È Paolo Giordano con ’Tasmania’ il supervincitore del Premio letterario internazionale Elba-Raffaello Brignetti 2023, prestigioso riconoscimento che sabato 9 settembre ha visto la conclusione di questa innovativa 51ª edizione nelle sale della Villa napoleonica di San Martino, a Portoferraio. Dopo oltre mezzo secolo di vita, quest’anno il regolamento ha introdotto infatti una novità: le tre opere finaliste si sono aggiudicate la vittoria dopo la selezione dei candidati operata dalla giuria tecnica mentre, alla fine della serata è stato proclamato il supervincitore, Giordano appunto, sulla base dei voti ottenuti dai componenti della giuria tecnica e sommati a quelli della giuria popolare.
A condurre la cerimonia di consegna in una location vestita a festa e capace di far rivivere lo spirito napoleonico davanti a un parterre de roi composto da oltre 200 partecipanti, personaggi del mondo della cultura e autorità, Attilio Romita, volto storico del Tg1, e la giornalista de La Nazione, responsabile del canale del gruppo Monrif ’Luce!’, Letizia Cini. Mentre ad allietare la platea ci ha pensato l’attrice Gabriella Germani con le sue imitazioni.
Sul palco, oltre al ’supervincitore’ e gli altri due autori a cui è andato il riconoscimento - Vivian Lamarque con il suo poetico ’L’amore da vecchia’ (Mondadori)e Sebastiano Mondadori, che ha parlato del suo romanzo ’Verità di famiglia’, edito da La Nave di Teseo - quattro membri della selezionatissima giuria del Premio letterario internazionale Elba-Raffaello Brignetti, personalità del calibro di Marino Biondi, Massimo Onofri, Gino Ruozzi e Luciano Gelli.
Durante la serata, Giordano ha illustrato la sua ultima fatica letteraria, un romanzo sul futuro, incantando la platea nonostante la sua proverbiale riservatezza: protagonista del romanzo è un giovane uomo convinto che la scienza gli avrebbe dato tutte le risposte che stava cercando. Invece all’improvviso si ritrova davanti un muro di domande alle quali vuole dare risposta. “Il Brignetti è un premio letterario con una tradizione e un suo status peculiare forse legato a doppio filo alla dimensione dello scrittore - le parole dell’autore de ’La solitudine dei numeri primi’, il libro più venduto in Italia nel 2008 con oltre un milione di copie acquistate - . Ha inoltre un significato particolare per me che il premio venga da una giuria presieduta da Ernesto Ferrero . Uno scrittore che ha un rapporto schietto con la letteratura con il quale collaboro da anni. Per me è stato ed è non solo un punto di riferimento ma una guida“.
A incoronare il supervincitre il presidente del Comitato promotore Roberto Marini con il presidente degli albergatori elbani, amico e sostenitore del ’Brignetti’, l’ingegner Massimo De Ferrari.
Il Comitato Promotore ringrazia tutti coloro che hanno dato il loro contributo per sostenere la manifestazione, gli amici dell'associazione culturale Historiae, gli amici dell'associazione Petite Armé e subito al lavoro per la 52 edizione del Premio.
"Tasmania" di Paolo Giordano (Einaudi) - Motivazione
Tasmania di Paolo Giordano segna per la sua obiettiva complessità un momento alto nella evoluzione del romanzo in Italia. In questa narrazione, limpida e illuminata costantemente da una luce di ironia, il sapere e il non sapere e il congetturare che socraticamente si alternano e si fondono, governati con saggezza e umiltà, da uno scrittore di formazione scientifica, educato cioè da una scienza dura che sceglie però la narrazione del romanzo, questo plastico contenitore di ogni sperimentato pensiero, per esplicarsi e parlare a tutti. Dalla durezza delle scienze fisiche alla affabilità, pur sempre umanistica, del racconto. Ma più specificamente questo romanzo è una specie di humboldtiana misura del mondo, procede con un ritmo piano, senza opporre ostacoli retorici al lettore, mentre intreccia continuamente, a ogni frase e senza tregua, temi e argomenti, che, come nel Dialogo con Galileo, potremmo iscrivere alla categoria dei massimi sistemi. Il nostro mondo, terra e civiltà, che vengono giustamente tenute separate, la cagionevole condizione del pianeta, il suo ipotetico destino, la scienza, le ipotesi scientifiche, l’affannosa rincorsa rituale delle conferenze internazionali sul clima, Berlino, Kyoto, Parigi, Katowice, Sharm el-Sheik, con protocolli tanto necessari quanto irrimediabilmente controversi e tediosi, che vorrebbero stipulare accordi intorno alla casa che brucia fra paesi e potenze reciprocamente sordi e divisi dagli inconciliabili interessi, ragazzine (Greta) che danno lezioni a classi dirigenti, l’aura di superstiziosa apocalisse, da rassegnata estinzione, che avvolge talune prospettive sul futuro dell’umanità. L’impatto di ogni nostro gesto e respiro sul riscaldamento globale si muove fra le pagine come l’ombra di Banquo. La si prende sul serio, ma conviene anche prenderne dovute distanze per non impazzire di climatologia.
Ma poi c’è tutto il resto. La vita, il privato, il lavoro, lo studio, l’amicizia, l’amore, il matrimonio, il sesso, il caldo e il freddo dei sentimenti e dei desideri, che anch’essi non vengono mai dimenticati, particelle infinitesimali della gran macchina universale, ma anche il suo cuore pulsante. Infine, tirando le somme, cosa possiamo inferire a margine di un’opera letteraria di tale livello? Che la letteratura, lungi dall’essere un orizzonte cosmetico delle più vaste e ardue problematiche mondiali, resta l’unica modalità per esprimerle, e, in ultima istanza, avvicinarsi a comprenderle.