A Portoferraio, nella seconda guerra d’indipendenza (1859) le donne partecipano allo sforzo bellico raccogliendo denaro per sostenere le spese della guerra e preparando garze per i soldati feriti.
E’ quanto si apprende da documenti d’archivio.
Una commissione istituita dal comune di Portoferraio il 19 maggio 1859, decide di scegliere alcune signore alle quali il gonfaloniere di Portoferraio, Squarci, presidente di questa commissione, chiede, tramite lettera, di volersi adoperare per la guerra dell'indipendenza.
A queste signore così il gonfaloniere Squarci in questi termini scrive il 22 maggio 1859:
"Alle Signore
Marianna Bigeschi nata Mazzinghi
Anna Montelatici nata Senno
Marianna Bigeschi nata Puccini
Domenica Daddi Nata Gasparini
Elvira di Luigi Damiani
Eloisa Foresi nata Bracci
A Portoferraio
Il Sesso cui Ella appartiene si è sempre e dovunque distinto per opere pie.
Un'opera grande quella che è diretta a sopperire ai bisogni della Comunità quando combatte per raggiungere col mezzo della guerra la propria indipendenza.
Mentre il sesso forte animoso combatte sul campo, le gentili Signore, le donne di ogni condizione, debbono prestarsi a raccogliere denaro, garze file o quant'altro è indispensabile ai bisogni di una guerra.
A questo fine la Commissione da me presieduta, l'ha prescelta e la prega a volersi adoperare con zelo e perseveranza a raccogliere oggetti e pecunia, sapendo per (...) che alla preghiera dettata dal labbro femminile e patriottico niuno potrà negare l'obolo alla Patria che invoca aiuto ad ogni suo figlio in così supremo momento.
Abbia in questa mia l'attestato anticipato della riconoscenza della Commissione la quale molto si ripromette dalla di Lei opera e frattanto mi dò il piacere di dichiararmi
Di Lei Signora
Squarci"
(Filza “Copialettere del gonfaloniere di Portoferraio dal dì 22 maggio 1859 al dì 5 dicembre 1860. Anno 1859”. Copialettere n. da 82 a 87. Archivio storico comune Portoferraio. Cfr pg 49 di “Storia dell’alba dell’unità d’Italia a Portoferraio e all’Elba (1859-1860) attraverso documenti di archivio” M. Camici. Marchetti editore, Pisa 2020)
Non cade nel vuoto l’invito del gonfaloniere rivolta alle donne di Portoferraio “a volersi adoperare con zelo e perseveranza”.
Il 9 luglio 1859, circa un mese e mezzo dopo la lettera di cui sopra, il gonfaloniere Squarci così scrive al governatore militare e civile dell’Elba, Niccolini
“Al Sig. Cav. Colonnello
Governatore Civile Militare
dell’Elba
Lì 9 luglio
Fila e pezze per i feriti nella guerra di indipendenza
Le rimetto una cassa di legno contenente le 60 Fila e le 80 Pezze e fasce raccolte dalle Sig,re Collettrici in questa Città da servire per uso dei feriti nella Guerra della Indipendenza Italiana pregandola a volersi compiacere inviarla a luogo del destino
Squarci“
(Filza “Copialettere del gonfaloniere Portoferraio dal dì 22 maggio 1859 al dì 5 dicembre 1860. Anno 1859”. N. 129. Archivio storico Comune di Portoferraio. Cfr. pg 80 idem come sopra)
Le “Signore Collettrici” sono quelle alle quali il gonfaloniere in qualità di presidente della commissione diretta a raccogliere offerte per la guerra dell’indipendenza, aveva scritto invitandole “a volersi adoperare con zelo e perseveranza a raccogliere oggetti e pecunia, sapendo (...) che alla preghiera dettata dal labbro femminile e patriottico niuno potrà negare l’obolo alla Patria che invoca aiuto ad ogni suo figlio in così supremo momento”.
Marcello Camici