Sono rientrato ieri da un viaggio nella Francia del nord, a bordo di un’auto. Circa 2200 km fra Alta Loira, Bretagna e Normandia. Per scelta abbiamo evitato, nei limiti del possibile, le autostrade e le strade di grande comunicazione. Ci siamo mossi, con grande piacere, lungo strade secondarie equiparabili alle nostre provinciali o comunali. Non ho intenzione di ammannirvi un diario di viaggio, state tranquilli. Voglio solo dare una notizia che mi sembra, per un elbano e, in generale, per un italiano, quasi incredibile. Le buche non esistono.
Il fondo stradale, da quelle più transitate a quelle meno frequentate è liscio, scorrevole, quasi noioso per noi abituati a curiosi slalom, a parte i limitatori di velocità che si fanno davvero sentire e sono, devo dire, ottimamente segnalati. Insomma, se devi andare a 30 vai a 30, altrimenti scassi la macchina. Per essere chiari parlo non solo di strade asfaltate da poco, ma anche di strade rattoppate più e più volte. Lo ripeto: incredibile.
Ho un’idea di quali possano essere le ragioni di questo stato di cose ma preferisco affidarmi alle parole efficaci che un certo Ernesto Rossi scrisse nel 1954. Se vi ho incuriosito questo è il link aprendo il quale potrete leggerle: Ernesto Rossi, Il malgoverno (1954) (polyarchy.org)