Si è svolta il 22 novembre, in modalità online, la conferenza “Coltiviamo il rispetto”, organizzata dall’Azienda USL Toscana nord ovest nell’ambito della campagna Bollini rosa, un’iniziativa finalizzata a promuovere la salute e il benessere delle donne e la medicina di genere. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di riflessione e sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, grazie alla partecipazione di esponenti del mondo sanitario, delle istituzioni, della società civile e delle associazioni attiviste.
Il direttore sanitario della Asl Toscana nord ovest Giacomo Corsini ha espresso il suo apprezzamento per l’attività di promozione culturale svolta dalle referenti aziendali del programma Bollini rosa. Nel suo intervento ha evidenziato come sia solo con l’impegno di tutta la comunità che si può affrontare un fenomeno così grave, sottolineando che non può essere prevenuto esclusivamente con un approccio repressivo. È anche necessario - ha aggiunto Corsini - investire in azioni educative che promuovano una vera e propria cultura del rispetto.
Sergio Ardis, referente Asl per gli ospedali Bollini rosa, ha evidenziato che l’incontro “Coltiviamo il rispetto” è giunto già alla sua terza edizione. Il comitato scientifico ha scelto di mantenere lo stesso titolo nel corso degli anni per ribadire l’esigenza di un approccio positivo al fenomeno, con l’obiettivo non solo di individuare e diffondere le buone pratiche necessarie a un’azione preventiva efficace, ma anche di fornire un supporto concreto alle donne vittime di violenza che si rivolgono ai servizi dell’Azienda USL Toscana nord ovest.
Durante l’evento, le referenti territoriali Francesca Vitale, Marzia Chellini e Federica Cetica hanno inoltre presentato un video destinato alla diffusione sul web e sui social media aziendali. Il breve video stimola una riflessione importante: nel nostro immaginario, le donne che hanno subito violenza sono ancora esposte al rischio di discriminazione qualora decidano di denunciare quanto hanno subito. Per ampliare l’efficacia del messaggio, il video è stato editato anche in una versione di 90 secondi, pensata per essere diffusa come reel. Questo formato, rapido e attuale, consentirà nei prossimi giorni di raggiungere un pubblico più ampio attraverso una modalità comunicativa oggi molto diffusa sui social network.
Piera Banti, Elisabetta Parrini e Carla Panelli, che si occupano quotidianamente di aspetti diversi legati al Codice rosa, hanno illustrato le modalità con cui le donne vittime di violenza vengono accolte nei servizi dell’Azienda. Hanno anche descritto come l’approccio sia improntato alla massima sensibilità e attenzione per garantire un percorso di aiuto efficace e rispettoso. E’ stato poi evidenziato il legame stretto tra i servizi e le associazioni di attiviste, che spesso forniscono un supporto, anche materiale, alle donne dopo l’evento traumatico. Queste collaborazioni si rivelano fondamentali per assicurare un sostegno concreto e duraturo a chi si trova in una situazione di vulnerabilità.
Un intervento che ha suscitato particolare interesse è stato quello del maresciallo dei Carabinieri Gianmarco Forte, che ha descritto le modalità con cui le donne vengono accolte in caso di Codice rosso. Questo protocollo consente di attuare misure preventive di vario grado, in base alle circostanze specifiche. Il giovane sottufficiale ha spiegato come l’Arma dei Carabinieri ponga grande attenzione alla formazione e all’addestramento dei propri militari. Ha quindi illustrato come, sia nei corsi di base rivolti alle nuove leve sia nei corsi di specializzazione destinati a personale selezionato, venga affrontata la gestione di situazioni di violenza di genere. Forte ha evidenziato come questa preparazione sia fondamentale per garantire un approccio adeguato e sensibile alle vittime, nonché per assicurare una risposta tempestiva e mirata nelle situazioni più delicate.
Le rappresentanti delle associazioni di attiviste - Francesca Menconi, Ilenia De Robertis, Federica Pardini e Michela Giannandrea, hanno analizzato il loro ruolo cruciale nella rete di supporto alle donne vittime di violenza. Nei loro interventi hanno descritto le attività educative svolte nelle scuole, sottolineando l’importanza della prevenzione attraverso la sensibilizzazione delle nuove generazioni, un impegno fondamentale per contrastare alla radice il fenomeno della violenza.
L’Azienda USL Toscana nord ovest, al termine dell’evento, esprime grande soddisfazione per la qualità degli interventi, per il dibattito stimolato tra i partecipanti e per la numerosa partecipazione, vista la presenza in collegamento on line di ben 104 persone.