziativa giace in un limbo silenzioso dopo oltre un mese e ciò si aggiunge alla diffusa incertezza che ci circonda. Peggio ancora sarebbe che i caschi fossero stati già in dotazione all’ospedale: allora tanto valeva dirlo subito da parte dei dirigenti sanitari e avremmo pensato ad altri aiuti, se necessari. Attenzione, però. Quel giro di giostra, di cui abbiamo già parlato in altri interventi recenti, per cui l’arrivo del vaccino ci riporterebbe di nuovo ad una estate ‘liberi tutti’ e con il fatturato in crescita, forse sarebbe salvifico e porterebbe a zero le elencate preoccupazioni. Tuttavia ipotizzare che la giostra non giri sempre a nostro favore crediamo significhi essere previdenti e accorti e non pessimisti ‘tout court’, come potrebbe apparire. Cosa stanno passando i nostri ‘colleghi’ della montagna in queste ore, in termini opposti di totale crisi, dovrebbe farci da monito. Quindi che la nostra voce sia pure fuori dal coro, perchè essere vivi da cassandre è sempre meglio che essere morti da inguaribili ottimisti.


Jacopo Bononi

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