Con la presentazione dell'instant book "Kiev" del giornalista Nello Scavo, inviato di "Avvenire", si è concluso nei giorni scorsi il ciclo estivo di incontri letterari promosso dal Comune di Portoferraio- Assessorato Cultura, Pro Loco e MadiLibri.
"Parole in chiostro", il titolo della rassegna presso il complesso De Laugier, che ha saputo offrire a numerosi residenti e turisti una decina di occasioni di incontro e approfondimento su diverse tematiche, coinvolgendo autori e autrici di rilievo nazionale e locale, poiché i fatti del mondo viaggiano paralleli alla nostra vita quotidiana.
Il libro dell'inviato Nello Scavo "Kiev", é una testimonianza diretta di 20 giorni cruciali, dal 21 febbraio, pochi giorni prima dell'invasione da parte russa di parte del territorio ucraino fino al 20 marzo, giorno del ritorno in Italia.
'Il mio dovere é raccontare', scrive nelle ultime pagine del reportage Nello Scavo, ed é quello che fa, dal lato delle persone, dei civili, dei loro drammi testimoniati in diretta.
Un lavoro pericoloso, quello dell'inviato di guerra, tanto che alla partenza, insieme al biglietto di sola andata, in tasca c'è pure copia di un'assicurazione che copre ogni evenienza. C'è chi non torna infatti, l'inviato lo sa bene, quando con sguardo storico cita l'uccisione nel conflitto di sei reporter, ricordando anche quella - maggio 2014 in Donbass - per mano ucraina, del giornalista italiano Andrea Rocchelli.
La guerra insomma, c'era da un pezzo, come sostiene, con un'operazione di verità, da sempre, il quotidiano Avvenire.
La pace é non avere fame, non avere freddo, non avere paura, diceva Brecht in una sua bella poesia, ed è questo sguardo di pietas che attraversa le 150 pagine del libro, lasciando a noi cittadini, sommersi da un'informazione di guerra in cui la verità é la prima vittima, il compito di trascinare fuori dalla logica belligerante i nostri Governi, o almeno di provarci.
CR