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Pasquale Berti: cosa non va nell'urbanistica e nell'amministrazione marinese

Scritto da  Pasquale Berti Venerdì, 26 Febbraio 2021 15:21

Ho riletto con piacere l'ottimo articolo sul porto di Marciana Marina scritto dall'Architetto Piero Baracchi che in calce ripropongo e che condivido pienamente.
Non posso non rimanere stupito dall'evolversi della vicenda, forse motivo determinante per la vittoria elettorale.
E non riesco a comprendere perché il piano regolatore portuale non sia stato revocato.
Un illustre legale di fama nazionale assicura che non ricorrerebbe, con la revoca, il "danno erariale" come qualcuno vorrebbe far credere per sostenere questo atteggiamento dilatorio.
Trovo nell'agire dell'Amministrazione un particolare atteggiamento di "timor riverenziale" verso la precedente Amministrazione e forse rancore o astio verso altre amministrazioni.
Vedo politiche nepotistiche.
Lavori fatti, più adatti a periferie di città che non a piccoli deliziosi paesini turistici come il nostro.
Portofino docet.
Noi oramai, mi sembra, siamo distanti anni luce da quegli esempi.
Vedo un paese al buio, anche come visione futura.
Se poi fosse anche vero che le abitazioni (magazzini compresi) nel nuovo piano regolatore per l'abitabilità possono avere una superficie minima di 28mq o 33mq, addio al turismo di qualità, forse avremo un boom economico temporaneo, poi la fine e l'addio al benessere faticosamente conquistato.
In paese mi dicono ci siano più di 100 appartamenti in vendita: Ragioniamo...
Vedo il nulla per la vivibilità e la socialità, non vedo ristoranti, negozi, alberghi aperti nel periodo delle vacche magre. Mancano le incentivazioni giuste che permettano un'apertura prolungata (10 mesi circa) tipo il taglio delle tasse, delle imposte, la concessione di contributi per l'affitto etc... per far vivere dignitosamente Marciana Marina e la sua gente (parlo senza Covid).
Per non dire del Saint Claire: perché non prevedere il ritorno all'alberghiero?
Se non vado errato aveva 15'000 presenze annuali di turisti, e tre dipendenti fissi, oltre gli stagionali (6?). Mi sembra di ricordare che 5 personaggi che deliberarono in Consiglio, la trasformazione da alberghiero, sono presenti nell'attuale consiglio comunale, potrebbero ripensare al loro atto e rimediare all'errore del passato.
Questo è il mio pensiero per il bene del paese.
Per non parlare della politica cimiteriale non rispettosa del passato e senza visione.
Nel futuro prossimo saremo costretti a chiudere l'attuale cimitero per farne un altro, e forse traslocare anche i defunti?
Non vedo piantumazioni di tamerici sul lungomare, vedo però crollare i vecchi. E ricordo l'onorevole Malfatti, nostro cittadino onorario, quando diceva affascinato che era uno dei lungomari più belli del mediterraneo grazie anche alle nostre tamerici.
Vedo però tagliare alberi, troppi alberi anche in paese, pubblici e privati, tanto da vedere ormai le colline, senza verde, "rapallizzate". La parola non è un complimento per Rapallo o per noi.
Non parliamo della brutta scogliera che stravolge il lungomare.
L'erosione si è spostata: ora è a casa "Mosca". Vale anche su quella del Cotone, dal ponte; davanti alla fontana.
Per i lavori a mare occorrono competenza, lunghi studi e buon gusto.
Bisogna meditare a lungo prima di agire.
Una diga sotto il mare era sicuramente più rispettosa dell'ambiente. Per operare ci vuole anche uno studio sulle correnti.
Stravolgere il lungomare è un vulnus irreparabile anche per i negativi riflessi economici.
Vale anche per la comparsa di nuove terrazze o altre manomissioni. È necessario pensare alle facciate viste le agevolazioni statali (90-110%).
Non capisco le attuali fermate dell'autobus che l'estate fanno impazzire, cittadini, turisti ed autisti, perché non trasferirle in Piazza Sanzo e Via Vadi che sono strade a senso unico?
I lavori nel vecchio comune di Via Vadi mi vedono perplesso, secondo me non è più tempo di scelte populiste.
Era meglio spostarci gli ambulatori medici, anche pagando l'ASL, tra l'altro si sarebbero eliminate le lunghe attese dei pazienti all'aria aperta, sotto l'acqua, il freddo, il vento.
L'edificio sul lungomare andava attrezzato per il turismo (sale mostre, ufficio pubbliche relazioni ecc ...) oramai questa è l'unica fonte di benessere per la nostra gente. Non vedo purtroppo altre alternative di lavoro.
Non parliamo dell'ufficio turistico per carità di patria.
Brillante e patriottica l'idea di illuminare la "Torre" con il Tricolore.
Oggi, dopo un anno, appare come la pubblicità di un tubetto di dentifricio.
Potrei continuare, ma avendo promesso ai molti che chiedono il mio pensiero, essendo stato uno degli "sponsor", che 6 mesi prima delle elezioni, covid permettendo, terrò un'assemblea pubblica e mi rivolgerò ai "Liberi e Forti" del paese e lì illustrerò il mio pensiero sul futuro di Marciana Marina.
Ho trovato anche dei CD sulle feste negli anni '80, credo farò delle proiezioni pubbliche per ricordare lo splendore del paese in quegli anni...Purtroppo trovo molto difficile il confronto...
Mi sembra manchi una visione sul nostro futuro, cure mediche ospedaliere comprese, mancano all'Elba anche i medici di base.

Pasquale Berti

 

Ripropongo l'ottimo articolo dell'Architetto Piero Baracchi da cui prende forma il mio sfogo

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