Nello scorso dicembre il nostro Premier Mario Draghi ha evidenziato una ripresa dell’economia e ha dichiarato che l’Italia è ripartita, celebrando un tasso di crescita del PIL – superiore al 6% – che mostra un forte rimbalzo dalla crisi di Covid-19.
I numeri del PIL stanno indicando che stiamo finalmente costruendo un’economia italiana per il XXI secolo, siamo uno dei paesi europei con la maggiore ripresa economica. Ma non sembra che l’Italia sia ripartita. Un problema è che i prezzi sono aumentati parallelamente alla crescita. L’inflazione è ai massimi livelli degli ultimi anni. Le difficoltà della catena di approvvigionamento globale significano che le merci sono difficili da trovare. Se la tua macchina si ammacca, possono essere necessarie settimane per ripararla perché mancano le parti di ricambio. Se vivi al limite, con un reddito basso, anche piccoli aumenti di spesa settimanale sono dolorosi. Un fatto che Palazzo Chigi è lento a percepire.
I prezzi della benzina sono aumentati e si prevede un ulteriore aumento in tempi brevi. C’è una forte sensazione, in questo momento, che le cose non stiano andando bene nel Belpaese. Le persone sono esauste e preoccupate per l’istruzione dei loro figli dopo la chiusura delle scuole dovute al Covid-19. Le continue schermaglie politiche per l’elezione del Presidente della Repubblica, i contrasti sulle mascherine, sui vaccini stanno esaurendo le persone.
Le tute blu stanno affrontando in presenza l’ondata di Omicron mentre i colletti bianchi sono rimasti bloccati a casa per mesi. Anche il freddo e buio inverno non aiuta. Si spera in una lunga e calda estate spensierata. Se l’onda Omicron scompare così rapidamente come è arrivata e indica l’inizio della fine della pandemia, l’umore degli italiani potrebbe cambiare, soprattutto se l’inflazione scende.
Ma fino ad allora nessuno sarà in grado di dichiarare: E’ di nuovo giorno in Italia.
Enzo Sossi