GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA (1737-1801/1814-1860)
Nelle lettera scritta dal commissario straordinario dell ‘Elba e Piombino, conte Fantoni, a Sua Eccellenza Corsini dell’Imperiale e Regia Segreteria di Stato in Firenze, nel dì 31 ottobre 1815,si parla di guardie sanitarie,della darsena di Portoferraio e di contumacia.
Per le Guardie Sanitarie il Fantoni indica la necessità che due siano messe alla punta dell’Enfola e a Campo mentre altre due siano richiamate a Livorno poiché a Portoferraio non necessarie.
La Darsena di Portoferraio va ripulita tutta e riscavata perché è stata “riempita di scaricamenti” .
Il tutto va eseguito ad opera del lavoro dei Forzati della Linguella: per tale motivo propone di “ripristinarli” alla Linguella e di usarli “col doppio oggetto di fargli travagliare al ripulimento e polizia del Porto come ancora alla nettezza delle strade della Città”.
Infine si sofferma sulla contumacia per i bastimenti che possono portare malattie.
Osserva che a Portoferraio manca un Lazzaretto per la contumacia di rigore (quarantena di rigore) e che è presente solo a Livorno dove le navi devono essere inviate. Propone perciò la costruzione di un Lazzaretto di rigore all’Elba “dato che ormai è conosciuto che il porto di Portoferraio è uno dei più vasti e forse il più
sicuro fra tutti i Porti del Mediterraneo”.
Per quanto invece riguarda la contumacia di semplice osservazione (quarantena di osservazione) il Fantoni osserva che il locale esistente a Portoferraio è indecente: “uomini e donne promiscuamente, contro anche la decenza, vi hanno dovuto consumare il periodo della loro contumacia”.
Perciò propone sia l’acquisto di alcune stanze contigue alla Sanità sia la creazione di un Lazzaretto di osservazione in “un luogo detto i Magazzini delle Saline un locale più remoto dalla Città”.
GUARDIE SANITARIE
“Parlando ora delle Guardie Sanitarie che il buon servizio esige d’aumentare,premetterò allorquando il Sig. Taddei Primo Ministro di Sanità a Livorno fu incaricato dal Sig. Governatore di portarsi in quest’isola per visitarla in tutti i punti e fare un Rapporto generale. Egli credeva opportuno di proporre che fossero distaccate
da Livorno due Guardie di Sanità per Portoferraio e Longone fino alla nuova organizzazione per vigilare all’esecuzione delle operazioni e alla condotta dei Deputati e Guardie dell’isola ed il prelodato Sig. Governatore aderì a questa proposizione inviando già due Guardie alla diaria di lire 5 al giorno per ciascheduna.
Quanto a me son d’avviso che possano essere queste richiamate a Livorno,il loro ministero non è assolutamente necessario ed è d’altronde d’un aggravio non indifferente alla Cassa Sanitaria.
Ma qualora si ritenesse opportuno per il bene del servizio una ulteriore permanenza di questa guardie nell’Isola,il bene e la convenienza del servizio istesso esigerebbe moderare l’estensione delle facoltà che sono state loro attribuite giacchè sarà sempre incongruo che una Guardia debba sorvegliare la Condotta di un Deputato.
Quando sarà nominato il Capitano del Porto apparterrà a lui invigilare su i Deputati medesimi ed sulle Guardie.
Quello bensì che è necessario è di collocare una Guardia alla punta dell’Enfola e una a Campo. Questo secondo punto è sprovvisto affatto di Guardia,non v’è alcuno fra i Deputati di Sanità che non l’abbia, tranne quest’uno ed è egualmente indispensabile all’Enfola giacchè non vi esiste ed è uno dei punti di osservazione che non conviene di lasciar sprovvisto e scoperto.La necessità di queste guardie fu riconosciuta anche dal Sig. Taddei. Proporrei pertanto di far occupare da Sebastiano Berti Possidente di onesta famiglia e di conosciuta moralità il Porto dell’Enfola e quello di Campo da Alessandro Pisani attual Deputato onorario in detto Porto con l’annuo assegnamento a ciascheduno di lire 428 annue apri a quello delle altre Guardie.”
(Affari generali del Commissario Straordinario dell’isola d’Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 2.Carta 265.ASCP)
DARSENA DI PORTOFERRAIO E RIPRISTINO DEL BAGNO PENALE
“Dopo aver parlato dei rapporti finanziari e personali dell’Amministrazione Sanitaria dell’Isola d’Elba e proposto per gli uni e per gli altri quei provvedimenti che ho reputato i più propri e più adatti ai bisogni, mi resto a parlare della Darsena di questo Porto.
