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Catalina Schezzini: Giù le mani dalla memoria di Franco Franchini

Scritto da  Catalina Schezzini Lunedì, 07 Marzo 2016 04:03

A Rio Elba è arrivato il momento di chiudere i rubinetti delle maldicenze, dei mezzi avvertimenti, delle velate minacce su conseguenze e cure necessarie e di aspettare i risultati del lavoro di  chi è chiamato per legge,  a compiere  queste ulteriori  verifiche.

Caro Sergio,

Chiedo ancora a te uno spazio sul giornale, e un po' di pazienza ai tuoi  tanti lettori.

Ho cercato di intervenire poco sulla querelle riese, che, iniziata male e proseguita peggio, ha molto avvelenato i rapporti nella comunità.

Comunque, dopo mesi di accuse lanciate in forma spesso anonima sul blog, con pubblicazioni in anteprima di atti dell'amministrazione, con tutto il peggio che è venuto fuori, finalmente la scorsa settimana la Guardia di Finanza si è presentata in comune.

Spero che così sia iniziato un percorso che porti alla verità sui conti, sugli ammanchi, sulle tante illazioni che sono state fatte sulla mia persona e su molte altre, non ultima Franco Franchini.

Ecco, sinceramente questa  è la cosa che mi ha indignato  di più.

Cosa ha significato tirare fuori il nome di Franco così a sproposito in questa vicenda?

Solo pura cattiveria.

Franco ha fatto il sindaco in tempi duri per il paese, dall' inizio degli anni 80 per 3 legislature.

Ha riportato Rio al pari degli altri comuni, pari tra i pari, non l'ultimo della lista.

Ha fatto quello che poteva con i mezzi che aveva, con dignità, onestà e successo, tanto che, finita la sua esperienza di sindaco, è stato chiamato ad impegni più importanti, fuori dall'isola, sia come eletto che come nominato.

E questo è capitato a pochi sindaci elbani, prima e dopo di lui.

Io ero e sono orgogliosa di aver cominciato a fare politica insieme a lui e di aver con lui  mantenuto un rapporto forte di amicizia e di rispetto reciproco, fino a che il destino ce lo ha permesso.

È stato un compagno di partito ed un grande amico,  che ho apprezzato anche per il suo attaccamento alla famiglia, alla moglie e alla figlia, mai dimenticando  le sue radici familiari e affettive anche nei momenti delle grandi battaglie, degli scontri politici.

Per me e per molti un esempio di uomo, che ha saputo coniugare pubblico e privato, con il sorriso sempre sulle labbra, non guardandosi mai alle spalle, ma sempre con uno sguardo verso il futuro.

Perciò difficilmente comprendo  di questa nuova amministrazione lo sguardo rivolto al passato, soprattutto perché intendeva  rappresentare il "nuovo", il non legato agli interessi "politici e partitici", ma solo il bene della nostra piccola comunità .

Invece, è arrivata a volgere lo sguardo ad  anni  lontani , e, non bastando, i suoi supporters sono risaliti addirittura agli anni 80.

Mi sembra davvero eccessivo, e poco producente per riportare uno spirito di comunità che oggi manca in paese.

Per quanto riguarda la vicenda che interessa anche me,  permettimi di precisare  velocemente alcune questioni.

Prima tra tutte: come sempre non ho intenzione di usare il blog di Rio come fosse un elemento della stampa on line.

Questo titolo non ce l'ha, anche se il comune ed il Sindaco postano lì comunicati, annunci in anteprima, risposte a messaggi  anonimi.

Proprio come mi ha insegnato Franco, le lettere anonime si cestinano e così ora, di conseguenza, i messaggi on line, ai quali mi vanto di non avere mai risposto.

Ma da mesi ormai si rincorrono affermazioni sulla amministrazione che ho avuto il privilegio, insieme ad altri, di coordinare, con apprezzamenti che non voglio qui commentare.

All'inizio di questa vicenda ho scritto: "male non fare, paura non avere". E di questa convinzione sono rimasta...

Di indagini su Nisporto e Bagnaia ce ne sono state già, su richiesta di varie  minoranze consiliari, sia quando ero sindaco, che negli anni successivi.

Tutte con il medesimo risultato di archiviazione.

A seguito del  consiglio comunale del 18 dicembre, che ha aperto ufficialmente la querelle, dopo mesi di una campagna diffamatoria senza riscontri motivati, ho chiesto, come naturale in via di autotutela,  gli atti che ci  potevano riguardare, per capire e conoscere la situazione, visto che non ero presente allo spettacolo.

Dopo 50 giorni (non 30 come prevede la legge) ho ricevuto solo una piccola parte di ciò che avevo richiesto, mentre il blog già aveva iniziato la pubblicazione a puntate  di atti che non mi erano stati ancora consegnati.

Da allora più  niente.

Qualche atto  è stato pubblicato sul sito e ho potuto avere così la possibilità di leggerlo.

Ho saputo che anche i consiglieri comunali in carica non hanno avuto pieno  accesso agli atti, così come la legge dispone e impone.

Direi che siamo in una fase di democrazia affievolita.

Ora sembra che  si debba aspettare le risoluzioni della Corte dei Conti, alla quale il comune si è rivolto, ben oltre i termini di scadenza previsti dalla legge, per avere accesso ai documenti interni dell'amministrazione legati alle vicende dei presunti ammanchi.

Bene! Aspetteremo anche per questo.

Allora però direi che, non per buona educazione, ma proprio per non dover poi magari giustificare qualche affermazione di troppo, è arrivato il momento di chiudere i rubinetti delle maldicenze, dei mezzi avvertimenti, delle velate minacce su conseguenze e cure necessarie e di aspettare  i risultati del lavoro di  chi è chiamato per legge, con professionalità, competenza ed imparzialità a compiere  queste ulteriori  verifiche.

Alda Merini , grande poetessa fuori dall' ordinario, diceva: "la calunnia è un vocabolo sdentato che, quando arriva a destinazione  mette mandibole di ferro."

Ecco, non vorremmo  essere cibo di quei denti.

Perciò,  attendiamo con tranquillità e senza scalmanarsi gli esiti dei nuovi controlli.

Per quanto ci riguarda, posso dire a nome mio e della ex giunta, che siamo molto  arrabbiati per il clima che si è creato, ma non preoccupati.

In ogni caso,

Buon tutto a tutti

Catalina

 

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