Terminati gli ultimi relativi guizzi di serenità concomitanti con i giorni delle feste appena trascorse, rieccoci alla dura e triste realtà, fatta non solo di covid, che di per se già basterebbe ed avanzerebbe, ma resa ancora più dura e triste, almeno per me, dalla consapevolezza che un vecchio mondo si è ormai chiuso e che quello nuovo tarda e fa fatica ad assestarsi.
Se poi, come nel mio caso, arriva anche la triste notizia che un grande testimone degli anni d'oro del Grigolo se n'è andato, allora la faccenda diventa più triste che mai.
Con Mario Mellini infatti non se ne va soltanto un amico e nemmeno credo, la tessera più vecchia e continua della LNI sez. di Portoferraio, ma soprattutto il socio più creativamente attivo in quegli anni che ho cercato di descrivere nei 22 capitoli settimanali di “C'era una volta il Grigolo”, pubblicati dal Maggio all'Ottobre appena trascorsi, proprio da Elbareport, con la supervisione tecnica di Sergio Rossi, il suo direttore e di quella dell'instancabile leganavalista Lorena Provenzali.
L'incipit, la voglia di scrivere, i punti di riferimento nel tempo, la consulenza telefonica continua da Ponterdera dove risiedeva, il recupero degli avvenimenti e dei nomi più lontani, oltre ad altri amici, tra i quali Riccardo Mazzei, che oggi per primo, pochi istanti dopo il triste messaggio di Lorena, mi ha telefonato, me li aveva però forniti Mario.
Per sempre mi rimaranno nel cuore quelle lunghe chiaccherate amarcord, fatte via telefono tra la Maremma dove risiedevo l'inverno scorso e Pontedera.
Per sempre mi risuoneranno quelle parole appassionate: “fate qualcosa per i giovani e per il Grigolo, cercate di riportare un po' di entusiasmo e un po' di sana gioia di vivere insieme ... !” -
”Caro Mario, io, Riccardo, Lorena e Sergio, con la grande spinta del tuo cuore che oggi ha cessato di battere, ma che ha fatto in tempo a trasferci tanta della tua passione per il Grigolo, facciamo quello che si pò, ma i tempi so quelli che so e credo che le Grigoliadi e la reficolonata di San Cristoforo saranno dure da resuscità”.
Intanto buon viaggio e un abbraccio forte forte per tua moglie Anna, per le tue figlie Silvia e Serena e per tutti i tuoi cari!
Michel Donati
Lega Navale Italiana