La Darsena di Portoferraio che presenta la forma di un vasto anfiteatro aveva una profondità d’acqua tale che dei Vascelli di linea vi hanno potuto manovrare.Il tempo però,la negligenza di chi presiedeva la polizia del Porto e la libertà chiunque di fare degli scaricamenti a suo capriccio, l’hanno oggi riempita talmente che a fatica possono approdare intorno alla calate dei Bastimenti d’una mediocre portata.
Credo dunque urgentissimo di farla riscavare e ripulire lo che potrebbe eseguirsi a mezzo dei Forzati.
Il locale detto La Linguella è sempre stato in addietro sotto il Governo Toscano il Bagno dove esistevano continuamente circa 60 forzati. Il Governo potrebbe ripristinarli col doppio oggetto di farli travagliare al ripulimento e polizia del Porto come ancora alla nettezza delle strade della Città per la quale la Comune
spende annualmente la vistosa cifra di lire 3000 senza per niente ottenere l’intento”
(Idem come sopra)
CONTUMACIA DI RIGORE E DI SEMPLICE OSSERVAZIONE
“Scendendo infine a parlare della Contumacia di rigore e di semplice osservazione devo avvertire quanto alla prima che non esistendo qui alcun Lazzaretto,tutti i Bastimenti dovranno essere respinti ai Lazzaretti di Livorno. Quanto alla seconda devo dire per la verità che una cattiva stanza terrena contigua all’Uffizio di Sanità ,umida non ventilata e perciò malsana è stata finora l’unico locale che ha servito per la quarantena d’osservazione. Uomini e donne promiscuamente, contro anche la decenza, vi hanno dovuto consumare il periodo della loro contumacia.
Quindi non posso dispensarmi dal proporre l’acquisto di alcune stanze contigue alla Sanità. Queste dovrebbero rialzarsi e ferrate e murate le porte dalla parte della Calata sarebbero libere da qualunque comunicazione per la parte di terra. Avrebbero l’ingresso dal Loggiato dell’Uffizio di sanità per la parte di
mare e godrebbero di una ventilazione marina purgata e sana.
Questo locale sarebbe sotto la sorveglianza immediata dei Deputati e la spesa occorrente non sarebbe vistosa non eccedendo per approssimazione quella di 600 scudi.
Evvi ancora un luogo detto i Magazzini delle Saline un locale più remoto dalla Città che sarebbe molto adatto per un Lazzeretto di osservazione ma la spesa sarebbe più vistosa non tanto per la fabbrica quanto per il necessario aumento del numero delle Guardie, che nella prima ipotesi le sole giurate che stanno all’Uffizio di Sanità potrebbero essere sufficienti.
Degno però del magnanimo cuore e benefico dell’Augusto Sovrano sarebbe la costruzione di un Lazzaretto per la contumacia di rigore.
E’ ormai conosciuto che il Porto di Portoferraio è uno dei più vasti e forse il più sicuro fra tutti i Porti del Mediterraneo.L’esperienza ha dimostrato che i Bastimenti che navigano per i nostri mari, in capo di burrasche e tempeste si ricoverano in questo porto e seguitano quindi il loro cammino quando il mare ha ripreso la sua tranquillità.
Qual vantaggio, qual risorsa non apporterebbe a questo Paese un Lazzeretto per le quarantene di rigore?
Io non deciderò se la gravezza della spesa o la gelosia che potrebbe destare agli altri Porti Commercianti debbano alienare dall’esecuzione di questa idea sempre più disposto al bene dei suoi sudditi del nostro Real Padrone nel toccar questo tasto io ho creduto di non mostrarmi restìo ai voti di questi Abitanti i quali nell’omaggio reso a S.A.I. e R. hanno umiliato al Suo trono una consimil domanda ed asseriscono di aver riportata la lusinghiera speranza di vederla esaudita"
(Idem come sopra)
La sorveglianza sanitaria non si esercitava solo sulle persone ,con la contumacia, ma anche sulle cose.
E’ quanto si apprende da una lettera scritta dal governatore dell’Elba Strasoldo a quello di Livorno il 28 maggio 1816.
“Il Deputato di Sanità di Rio ha reso conto con suo rapporto di questo giorno che essendo stato informato che nella costa della sua giurisdizione vi erano sbarcate delle pelli di capretto e d’agnello vi ha immediatamente spedito delle Guardi di Sanità dalle quali ne sono state ritrovate otto che prese con dei ganci in asta sono state subito interrate con tutte le regole prescritte dalle Leggi Sanitarie”
(Affari generali del governo dell’isola d’Elba anno 1816. Filza 5. Carta 246.ASCP)
Marcello Camici
ASCP. Archivio storico comune Portoferraio