Il celeberrimo libro del 1929 di Virginia Woolf, incentrato sul bisogno di autonomia (economica e di spazi) delle donne*, non a caso scelto nel 2015 per denominare il progetto per rendere più accoglienti le stanze per le udienze delle donne vittime di violenza nelle caserme dei Carabinieri, è stato preso alla lettera, con spirito di sorellanza, dalle donne elbane dell'Associazione Soroptimist.
In una sobria cerimonia, presenti il comandante la Stazione CC, Capitano Giuseppe Boccia, il Sindaco Angelo Zini e la Dott.ssa Anna Garfagnini per l'ASL, sono stati presentati i nuovi arredi (per rendere la stanza il più empatica possibile) da parte dell'attuale Presidente Soroptimist, Rosella Fascetti e delle precedenti responsabili dell'Associazione (Doriana Castaldi e Roberta Antico) negli anni in cui il progetto è nato e poi rilanciato.
Intervenute anche numerose altre donne.
Delle tre fasi che informano l'attività dei Carabinieri - ha detto il Comandante Boccia - e cioè prevenzione, ascolto e intervento, è decisiva la fase delicata del colloquio con le vittime, (spesso in difficoltà psicologica perché le violenze avvengono in ambito familiare), al fine di avere tutte le informazioni utili all'intervento che può interrompere la spirale di violenza; per questo motivo è importante che l'ambiente in cui si svolge il dialogo, abbia un aspetto rassicurante e gradevole. La 'Stanza tutta per sé, il 'Percorso Rosa' presso l'ospedale e la 'Casa Rifugio Samira', fondata e gestita dall'Associazione Insieme per l'Elba in convenzione con l'Asl e i Comuni, rappresentano una risposta concreta ai fenomeni, purtroppo in crescita, di violenza sulle donne da cui non è indenne il territorio elbano.
CR
* Vi compare la celebre citazione: «Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi».