Trenta chilogrammi di prodotto ittico privo di tracciabilità sottoposto a sequestro, 3.000 Euro di sanzione amministrativa contestata in due ristoranti nei Comuni di Capoliveri e Campo nell’Elba e una sanzione ad un motopesca per aver violato il divieto di pesca in acque di sovranità di un altro Stato, sono questi i risultati dei nuovi controlli sulla filiera ittica della Capitaneria di porto di Portoferraio.
Continuano i controlli dei militari del Compartimento Marittimo di Portoferraio, già intensificatisi in occasione dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio in vista della riapertura di molti esercizi commerciali di ristorazione dell’Isola d’Elba i quali hanno visto aumentare inevitabilmente la richiesta di prodotti ittici da parte dell'utenza.
Nei giorni scorsi, sono stati effettuati ulteriori controlli sulla filiera della pesca, al fine di garantire la tutela del consumatore, con particolare riferimento al rispetto delle vigenti normative in materia di rintracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici, rispetto delle norme igienico-sanitarie dei molluschi, prevenzione e repressione delle frodi commerciali.
Il prodotto ittico, pronto per essere somministrato ai turisti in arrivo sul territorio elbano in vista dell’approssimarsi della stagione estiva, è stato sottoposto a sequestro dai militari del Compartimento marittimo di Portoferraio e ai titolari delle attività sono state comminate le conseguenti sanzioni amministrative, insieme ai costi di smaltimento del prodotto ittico non idoneo al consumo.
Oltre ai controlli a terra, la Guardia Costiera assicura il pattugliamento con le proprie unità navali in mare e per mezzo dei più moderni sistemi di monitoraggio della flotta peschereccia. Con l'ausilio di un sofisticato software, capace di comparare i dati trasmessi dai pescherecci, con le altre informazioni in possesso dell'Autorità Marittima, è stato infatti possibile intercettare un peschereccio appartenente alla flotta siciliana intento a pescare nelle acque di sovranità francesi, in violazione al D.lgs. 4/2012 che disciplina l'intera normativa in materia. Il Comandante del motopesca è stato identificato e deferito all’Autorità Giudiziaria.
Un risultato importante quello raggiunto dalla Guardia Costiera di Portoferraio per la difesa del consumatore finale e, non ultima, la tutela dell'attività degli stessi operatori professionali della pesca che rispettano le norme, europee e nazionali, di settore sulla tracciabilità, etichettatura e rintracciabilità in tutte le fasi della filiera.