Cronache (semi)serie di un normale esercente di una professione tecnica.
Questo non è un racconto. Nasce col preciso intento di essere un “testo a ostacoli” di faticosissima lettura, esattamente come un qualunque, piccolo, modesto processo di pianificazione urbanistica.
Servono alcune coordinate: siamo nella Toscana felix, nel bel mezzo del “sistema toscano”. Regione con una tradizione di buona amministrazione e di buona pianificazione. Siamo in un comune di dimensioni medio piccole anch’esso con una buona tradizione di piani il primo dei quali risale alla prima metà degli anni ’60.
Serve anche mettersi d’accordo su alcune questioni di fondo:
-
credo che chiunque, prima ancora di essere chiamato a partecipare, abbia il diritto di conoscere e capire (sempre che ne abbia voglia) le scelte urbanistiche che il proprio Comune compie;
-
credo che fare un piano urbanistico sia un atto di importanza capitale per una comunità; ma credo anche che, pur essendo naturalmente complesso, debba essere un processo normale per un Comune normale. Non me ne vogliano (per ora) i professionisti della consulenza e gli espertissimi del CTRL+C CTRL+V.
-
io voglio essere franco con i lettori. Per questo fingerò di chiamarmi Franco.
Siete d’accordo?
Se si potete continuare nella lettura del testo a ostacoli.
Altrimenti cliccate qui: www.peppapig.com
Se leggete queste righe avete superato il primo ostacolo e, almeno sulle questioni basilari, possiamo andare d’accordo.
In periodo di forti “semplificazioni” la chiarezza è tutto: un piano è un atto, ma prima un processo, tecnico-politico. Il testo a ostacoli parla solo della componente tecnica e, volutamente, non di quella politica.
I tecnici si dividono in:
- 2% di inetti e/o delinquenti
- 95 % di normali esercenti di una professione tecnica
- 2 % di geni e/o di chiara fama
- 1 % di chiara fama ma inetti e/o delinquenti
Dunque fare un piano urbanistico non può non essere alla portata, oltre che del 2% di geni e/o di chiara fama, del 95 % di normali esercenti di una professione tecnica, categoria a cui Franco crede di appartenere. A meno di non parteggiare per il suicidio definitivo dell’urbanistica, ma Franco non è tra questi. Lasciamo in disparte l’ultimo 1% che richiederebbe una trattazione specifica.
Siete d’accordo?
Se si continuate pure nella lettura del testo a ostacoli.
Altrimenti cliccate qui: www.bracciarubateallagricoltura.it
Siamo al punto in cui Franco, il normaleesercentediunaprofessionetecnica, magari con qualche entusiasmo per avere l’occasione di mettere a frutto una parte del bagaglio accumulato in anni di studi, deve, può e vuole avviare quel processo tecnico-politico che lo porterà ad essere (co)progettista nientepopodimenoche di un Piano strutturale.
Franco quindi definisce una lista di indirizzi e punti programmatici (un po’ di fuffa insomma, ma non solo), li condivide col decisore politico e li comunica a tutti i potenziali interessati, molti dei quali enti che, immagina, contribuiranno secondo una logica di collaborazione inter-istituzionale. Cosa che puntualmente avviene.
Ora mi toccherà essere ancora più noioso.
Siete disponibili a perdere altro tempo in questa lettura?
SI? A vostro rischio e pericolo continuate pure.
No? Cliccate qui www.collezionistidiflipper.it
Ecco che fioccano i primi contributi degli enti ed ecco una lista (per difetto) di atti e piani che gli enti raccomandano a Franco di consultare, leggere, capire: perché poi Franco sarà chiamato a accertare, certificare e giurare la coerenza del proprio piano con ognuno di essi:
PIT |
Piano di Indirizzo Territoriale |
PPR |
Piano Paesaggistico Regionale |
PRS 2011/2015 |
Piano Regionale di Sviluppo 2011/2015 |
PRAA |
Piano Regionale di Azione Ambientale |
PIER |
Piano di Indirizzo Energetico Regionale |
PRRM (da leggere a voce alta) |
Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della qualità dell’aria |
PRML |
Piano Regionale della Mobilità e della Logistica |
PRIIM |
Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità |
PRAER |
Piano Regionale delle Attività Estrattive di Recupero bla bla bla |
PSR |
Programma di Sviluppo Rurale |
PRB |
Piano Rifiuti e Bonifiche |
PAER |
Piano Ambientale ed Energetico Regionale |
PTA |
Piano di Tutela delle Acque |
PIR |
Piano Interprovinciale per la Gestione dei Rifiuti di ATO |
PTC |
Piano Territoriale di Coordinamento |
PEAP |
Piano Energetico Ambientale della Provincia di . |
PGRP |
Piano di Gestione dei Rifiuti della Provincia di … |
PAERP |
Piano delle Attività Estrattive e di recupero bla bla Provinciale |
PAI |
Piano di Assetto Idrogeologico |
Incredulo che la parola mobilità compaia in ben due piani regionali Franco inizia a percepire davanti a sé un percorso leggermente irto.
Sicuri di andare ancora avanti?
