Sabato 17 dicembre all'età di 96 anni si è spento serenamente nel suo appartamento di Piazza Dante, Raoul Daniello, il barman più noto di Portoferraio.
Gli è stata fatale la rottura del femore nella scorsa estate, si era allettato e nonostante le cure è sopraggiunta la fine della sua lunga vita.
Raoul Daniello era stimata persona e lascia la moglie Rossana Muti, i due figli Massimo è Alessandro ed alcuni i nipoti.
Raoul era molto conosciuto per aver lavorato 40 anni, nel pretigioso bar Roma di Piazza Cavour a Portoferraio.
Terminata la sua attività, come sempre si è dedicato alla sua famiglia, ma anche all'impegno volontario nella sezione soci della Unicoop Tirreno.
Insieme ai membri del direttivo guidato dal suo amico, il compianto Donatello Ercolani, Raoul realizzò varie attività sociali e culturali rivolte ai soci della cooperativa. Per questi vari aspetti, nel 2012, ha ricevuto il riconoscimento attribuito ai pensionati esemplari, vale a dire il Premio città di Portoferraio.
In gioventù fu protagonista di un episodio singolare (ma dai risvolti drammatici), una vicenda storica finita anche nelle pagine della rivista periodica elbana Lo Scoglio.
Daniello, nel 1944, era adolescente, già molto alto e biondo. Gli alleati che erano sbarcati a Marina di Campo nel giugno di quell'anno, oltre a sconfiggere le forze tedesche che occupavano l'isola, catturarono 80 civili elbani scambiati per rivoltosi.
Tra questi c'era proprio il giovanissimo Raoul che per il suo aspetto gli alleati credettero fosse un giovane germanico.
Una vicenda che lui stesso narrava a dimostrazione le assurdità della guerra, che è in ogni caso una vera follia.
Gli 80 furono deportati in Corsica per una detenzione che per fortuna durò solo 20 giorni. Vennero rinchiusi in una fortezza a Bastia vivendo in condizioni igieniche pessime.
Tutto si risolse grazie a un frate, certo padre Pietro Rossetti, che riuscì a far capire il grande errore in cui erano incappati i carcerieri, e gli elbani riconquistarono la libertà.
Daniello inoltre ricordava spesso, con fierezza, come nel 1948, mentre faceva la leva militare a Bari, fu scelto come tedoforo per portare la fiaccola olimpica, in vista dell'evento di Londra.
La sua salma è stata esposta fino a tutto lunedì 19 Dicembre all'obitorio dell'ospedale, e nella mattinata di martedì 20, raggiungerà Livorno per la cremazione.
Un rito funebre in ricordo dello scomparso sarà celebrato nel pomeriggio, alle ore 15,30, presso la chiesa del cimitero della Misericordia.
I familiari hanno comunicato di preferire che in luogo di omaggi floreale in sua memoria vengano fatte donazioni in beneficienza.
Stefano Bramanti
(nella foto d'epoca Daniello - secondo da sinistra - con alcuni colleghi)