Il tumore del colon-retto è il tumore più diffuso in Italia rappresentando, infatti, il secondo tumore più comune nelle donne e il terzo negli uomini. Il test è semplicissimo da eseguire ed è completamente gratuito. Lo screening per il carcinoma del colon retto mediante la ricerca del sangue occulto nelle feci rappresenta un intervento di sanità pubblica di dimostrata efficacia in termini di riduzione di mortalità per la neoplasia – dichiara il Direttore Generale Maria Letizia Casani . Nel territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest il programma di screening è attivo in tutte le zone distretto ed è offerto a tutti i residenti di età compresa tra 50 e 70 anni che sono invitati mediante lettera personale ad effettuare il test di screening su un unico campione ogni 2 anni.
Un impegno quotidiano dell’ASL che viene rafforzato dall’accordo sperimentale stipulato con le Farmacie Comunali, con l’auspicio che venga esteso a tutto il settore. E’ questa infatti un tipo di prevenzione che consente di intercettare il tumore fin dai primi stadi, permettendo la massima efficacia dei percorsi di cura. Ed è questa l’occasione per ridisegnare procedure unitarie su tutta l’ASL, anche nelle zone dove grazie ad accordi locali la distribuzione dei kit avviene già, sia in farmacie pubbliche che private, e che continueranno a dispensare i kit per la ricerca di sangue occulto nelle feci in attesa di uniformarsi alle nuove procedure. Infine quest’accordo appena siglato nell’ASL TNO può rappresentare per la Regione Toscana, puntualmente informata dello stato di avanzamento dei lavori, un’esperienza pilota importante da estendere e rafforzare su tutta la Rete Regionale.
Questo accordo sperimentale – dichiara Alessio Poli coordinatore del settore Farmacie Comunali di Confservizi Cispel Toscana – nasce dalla necessità di rendere maggiormente accessibile lo screening ai cittadini, che avranno la possibilità di reperire il kit in una delle farmacie comunali della ASL TNO gratuitamente e senza perdite di tempo. Il servizio verrà attivato nelle prossime settimane in tutti e 5 gli ambiti territoriali dell’ASL (Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno e Viareggio).
Le Farmacie Comunali coinvolte nel progetto sono oltre 80. Con l’ASL stiamo già lavorando per raggiungere il secondo obiettivo dell’accordo, per consentire al cittadino la possibilità di consegnare i campioni direttamente in farmacia, che con la propria logistica si preoccuperà recapitarli ai laboratori di analisi. È bene chiarire che questo è un progetto inclusivo che dovrà coinvolgere progressivamente tutto il settore delle farmacie al fine di coprire capillarmente tutto il territorio, dividere i carichi di lavoro e rendere omogenee le procedure, aumentando la percentuale di adesione a questo tipo di prevenzione, in molte zone troppo basso. Da questa collaborazione ne potrebbero scaturire anche altri percorsi istituzionali di educazione sanitaria legati alla sanità d’iniziativa in grado di promuovere la prevenzione in ampie fasce di popolazione essendo il farmacista una figura di prossimità e di riferimento per la cittadinanza.
Nonostante lo screening sia stato avviato da molti anni – chiarisce Lidia Di Stefano, Direttore UScreening dell’Azienda USL – gli ultimi dati consolidati di adesione, pubblicati dall’osservatorio nazionale screening relativamente alla popolazione residente nel territorio dell’Azienda USL, corrispondente a 194.168 persone, vede la partecipazione allo screening di solo 74.237 cittadini (poco più di 1/3) con una % di adesione aziendale del 38.2%. Va in ogni caso sottolineato che i dati di questa Azienda USL non sono molto diversi da quanto si registra su tutto il territorio toscano e nazionale essendo lo screening del colon retto quello che fa registrare i dati peggiori di adesione.
I motivi di questa bassa partecipazione sono da ricondurre principalmente al numero limitato di sedi e orari di consegna del Kit per l’utenza. Problema analogo si ripresenta anche al momento della riconsegna dei campioni in un numero limitato di sedi e in fasce orarie non ottimali per la popolazione attiva. In questo senso la rete delle farmacie, che stiamo mettendo a sistema, integrandola con la nostra organizzazione, rappresenta sicuramente una valida soluzione al problema.
E’ bene infine precisare, soprattutto per le persone più scettiche o timorose dell’esito del test, che circa il 95% delle persone che si sottopongono a screening per il colon retto risultano negative al test e ricevono l’esito direttamente a casa. Per contro, chi ha un test positivo viene invitato a sottoporsi alla colonscopia che in tutte le sedi endoscopiche aziendali viene fatta in sedo analgesia o in narcosi in modo da rendere indolore l’esame. Spesso la positività è riconducibile a cause benigne come ragadi, emorroidi o diverticoli e solo in una piccola percentuale dei casi il sanguinamento dipende dalla presenza di polipi che vengono esportati durante la colonscopia stessa. Questo fa sì che sono davvero esigui i casi di polipi che degenerano facendo rilevare forme tumorali maligne. Per questo motivo è importante eseguire, laddove invitati, la colonscopia di approfondimento, che similmente al test di screening è inserita nel percorso di cura ed è totalmente gratuita.