In seguito alle indagini che hanno portato al sequestro – in data 30 aprile 2018 - di un’area demaniale marittima sulla quale erano stoccate illegittimamente circa 600 tonnellate di rifiuti provenienti da un cantiere edile, la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Portoferraio ha approfondito l’esame della documentazione riguardante l’attività di gestione e smaltimento dei rifiuti stessi.
In particolare, l’attenzione dei Finanzieri si è concentrata sui Formulari di Identificazione del Rifiuto (FIR), documenti che devono accompagnare il trasporto dei rifiuti e sui quali sono riportate le informazioni relative alla tipologia, al produttore, al trasportatore ed al destinatario.
All’esito, l’attività ispettiva della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Portoferraio ha permesso di accertare l’omessa e l’irregolare compilazione di 25 formulari relativi ad altrettanti trasporti di rifiuti, in parte scaricati presso l’area demaniale marittima sequestrata.
Per tali irregolarità, i Finanzieri hanno contestato alla società titolare del cantiere edile la violazione dell’art. 258 del Decreto Legislativo 152/2006, con una sanzione amministrativa nel massimo pari a complessivi 180.000 euro, comunicata alla Regione Toscana – Direzione Ambiente ed Energia – Settore Rifiuti e Bonifiche, competente in materia.
L’operazione della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Portoferraio rientra nella quotidiana azione di vigilanza lungo la propria circoscrizione, per la prevenzione e repressione degli illeciti ambientali caratterizzati da profili di natura economico-finanziaria, a tutela degli imprenditori che operano nel rispetto delle norme sulla gestione e sul corretto smaltimento dei rifiuti e dell’ambiente.