Con l'approssimarsi del 25 aprile, mi piace ricordare una storia avvenuta una sessantina di anni fa, incidentalmente più o meno quando il famoso Club 64, prima vera discoteca in Italia, iniziava la sua carriera.
Io vi fui portato dai miei genitori, praticamente ancora col ciuccio in bocca.
Credo che qui sull'Isola in pochi sappiano che in quei giorni un simpatico signore costruì una casa in via delle Picchiaie, su un colle tra Portoferraio e Porto Azzurro, abitandoci a lungo e nutrendo un profondo affetto per questa terra e le sue genti; la sua unica figlia sposò poi un campese, mettendo al mondo due figli.
Si trattava di un arguto Lord inglese, gran conoscitore ed amante dell'Italia e degli Italiani, che durante la guerra fu paracadutato sull'Appennino, tenendo i contatti tra i velivoli alleati che nottetempo rifornivano di viveri ed armi la Resistenza, ed i Partigiani che su quelle belle montagne combattevano con ogni mezzo gli invasori e la teppaglia fascista riscattando così anche l'onore del nostro popolo, sfregiato dall'asservimento alla diabolica barbarie nazista e dalla vergognosa fuga del re.
Per ragioni familiari la casa fu purtroppo poi venduta ad un discendente della dinastia dei Comneni, imperatori di Bisanzio dal 1081 al 1185, dando poi origine, dopo molte modifiche, all'attuale albergo delle Picchiaie.
Patrizio