Due nuclei familiari di cittadini cinesi residenti a Portoferraio (dove gestiscono un negozio) che avevano fatto ritorno dalla Cina, dove avevano trascorso il locale capodanno, (in una zona distante più di mille km dall'area del focolaio infettivo del coronavirus), si sono poste da alcuni giorni in isolamento volontario all'interno delle loro abitazioni, pur non accusando alcun sintomo dell'infezione.
Le due famiglie ne hanno dato notizia esponendo all'esterno del loro esercizio un avviso nel quale chiarivano i motivi della temporanea chiusura, che si protrarrà fino al giorno 27 febbraio nel quale scadranno i giorni della quarantena cautelativa.
Tra gli autoisolati ci sono anche tre bambini in età scolare che vengono particolarmente monitorati da personale pediatrico, così come il resto dei familiari restano sotto il controllo del personale dell'ASL. Ovviamente della situazione sono a conoscenza da tempo tutte le competenti autorità, e sono pronte a scattare le misure sanitarie che si rendessero necessarie nel molto improbabile e remoto caso che si verificassero variazioni della situazione di qui ai pochi giorni ormai restanti della quarantena.
NON E' QUINDI IL CASO DI CREARE ALCUN ALLARMISMO, un concetto ribadito anche dal Sindaco di Portoferraio in una breve intervista rilasciata alla RAI e in dichiarazioni rilasciate ai colleghi del Tirreno al quale Angelo Zini ha dichiarato: "Le stesse famiglie hanno deciso la quarantena dei 14 giorni proprio per dare maggiore tranquillità alla cittadinanza. La situazione è costantemente monitorata attraverso un collegamento e scambio di comunicazioni con il dipartimento della Asl, carabinieri, commissariato, capitaneria. La situazione sul territorio, ripeto, è di assoluta tranquillità per cui invito tutti quanti a non creare allarmismi ingiustificati. I controlli continueranno anche nei prossimi giorni e monitoreremo - conclude Zini - quotidianamente il succedersi degli eventi».
ER