Tutti quelli che ricordano il tentativo di istituire un “polo scolastico unico” nella ex caserma della Guardia di Finanza citato dal Sindaco di Portoferraio durante la manifestazione studentesca hanno amaramente constatato quanto la passata vicenda sia stata usata in modo ingannevole per convincere gli studenti di contestare ingiustamente.
È bene, quindi, che tutti coloro che non c’erano all’epoca o sono troppo giovani per ricordare possano sentire anche altre versioni dell’accaduto.
Il polo scolastico unico era un progetto “logistico”, non contemplava alcun accorpamento tra istituti, ma prendeva in esame la possibilità di riunire in un’unica grande area tutte le scuole elbane.
Molteplici i vantaggi dell’operazione:
- Snellimento dei trasporti
- Presenza nel centro di palestra, piscina, aree varie per l’attività fisica
- Presenza di un teatro
- Presenza delle cucine e conseguente possibilità di allestire una mensa
- Presenza di alloggi e conseguente possibilità di allestire una foresteria per i docenti pendolari - Spazi per aule speciali, laboratori, riunioni, conferenze
- Ampio parcheggio interno
- Ultimo, ma non meno importante: evitare il decadimento dell’enorme e ormai storica struttura, situata a ridosso delle mura medicee e nelle immediate vicinanze della spiaggia di paese.
All’epoca della proposta, studenti e cittadini hanno fatto quanto in loro potere per sostenere questo disegno. Si chiedeva a gran voce una presa di posizione da parte di tutti i Sindaci dei comuni dell’isola e l’interessamento dei politici dei vari enti locali, senza però aver ottenuto alcun risultato, sembra per difficoltà sorte a livello Ministeriale.
Se ora si cerca di realizzare un progetto simile nell’area vicino alla nostra sede (certo non sarà la stessa cosa e la disponibilità degli spazi sarà senz’altro molto ridotta rispetto alla ex caserma della Finanza) non ha niente a che vedere con gli accorpamenti; tutti i vantaggi derivanti da un polo scolastico unico dal punto di vista territoriale e logistico rimangono anche con scuole autonome e risulteranno più semplici e fattibili
anche le collaborazioni e la realizzazione di progetti comuni.
Poichè si tratta di un progetto che richiede alcuni anni prima della sua realizzazione ed effettivo utilizzo, non è necessario anticipare i tempi con un accorpamento a breve. Nel frattempo gli sforzi possono essere
indirizzati al completamento del prefabbricato del Cerboni, che da anni è in attesa di essere terminato.
Auspichiamo che, al di là delle opinioni personali, coloro che ci rappresentano, in primis la Conferenza Zonale che a giorni si riunirà nuovamente, si facciano promotori di quella volontà che il territorio ha già espresso in più occasioni.
Dall’ITCG Cerboni, il personale contrario all’accorpamento