Si? Peggio per voi.
No? Cliccate qui www.decoupage.it
E Franco che pensava di occuparsi del disegno della città e del territorio!! Oh, l’aveva sentito dire a scuola e a moltissimi convegni a cui aveva partecipato in vista della grande fatica!
Mi dispiace ma ancora non basta: tocca citare almeno la principale legge e i principali regolamenti con cui Franco non può non avere a che fare quando pensa di occuparsi di pianificazione:
L.R. 3 gennaio 2005, n. 1 |
Norme per il governo del territorio |
Regolamento 1 agosto 2006, n. 39/R |
Regolamento di attuazione degli articoli 19 e 20 legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). Istituzione del Garante della comunicazione e disciplina delle funzioni. |
Regolamento 9 febbraio 2007, n. 2/R |
Regolamento di attuazione dell' articolo 37 , comma 3, della legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1(Norme per il governo del territorio) - Disposizioni per la tutela e valorizzazione degli insediamenti. |
Regolamento 9 febbraio 2007, n. 3/R |
Regolamento di attuazione delle disposizioni del Titolo V della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1(Norme per il governo del territorio). |
Regolamento 9 febbraio 2007, n. 5/R |
Regolamento di attuazione del Titolo IV, capo III (Il territorio rurale), della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). |
Regolamento 9 febbraio 2007, n. 6/R |
Regolamento di attuazione dell' articolo 29 , comma 5, della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1(Norme per il governo del territorio) - Disciplina del sistema informativo geografico regionale. |
Regolamento 23 febbraio 2007, n. 10/R |
Regolamento recante istruzioni tecniche per la redazione degli strumenti della pianificazione provinciale e comunale in materia di cave e torbiere, di recupero di cave dismesse o in abbandono e di riutilizzo dei materiali assimilabili, in attuazione dell' articolo 6 della legge regionale 3 novembre 1998, n. 78 . |
Regolamento 29 luglio 2009, n. 41/R |
Regolamento di attuazione dell’articolo 37, comma 2, lettera g) e comma 3 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) in materia di barriere architettoniche. |
Regolamento 9 febbraio 2010, n. 7/R |
Modifiche al regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 febbraio 2007, n. 5/R (Regolamento di attuazione del Titolo IV, Capo III (Il territorio rurale), della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). |
Regolamento 25 ottobre 2011, n. 53/R |
Regolamento di attuazione dell’articolo 62 della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio) in materia di indagini geologiche. |
Regolamento 20 agosto 2012, n. 47/R |
Modifiche al regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 1° agosto 2006, n. 39/R (Regolamento di attuazione degli articoli 19 e 20 legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 “Norme per il governo del territorio”. Istituzione del Garante della comunicazione e disciplina delle funzioni). |
Regolamento 11 novembre 2013, n. 64/R |
Regolamento di attuazione dell’articolo 144 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) in materia di unificazione dei parametri urbanistici ed edilizi per il governo del territorio. |
Siamo seri per favore: la legge non ammette l’ignoranza.
A questo punto Franco stesso si chiede se:
cliccare qui www.scappo.it
o se continuare l’avventura a ostacoli
Ma Franco non si dà per vinto e anzi, sensibile all’aria di cambiamento che respira da quando è capace di intendere e di volere (e i cui effetti … ma … insomma …) , fa un ulteriore passo avanti: la sua paura è che a metà del guado qualche importante novità possa giungere da Regione o Provincia e cerca di tastare il terreno scoprendo che sono in rampa di lancio:
Proposta di legge regionale 282 del 08/10/2013 |
(nuove) Norme per il governo del territorio |
Proposta di legge regionale 1 del 28/01/2014 |
Emendamento alla proposta di Legge Regionale ottobre 2013 n. 282 "Norme per il Governo del Territorio" |
Adozione dell'integrazione del pit con valenza di piano paesaggistico |
Manteniamo la calma e facciamo due conti, memori delle parole del Presidente della Regione che, riferendosi alla sola ultima riga dell’ultimo elenco, ha detto: “è un piano ciclopico”! Sì, la sola proposta di adozione dell’integrazione paesaggistica del PIT è contenuta in 25 DVD ed è solo uno dei 34 piani, programmi, regolamenti da consultare.
Facciamo che in media ognuno di essi sia composto da almeno 100 pagine di scritto? Franco è in vena di ottimismo, su 25 DVD di pagine ce ne stanno 60 milioni ma ci saranno anche le figure!
Facciamo 150 vai, le sole pagine di testo del PTC sono quasi 500…
Franco valuta l’entità della salita da affrontare: a leggere una pagina media impiega 3 minuti.
Si applica la moltiplicazione:
34 atti X 150 pagine/atto = 5.100 Pagine X 3 minuti/pagina = 15.300 minuti = 255 ore
Vi ricordate il 2 % di geni? Loro hanno seguito un corso di lettura veloce e impiegheranno metà del tempo. Beati loro! Non sono proprio letture da dopocena.
E l’1% di chiara fama ma inetti e/o delinquenti? Loro saltano a piè pari questa fase; possono ragionevolmente far finta di sapere già tutto. E qualcuno che gli crede lo trovano, altrimenti non godrebbero di chiara fama.
