In questi ultimi giorni nei differenti media (giornali e telegiornali) si parla molto di guida pericolosa, causa di tanti incidenti in cui perdono la vita (o la possibilità di vivere una buona vita) bambini e adulti.
Sarà perché è estate, ma sarà anche perché davvero i dati sono preoccupanti.
Pochi giorni fa è stato presentato a Forlì il report in tempo reale dell'Osservatorio Pedoni, con “i dati che vedono il decesso sulle strade italiane di ben 196 utenti dal 1° gennaio al 2 luglio 2023”, più di un decesso al giorno quindi, con la specifica che il dato è parziale perché “non tiene conto dei gravi feriti che molto spesso perderanno la vita negli ospedali anche a distanza di mesi”.
In numerose realtà si cerca di correre ai ripari: numerosi comuni in Emilia hanno da tempo modificato il limite di velocità nel centro dai canonici 50 km a 30 km orari. Dal 1° luglio anche la città di Bologna e non solo dentro le mura. Soluzione un po' draconiana che personalmente mi suscita qualche perplessità, ma va comunque bene perché definisce un orientamento.
Ecco, a fronte di un quadro variegato, indice però di una nuova sensibilità, a Portoferraio si registra un immobilismo sconcertante. Sconcertante e pericoloso.
Nonostante numerose segnalazioni da parte dei cittadini, sia alle Amministrazioni che nel tempo si succedono, sia alle Forze dell'Ordine (che in nessun'altra realtà sono numerose come in questo piccolo Comune) la situazione non solo rimane ferma nel tempo, ma anno dopo anno peggiora.
In viale Zambelli, zona di mercato settimanale con adiacenti due supermercati molto frequentati, automobilisti e motociclisti “fanno le corse”, di giorno ma soprattutto di notte, partendo da via Carducci si arriva alla rotonda dei gabbiani e a tutta velocità, “sgommando”, si torna indietro, svoltando poi verso il porto.
Una situazione ad altissimo rischio di cui tutti sono informati ma che non cambia mai anzi, appunto, peggiora.
Mi rendo conto che, causa velocità e orari notturni, non sia facile “beccare sul fatto” i trasgressori al Codice della Strada ma nel 2023, a differenza dal secolo scorso, ci si può agevolmente dotare di dissuasori di velocità (non rimovibili), di controlli segnaletici e anche di controlli di pattuglia. Come nel resto del mondo insomma.
O si aspetta il morto?
Al momento attuale sarebbe il 197esimo in Italia per il 2023.
Cinzia Salomoni Siano
NDR: Alle (giustamente) allarmate segnalazioni della lettrice ci permettiamo di aggiungercene un'altra: quella relativa ad un tratto stradale forse ancor più frequentemente usato a mo' di "pista": segnatamente quello che intercorre tra la rotatoria di Concia di Terra (che per conto suo è già senza dubbio il luogo più "sinistroso" dell'Isola) e la successiva rotatoria di Bivio Boni- Carpani, sul quale, quando non è intasato dal traffico, ad ogni ora del giorno e della notte si sentono rumorosamente sfrecciare in entrambi i sensi in particolare moto di grossa cilindrata (che statistiche alla mano sono i più letali tra i mezzi di locomozione). Neanche noi nutriamo particolare amore per i metodi coercitivi, ma elementi di controllo della velocità e dell'inquinamento acustico, sia costituiti da automatismi che da sorveglianza umana, sarebbero una mano santa.