Riuscito al 100% il convegno tenutosi al centro De Laugier martedì 21 maggio, davanti ad una marea umana fatta di studenti delle scuole superiori di Piombino e della Val di Cornia, quelli isolani dell'Isis Foresi e dell'Itcg Cerboni, ed anche due rappresentanti della scuola media Pascoli, Angelo Bolano e Giorgia Spinetti, del consiglio comunale dei ragazzi.
Un momento di grande significato formativo creato grazie al passaggio della Carovana antimafie che ha raggiunto Portoferraio. In tutto lo Stivale sono previste 70 manifestazioni del genere per dire del bisogno di legalità crescente, in contrasto con l'azione criminale delle mafie. Un appuntamento annuale promosso da Libera di Don Ciotti, dall'Arci, i sindacati confederali e altri Enti. A condurre il meeting locale l'assessore comunale all'istruzione Jessika Muti, il sindaco Roberto Peria, Vittorio Pineschi, Maurizio Pascucci dell'Arci e altri, compresi rappresentanti della Banca Etica, quindi in veste di coordinatrice degli interventi Francesca Palla dell'Informagiovani, che ha fatto aprire l'incontro da Patrizio Usai, una sorta di emblema del Movimento studentesco isolano, che si distinse, insieme ai suoi compagni, per gli aiuti agli alluvionati del campese.
Striscioni, bandiere, magliette colorate indossate da giovani e adulti, con sopra scritto “mafie out”, slogan, fischi e applausi, nonché cori il gruppo, creati dagli studenti che dal porto, dove hanno accolto il gruppo proveniente dal continente, hanno poi raggiunto il centro storico della città e quindi la sala convegni dell'ex caserma De Laugier, messa a disposizione dal Comune. Una festa senza dubbio, alla quale ha partecipato pure Giovannino Lupi, detto bonariamente “l'oracolo di Pomonte”, noto per i suoi comizi improvvisati per le strade, per criticare decisamente ogni forma di potere. Si è mescolato in mezzo ai giovani e ha raggiunto anche lui la sala, nella quale erano presenti ovviamente i docenti degli studenti, rappresentanti delle istituzioni e associazioni, ed anche il commissario Santi Allegra, che al termine dell'evento si è complimentato con insegnanti e associazioni per le attività svolte con i giovani. “Sono tutte tese – ha detto- a far capire l'importanza della democrazia, della libertà e della legalità”.
Un programma ricco si è quindi snocciolato nella sala verde, dopo che il sindaco Peria, per stemperare l'atmosfera aveva bonariamente regalato una battuta dicendo ragazzi “Rilassatevi e se volete fate pure un po' di casino”. Dopo l'applauso che è seguito ci sono stati interventi di rappresentanti della Cgil della Val di Cornia, dello stesso primo cittadino che ha voluto porre in evidenza come agli errori degli adulti, fatti in questi ultimi decenni, debbano rimediare i giovani ai quali ha voluto idealmente consegnare le sorti del futuro, auspicando che sia migliore del presente. Importante la proiezione di un video che ha mostrato l'esperienza di giovani che facevano parte di questo folto gruppo presente in sala,. Hanno partecipato ai campi di lavoro in Sicilia e in altre località, nelle terre sottratte ai mafiosi e al termine le testimonianze sono state offerte dal vivo, con Lucrezia, il giovane Pecchia e da altri che hanno vissuto tale esperienza, consigliabile a tutti per l'arricchimento e la formazione che offre. “I siciliani vivono costantemente nella paura- ha detto una giovane- ma hanno anche molto coraggio, sono persone molto aperte e ricche di sentimenti e di cultura. Con loro siamo stati molto bene e per loro dobbiamo impegnarci tutti per un'Italia diversa, fatta di giustizia e uguaglianza”. Pascucci ha poi voluto ricordare come intorno al 2004 le prime Carovane non trovassero risposte valide di adesione sull'isola, una scarsa attenzione, ma grazie anche all'azione del sindaco Peria, della fondazione Caponnetto, della scuola e anche della stampa, le cose sono cambiate e oggi la partecipazione è molto più ricca e sentita. “Si pensava- ha detto Pascucci- ad un'Elba indenne dal fenomeno mafioso, poi esplose il caso Marandino esponente della Camorra, catturato qui, che stava agendo all'Elba. Ora le cose sono migliorate”. “Ma la mafia esiste ancora”, ha voluto sottolineare Luciana Gelli, dei Comitati sanità riuniti., intervenuta dalla platea. “Vediamo negozi continuamente aperti e vuoti, un fatto incomprensibile, occorre vigilare e capire bene”. Sulla stessa onda Mauro Scalabrini della Cgil dell'isola, che ha convenuto come i problemi siano ancora esistenti e non a caso ogni tanto ci sono “bruciate” e ci sono vicende da capire grazie ad un forte impegno unitario. Un applauso è stato anche dedicato alle vittime della mafia in particolare tra le forze dell'ordine, ed allora tutti in piedi in segno di omaggio. Poi l'intervento ancora di studenti che hanno mostrato lavori fatti a scuola o con associazioni. E' stato il caso della docente Anna Maria Contestabile che con i suoi ragazzi del Cerboni, ha mostrato proprio uno studio fatto sul caso Marandino, poi Giovanna Orlandi, della medesima scuola, che ha presentato, insieme a Noemi, il progetto “Guida sicura” realizzato un video con il circolo Pertini, Prefettura, Forze dell'ordine, Aci, Sert ed autoscuola Del Bruno, per la prevenzione degli incidenti stradali. Poi slide su altre attività sempre attuate dall'associazione che porta il nome del compianto presidente della Repubblica, dedicate alla tutela ambientale con un progetto nel marcianese e con le scuole di Marina di Campo è previsto prossimamente un viaggio a Pianosa, per ricordare la carcerazione di Pertini come detenuto politico durante il fascismo. Infine il momento più commovente, con poesie dedicate a Peppino Impastato recitate, interpretate da Sergio Lo Verde dell'associazione Acunamatata e i suoi ragazzi che si sono esibiti insieme agli studenti locali, coinvolti da La Rotta delle Lingue di Portoferraio. Sono scese lacrime a molti per la potenza e la bellezza di tali poesie, dedicate a chi ha perso la vita per contrastare la mafia. Una giornata importante; altre dovrebbero esserci . L'azione svolta da tutti gli Enti insieme alla scuola è molto determinante, può creare nuove coscienze. Sarà sempre più necessario che nel programma scolastico ci sia diffusamente la riscoperta della cosiddetta educazione civica, dell'educazione alla convivenza civile e dalla legalità, fatta in tutte le classi e non solo in alcune. La speranza di avere nuove generazioni sensibili ai veri valori della democrazia non deve morire.