Spett.le Sindaco Corsini,
da imprenditore turistico mi sono sentito tirato in causa dalle sue ultime dichiarazioni, le quali, francamente, mi hanno lasciato allibito e sconcertato.
Non capita molto spesso (all’Elba forse questa è stata la prima volta e speriamo l'ultima) che un Sindaco si sia lasciato andare in tal modo, accusando le associazioni di categoria utilizzando parole gravi e poco rispettose.
Ritengo doveroso, pertanto, seppur con il dovuto rispetto nei confronti della Sua persona e del Suo ruolo, replicarLe.
In primis, sarebbe gradito che Lei chiarisca che cosa intenda quando invita gli operatori turistici ad investire sul turismo, facendo allusione alla promozione e alle opere di ammodernamento.
Dovrebbe sapere, visto il ruolo che ricopre, che la stessa promozione, negli anni, è sempre stata fatta dai singoli operatori e che ognuno, secondo le proprie possibilità, ha da sempre investito in pubblicità, attraverso l'organizzazione di fiere, guide e tutto ciò che è indispensabile affinché l'Elba avesse una certa visibilità.
Prima che la GAT nascesse, secondo Lei, chi è che ha pubblicizzato il territorio se non il singolo imprenditore?
Oggi, è diventato vitale investire sulle proprie aziende, nonostante il periodo non sia dei migliori (tasse sempre più elevate, adempimenti e obblighi)e il rischio di sbagliare sia elevato, apportando le migliorie necessarie affinchè si possa offrire al turista un livello qualitativo idoneo alle sue esigenze.
In secundis, vorrei che Lei si soffermasse sulla sua affermazione: “Il turismo beneficia il territorio ma il territorio è un concetto politico, il turismo beneficia gli operatori turistici e gli operatori turistici sono i primi che devono capire l'importanza di effettuare investimenti per incrementare il turismo. Dopodiché il pubblico assista pure ma non si può pretendere che il settore pubblico si faccia carico esclusivo di questo onere”.
Bene, Signor Sindaco, dovrebbe sapere che il turismo non premia solamente gli operatori turistici, come, invece, da lei asserito. Non ha pensato che grazie all'indotto che le nostre aziende generano, molte famiglie possono avere un reddito? Non ha pensato che se anche soltanto una tra queste dovesse cessare, qualche genitore potrebbe rimanere senza lavoro?
Noi pretendiamo, altresì, che la pubblica amministrazione crei un Ente preposto al supporto della classe e che investa i soldi pubblici nel modo più trasparente ed efficiente possibile.
Dulcis in fundo, ma non di minore rilevanza, vorrei precisare che le associazioni di categoria sono composte, per la maggior parte, da imprenditori che quotidianamente investono e si accollano dei rischi, e hanno il diritto di non sentirsi apostrofare nel modo in cui Lei ha fatto.
Con l'impegno e la partecipazione di tutti possiamo riuscire a raggiungere l'obiettivo, ma è importante che vi sia interazione tra le parti.
Gabriele Rotellini