Franco no, lui è un normaleesercentediunaprofesisonetecnica e non regge più di 4 ore di lettura al giorno anche perché ha alcune perplessità sul concetto di dealogenazione chimica di cui parla il PRB. D’altra parte l’Agenzia Regionale per l’Ambiente si è raccomandata di mantenere piena conformità anche col PRB e Franco, la cui fama non è certo chiara ma non vuole comprometterla alla prima esperienza di pianificazione, diligentemente si è imposto di dare almeno lettura a tutti i documenti.
Dunque a Franco servono 10 risme di carta e 64 giorni lavorativi solo per una prima lettura di piani regolamenti e leggi. Sono 25 Kg di carta e qualcosa più di 3 mesi di lavoro (ferie escluse).
Franco valuta nuovamente se:
Continuare
Cliccare qui: www.lavoroamaglia.it
Fatelo anche voi prima di andare avanti.
Adesso Franco, stremato dalla lettura delle 10 risme di carta (del resto Franco non voleva rinunciare alle proprie letture serali ed era contemporaneamente impegnato nella lettura di “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust), tenta di fare un elenco di contenuti che il Piano strutturale deve avere. Eccone un breve estratto (scusate l’approssimazione ma del resto l’unico modo per darne una rappresentazione esaustiva richiederebbe 10 risme di carta):
-
il piano individua le risorse che costituiscono la struttura identitaria del territorio comunale;
-
il piano salvaguardia le condizioni di performance della Rete Infrastrutturale Primaria (Obiettivo 6 del PRML)
-
il piano definisce gli obiettivi e gli indirizzi per la programmazione del governo del territorio;
-
il piano impone gli scarichi dei water a doppia pulsantiera (PTA, art. 9 c. 6);
-
il piano definisce le dimensioni massime sostenibili degli insediamenti e dei servizi
-
il piano impone che le maniglie delle porte siano preferibilmente del tipo a leva opportunamente curvate e arrotondate (Reg. 29 luglio 2009, n. 41/R, art. 11 c. 5)
-
evvia dicendo
Franco, incredulo, visita www.voglioviverecosi.com
Poi decide di non demordere.
Voi?
Franco decide di approfondire la questione più rilevante: gli scarichi dei water a doppia pulsantiera e, con l’aggiunta di “piano strutturale” prova a fare una ricerca su google scoprendo che:
-
Il Comune di Prato aveva dimenticato di trattare la strategica faccenda nel proprio piano e, per fortuna, la Regione Toscana glielo ha cortesemente ricordato con una osservazione;
-
Stessa cosa per il Comune di Montignoso e Franco è assalito dal dubbio che la cosa sia presa troppo sotto gamba;
-
Nella Val di Cornia si sono ricordati di parlarne ma nella “valutazione degli effetti”, non nel corpo normativo. Quindi chi installasse, in Val di Cornia, uno scarico con la catenella, invece che a doppia pulsantiera, può comunque stare tranquillo, non contravviene al Piano strutturale.
Facendo analoga ricerca per le maniglie delle porte Franco si rincuora un po’: almeno in Toscana sembrerebbe che nessun piano strutturale si sia occupato della curvatura delle maniglie. E la Regione sembrerebbe non averlo eccepito in nessuna delle sue osservazioni.
La performance della rete infrastrutturale provoca in Franco un forte stato di ansia da prestazione e suscita in lui una forte determinazione a occuparsi fin da subito delle dimensioni massime sostenibili.
Franco è nuovamente di fronte a un bivio:
-
acquisire chiara fama sufficiente a mascherare ogni possibile omissione o nefandezza?
-
completare il piano sotto forma di enciclopedia universale della scienza e della tecnica che consterebbe di almeno 5.100 pagine in 10 risme per 25 kg ivi compresa una sezione sulla dealogenazione chimica?
-
convincere il decisore politico che non se ne esce senza distribuire una congrua dose di incarichi di consulenza meglio se a soggetti che appartengano a quell’1% di chiara fama ma inetti e/o delinquenti
Esclusa la prima ipotesi perché Franco non appartiene al 2% di geni né all’1% di inetti e/o delinquenti e non ha quindi speranza di rischiarare la propria fama in tempi ragionevoli; esclusa la seconda ipotesi per i residui dubbi sulla dealogenazione chimica; non gli resta che la terza: convincere il decisore politico a distribuire una congrua dose di incarichi di consulenza sperando che la parcella (in tempi di spendig review) sia sufficiente affinché, dopo il CTRL+C CTRL+V resti il tempo per Trova Sostituisci e sulle 10 risme compaia il nome del suo Comune e non quello dell’incarico precedente.
E il disegno della città e del territorio? Ah beh, mi pare l’ultimo dei problemi: a quello penseranno geometri, periti edili, ingegneri e architetti del paese, non temete!
Finalmente Franco può cliccare con enfasi su www.ippica.it
Con buona pace di tutti torno alla lettura di Proust, il libro più lungo mai pubblicato!
Franco
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.