E se, invece di Zelensky, in Ucraina fosse stato eletto Gandhi, che ha memoria lunga! Si sarebbe ricordato che dalla caduta del muro di Berlino gli Stati Uniti sono stati impegnati in una serie impressionante di «missioni umanitarie per la fratellanza tra i popoli», magari con lo scopo dichiarato di esportare la democrazia, causando milioni di morti: ripetutamente in Somalia, Iraq, Afghanistan, Yemen, oltre che a Panama, in Bosnia, in Sudan, in Pakistan, in Libia, in Siria. Avrebbe detto: “Cari Americani, ho una grande compassione per la vostra avidità e per la vostra idea fissa di First America, ho una grande compassione per la vostra “coazione a ripetere” nell’espandervi nel controllo del mondo verso est. Avete il vizio di imprigionare gli oppositori, come Julian Assange, o di radere al suolo città, popolazione civile compresa!. Che cosa posso dirvi? “Venite, signori della guerra, voi che costruite i grossi calibri, voi che costruite i piani della morte, voi che costruite tutte le bombe, voi che vi nascondete dietro i muri, voi che vi nascondete dietro le scrivanie, voglio solo che voi sappiate che posso vedere attraverso le vostre maschere. Voi che non avete mai fatto niente, ma costruite per distruggere, voi giocate con il mio mondo come se fosse il vostro piccolo giocattolo.”. Ma le mie parole sono quelle del vostro Bob Dylan, da cui, evidentemente, non avete ancora imparato niente!”.
E che cosa Gandhi avrebbe ricordato a Putin? “Caro Vlad, la Russia è una grande nazione, che ha resistito alle invasioni e alle scorrerie di turchi, mongoli, Napoleone e nazisti! Dopo la seconda guerra mondiale i carri armati russi sono intervenuti in Polonia e in Ungheria nel ’56, a Praga nel ’68, in Afghanistan, in Cecenia per due volte, in Georgia, in Crimea, in Siria, dove la guerra continua. Vedi, caro Vlad, il tempo del nazionalismo, dello zarismo e dell’imperialismo delle sfere d’influenza è passato! Ora è il tempo della fratellanza tra i popoli e del dialogo a tutti i costi. Ti sei coperto di ridicolo, per non dire altro, avvelenando le mutande dei tuoi oppositori, trucidandoli, imprigionandoli o radendo al suolo città, popolazione civile compresa. Cerca di ragionare prima di fare cavolate! Ti dico perciò: “Il mio amore parla come il silenzio, senza ideali e senza violenza… “. No, questo è di nuovo Bob Dylan! È roba di sessant’anni fa, Vlad! Sei indietro con la tua rivoluzione interiore ed esteriore! Abbandona le ideologie, le tue dimore da cafone arricchito e prova a cantare Bob Dylan! So che ti farebbe bene alla salute!”.
E che cosa Gandhi avrebbe detto a Zelensky? “Caro Vlad, la sovranità ucraina è iniziata nel 1991 dopo secoli di dipendenza dall’impero sovietico: non è possibile scrollarsi di dosso l’eredità culturale con le armi, soprattutto se il tuo paese è multietnico! Occorrono soluzioni di confederazioni tra Stati e culture! Guarda dove hanno portato le armi e il rendere “normali” i mercenari e i neonazisti: il massacro di Odessa di russofoni, l’omicidio di Andy Rocchelli e le leggi liberticide del 2014, la guerra civile, la guerra mondiale! Chi semina vento raccoglie tempesta, e la tempesta è stata che Putin non ci ha pensato due volte ad annettersi la Crimea e ad invadere l’Ucraina. Eppure l’Ucraina aveva avuto l’opportunità per ragionare: c’erano stati gli accordi di Minsk del 2015, che non sono stati rispettati anzi tutto dal vostro Parlamento. Il nazionalismo è un qualcosa che dovrebbe essere completamente morto: la Terra non si può più permettere eserciti di “teste calde” o l’irredentismo del 1800. Le “teste calde” vanno rieducate alla “non violenza”! Prova a cantarla a chi vuol fare di te una marionetta: “Vai via dalla mia finestra, parti alla velocità che hai scelto. Non sono quello che vuoi, piccolo, non sono quello di cui hai bisogno. Dici che stai cercando qualcuno che non sia mai debole, ma sempre forte, per proteggerti e difenderti, che tu abbia ragione o torto. Qualcuno che apra ogni singola porta. Ma non sono io, piccolo, no, no, no, non sono io piccolo. Non sono io che stai cercando.” Ma un momento, questo è di nuovo Bob Dylan! Comunque, Vlad, quello che voglio chiederti è: puoi fare a meno di fare l’eroe che combina tanti casini, come nei film americani?!”.
E che cosa avrebbe detto Gandhi se fosse stato il Presidente del Consiglio dell’Italia? “La resistenza, la resistenza passiva, è quella che ho fatto io vincendo l’imperialismo inglese, la resistenza è quella che hanno fatto i partigiani italiani per la fine di tutte le guerre. La guerra la si combatte facendo guerra alla guerra: niente armi, niente coalizioni contro qualcuno. Ho deciso di iniziare la procedura di uscita dell’Italia dalla NATO. Ho deciso di fare il primo passo verso una cultura della pace che porti al disarmo in Europa, nel mondo. La pace è un percorso difficile, che va costruito: diecimila metri dipendono dal primo passo! E il primo passo lo faccio io! Per esperienza so che poi la pace è infettiva, più del Covid. E va di pari passo con la consapevolezza. Chi non è consapevole e blatera di un nuovo Risorgimento o di First Italy sta cantando, con altre parole, “Alle armi, alle armi, alle armi siam fascisti!”. Gli italiani vogliono tornare ad un fascismo guerreggiante, vogliono ripercorrere gli errori dell’Ucraina? O vogliono fare con me le marce per la pace? Non c’è via di mezzo!”.
Ma alla fine Gandhi, rendendosi conto di aver superato i limiti della sua competenza, avrebbe detto a tutti: “È evidente, cari popoli della Terra, che avete ancora bisogno del “nemico” e che non vi accorgete che il nemico siete voi stessi: combatterete anche a costo dell’ultimo uomo sulla Terra. Non ci posso fare niente: uccidetevi, preparate altre guerre. Avete tante belle armi, che, si sa, prima o poi vanno usate. Io sono già stato ucciso da un altro estremista nazionalista! I morti, si sa, riposano in pace e ridono della stupidità dei vivi, che non imparano dagli errori del passato!”.
Adolfo Santoro