L’ennesima sparatoria di massa, l’ultimo orrore si à svolto a Lewiston, nel Maine, quando un uomo armato è andato su tutte le furie in un bowling e in un ristorante, uccidendo almeno 18 persone e ferendone altre 13. La SWAT dell’FBI sta ricercando il presunto sparatore che viene considerato pericoloso. Un istruttore certificato di armi e membro delle riserve dell’esercito degli Stati Uniti.
La politica statunitense pare dividersi tra la posizione dei repubblicani che hanno reagito al massacro di persone innocenti sostenendo che il problema non è che gli USA hanno troppe armi, ma che ci sono troppe persone con problemi di salute mentale che hanno bisogni di terapeuti. Mentre quella dei democratici è stata rilasciata dal Presidente Joe Biden che è ormai di routine in cui in piange altre vittime e chiede il divieto di armi d’assalto, caricatori ad alta capacità e controlli universali dei precedenti delle persone.
Il massacro di civili nel Maine è stata la sparatoria di massa più mortale negli Stati Uniti dal massacro della scuola di Uvalde in Texas lo scorso anno. Nel 2023 finora, sono state quasi 600 sparatorie in cui quattro o più persone sono state colpite in tutti gli Stati Uniti.
Una questione che pare che il governo non riesca a trovare soluzioni politiche per fare in modo che ciò non accada di nuovo. Forse un’impasse difficile da spiegare alle persone, agli innumerevoli americani che sono sopravvissuti alla violenza armata e ne sono rimasti traumatizzati. Una sparatoria come questa riapre ferite profonde e dolorose in cui troppi cittadini comuni quando escono di casa la mattina per andare a lavorare o a scuola non sanno se torneranno la sera dai propri cari, o hanno avuto un membro della famiglia ucciso o ferito a causa della violenza armata. Ciò non è normale, forse non è accettabile in una democrazia. Pare che nulla possa cambiare.
I Repubblicani controllano la Camera dei Rappresentanti e poi hanno i numeri sufficienti per bloccare qualsiasi azione del Senato, le richieste di Biden non avranno alcun effetto tangibile, soprattutto perché da molte legislature il GOP è stato impegnato a demolire le leggi sul controllo delle armi piuttosto che a proporne di nuove.
Il massacro del Maine ha giocato a favore delle classiche argomentazioni dei repubblicani secondo cui i problemi di salute mentale – piuttosto che le armi – sono la vera crisi, dato che il sospetto ha trascorso del tempo in un ospedale militare quest’anno dopo avere fatto dichiarazioni sul fatto di sentire delle voci e di volere fare del male ai commilitoni.
Per i repubblicani la sparatoria rappresenta un problema che continua a colpire e a tormentare ogni poche settimane e ritengono che a un certo punto l’America deve riconoscere il cancro che è la salute mentale, che non ci sono abbastanza terapeuti, che non ci sono abbastanza centri per il trattamento della salute mentale.
Tuttavia, gli argomenti sono quelli tipici di una politica a favore delle armi che avviene immancabilmente dopo i massacri, ma pare non vi è mai stata finora alcuna proposta di un massiccio programma di spesa pubblica per migliorare le risorse per la salute mentale. Forse, nessun politico del GOP si confronta con il fatto che ogni nazione del mondo ha problemi di salute mentale, ma gli Stati Uniti – a causa della facile disponibilità di armi da guerra – sono gli unici con stragi di massa regolari.
Enzo Sossi