“Un viaggio da un estremo all’altro dell’Elba, spingendosi anche fino a Pianosa.
Un percorso lungo il quale si trovano innumerevoli tracce di una memoria da salvaguardare e coltivare. Un caleidoscopio di storie, di persone passate dall’isola in vari momenti nel corso di quasi due secoli. Persone note e meno note, molto diverse tra loro
(possidenti e poveracci, intellettuali e contadini, militari e carcerati, cantanti e marinai, ragazze e anziani) che hanno avuto in comune, forse, soltanto un sogno infranto: vivere di più a lungo di quel che è stato loro possibile.”
Questa la presentazione dell’ultima opera di Giampiero Palmieri, “Cara memoria”, edito da Persephone edizioni, con una prefazione di Maria Gisella Catuogno.
Giampiero Palmieri torna domani, 7 settembre, alle ore 19,00 all’Open Air Museum sul finire di questa lunga e produttiva stagione culturale estiva con un libro che ha il sapore del ricordo, ricordo di volti, fatti, aneddoti troppo spesso dimenticati, che costituiscono il passato di un’Isola, ma non solo, che con la sua Storia ha illuminato nei secoli il Mediterraneo.
E’ una storia più recente, questa, ma che rischia di disperdersi, una storia di “scrittori ispirati, carcerati assassinati, amanti appassionati, cantanti perseguitati, marinai affogati, monumenti dimenticati, ricchi sfondati, fotografi malati, partigiani ammazzati, cimiteri inventati, soldati ritrovati, farmacisti letterati e tante altre storie elbane”.
Con la collaborazione dell’Università del Tempo Libero, che è ormai di casa al Museo Bolano e che terrà anche la sua Assemblea e l’apertura ufficiale dell’anno culturale 2023-2024, l’autore ci presenterà la sua ultima fatica, anche con l’ausilio di filmati.
Palmieri ha la vocazione del fine ricercatore tra documenti dimenticati e archivi dispersi, perché è tra queste carte, a volte ingiallite e sbocconcellate, che spesso si celano veri gioielli del “nostro” passato, il passato di un’Isola attraverso il quale si può guardare con orgoglio al futuro.
Questo volume rievoca personaggi e storie da non dimenticare, perché i ricordi servono per costruire un futuro migliore, per questo, appunto, è una “Cara memoria”.
Fondazione Italo Bolano