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Normativa sui rimborsi spese mediche. Bisogna cambiare metodo

Scritto da  Guido Retali Domenica, 14 Aprile 2024 00:33

Sanità all'Elba, carenze all'ospedale. Teniamo lo sguardo fermo e parliamone spesso.

 

Nel frattempo, possiamo riflettere sulla normativa nazionale in merito al rimborso delle spese mediche. Il trattamento fiscale non è assolutamente adeguato e , di certo, se le detrazioni sulle spese sanitarie fossero superiori, questo potrebbe influire molto sui costi che il cittadino affronta per i servizi, ad esempio, che danno le varie associazioni mediche private. Che ci sono anche all' Elba e che sono utilissime, ma logicamente costose dal momento che le imprese private vivono finchè c'è un utile.

 

Ebbene , la normativa nazionale, in merito alle spese sostenute dal cittadino, stabilisce che , fino all' importo di € 129, 11, il cittadino non ha alcun rimborso. Poi, se il cittadino spende di più, ha diritto- sulla somma oltre la franchigia di 129,11- ad una detrazione fiscale fino al 19%( si noti: fino all'importo totale di € 6. 197,48 perchè questo limite massimo, non è dato sapere. Cosa un po' ridicola).

 

Il rimborso del 19% è, chiaramente, troppo basso. Ma da tanto tempo è così, evidentemente -si potrebbe dire- lo Stato non ha più soldi. Bene, anzi male, molto mle. E' noto che la coperta è corta, d'altra parte le varie opposizioni (un po' di un colore, un po' di un altro) protestano, protestano, etc, forse non si può fare di più.

 

Però, dobbiamo riflettere. Con questo rimborso, il servizio sanitario nazionale è un concetto che, in parte, sfuma. Sappiamo bene che c'è chi non si può permettere spese più o meno elevate. E tante visite mediche e tante operazioni chirurgiche- lo sappiamo- hanno carattere di urgenza.

 

Anche la gente, tutta la gente, chiede, richiede e richiede ancora. Bisognerebbe- secondo me- cambiare ottica, e invitare chi è in Parlamento, ma anche la gente in generale, a chiedersi: ma un miliardo, oppure due miliardi, oppure tre, oppure etc non sarebbe meglio risparmiarli in alcuni settori , meno importanti di altri, e chiedere che vadano a finanziare questo settore? Che, poi, è una delle dieci o dodici priorità del paese. Purtroppo, non si segue questo modo di affrontare i problemi dell'Italia.

 

Si sente spesso prendere decisioni su questo, quello e quell'altro. E molti applaudono, specialmente se si tratta di decisioni prese per una visione ideologica. Ma non è così. Per finanziare i costi che deve sostenere la gente( almeno quello con un reddito basso o comunque piuttosto contenuto), bisogna risparmiare su tante voci di spesa. Può essere un po' difficile ma è così. Se vogliamo far costare meno, ad esempio, una visita ad un privato da parte di una associazione medica, occorre non un miliardo, non due miliardi, ma molto di più. E non si può dire di si, sempre e sistematicamente, anche a cose molto meno prioritarie.

 

Mettiamocelo bene in testa. Questa è la strada, l'unica strada, da seguire.

 

Guido Retali

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Ultima modifica il Domenica, 14 Aprile 2024 10:42