Manca ormai l’orgoglio della città, la speranza dei Portoferraiesi, la voglia di provarci, la consapevolezza di avere avuto la fortuna di nascere e vivere in uno dei posti più belli del Mediterraneo, grondante di storia e cultura ad ogni angolo.
Manca non essere riusciti a trattenere i talenti sprecati che sono andati via, la critica costruttiva e la capacità di lavorare in squadra, l’umiltà di affidarsi a persone più competenti di noi stessi quando è necessario, manca una rotta.
Manca una piazza, i bagni a S. Martino, mancano i cestini sulle spiagge. Il centro storico si allaga, i musei sono sempre chiusi, le tende dei locali di mille forme e colori, i gabbiotti a caso, i palazzi scrostati, il parcheggio selvaggio, quelli a pagamento inutili, la vergogna del Palazzo Coppedè e dell’area degli ex Macelli.
Le scelte storiche sbagliate, dalle Antiche Saline all’abbandono dell’ex Caserma della Finanza.
Le responsabilità non sono soltanto della politica, ma sono anche della società civile che raramente ha offerto le migliori capacità al servizio della città.
I partiti hanno dominato il governo della città, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Riconsegnare Portoferraio ai partiti, oppure ai volenterosi dilettanti, significa rifare esattamente le stesse nefaste scelte compiute nel passato. Non c’è più tempo. La città di Portoferraio è dileggiata sistematicamente da tutta la politica del resto dell’Isola, che non perde occasione per voler insegnare ai Portoferraiesi come si amministra. Qualcosa evidentemente non ha funzionato.
I processi politici e culturali verranno poi. E’ il momento di ritrovare l’orgoglio dei Portoferraiesi, la voglia dei giovani, l’esperienza professionale e le competenze di chi si propone alla guida della città. La macchina amministrativa è estremamente complessa, ancor più in una realtà come quella di Portoferraio, con un organico insufficiente, professionalità e risorse da sfruttare, nel rispetto dei ruoli. Se poi i cittadini sceglieranno logiche di partito, o volenterosi inesperti che si schianteranno contro il muro amministrativo, pazienza, ci avremo provato, con la consapevolezza di aver fatto la nostra parte.
Paolo Di Tursi