Nella giornata di ieri, 17 giugno, il presidente della Regione Eugenio Giani, nominato commissario per il rigassificatore a Piombino, ha incontrato i sindaci di Piombino, Campiglia, San Vincenzo, Suvereto, Follonica e Portoferraio e i vari rappresentanti degli enti locali.
“Riunione seria e spirito costruttivo. E naturalmente mi sono voluto presentare come un commissario che svolge quella funzione che l'articolo 5 della Costituzione suggerisce: 'la Repubblica una e indivisibile riconosce e promuove le autonomie locali'. Se a me il governo chiede in modo oggettivo di svolgere un incarico di commissario per una finalità di utilità nazionale così evidente, vista la necessità che noi creiamo degli impianti per aumentare l’autosufficienza della nostra produzione di gas finalizzata all’energia, io questo ruolo lo devo svolgere. Contemporaneamente voglio che con i sindaci e i rappresentanti del territorio ci sia un costante contatto”.
Lo ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani che ha incontrato i sindaci. Presenti al tavolo anche l’assessora all’ambiente Monia Monni e l'aseassore a infrastrutture e trasporti Stefano Baccelli.
"Abbiamo potuto verificare e ragionare insieme di quelle che sono le caratteristiche del progetto e anche fugare alcuni dubbi. Si parla della nave di rigassificazione che arriverà nel mare di Piombino, non di eventuali piattaforme offshore. E’ evidente – prosegue il presidente Giani - che vi siano anche una serie di elementi, ad esempio il fatto del circuito chiuso e aperto della nave. I tecnici della Snam ci hanno detto che da un punto di vista ecologico è meglio il circuito aperto perché non ci sono emissioni, limitandosi il circuito aperto a captare l’acqua senza elementi inquinanti. Poi le considerazioni di carattere politico. Sotto questo aspetto mi pongo di fronte ad un realtà scettica, diffidente e contraria, ma c’è un interesse nazionale che deve essere eseguito e in questo interesse c’è anche il mio impegno ad avanzare al governo un memorandum in cui il governo che chiede questo sacrificio a Piombino garantisca allora quegli investimenti che da anni erano promessi e non sono stati fatti e che riguardano bonifica ambientale nei luoghi dove le acciaierie hanno prodotto materiale che deve essere rimosso o reso ambientalmente compatibile. Penso anche alle infrastrutture che ci possono consentire di arrivare al porto e alla banchine senza dover passare dal centro di Piombino”.
Giani allarga l’orizzonte anche alle prospettive, a quello che deve essere anche un distretto di energie rinnovabili: idrogeno, eolico, fotovoltaico “perché prosegue Giani - l’area oggi occupata dalla acciaierie: 900 ettari per la prospettiva di un forno elettrico, in realtà bastano 150 ettari. In questo senso - spiega ancora Giani- l’altro territorio può essere recuperato e indirizzato verso il distretto delle rinnovabili. Ecco io dal Governo vorrei andare potendo prospettare da un lato il gassificatore per come si propone e dall’altro portare anche l’impegno che venga attuato nei prossimi anni l’interesse di un territorio che va ad avere questo gravame”.
La nave che dovrebbe arrivare a Piombino è attualmente in rotte lontane, è lunga quasi 300 metri per 40 metri di larghezza. La nave sarà agganciata ad un tubo che dovrà essere immesso nel territorio dal porto per 8 chilometri per poi connettersi nella rete nazionale dell’energia del gas. Da qui ad un anno è previsto posizionamento ed entrata in funzione. “Chiederò al governo - ribadisce il presidente Giani - che l’azione di bonifica non si svolga solo dove c’è il tubo, ma avvenga per tutto quel territorio per cui le bonifiche si chiedono da anni ma non sono mai avvenute".
Giani ha chiarito anche perché la nave andrà nel porto e non al largo. “Per realizzarla al largo ci vuole più tempo, la Toscana ha già una di piattaforma a 12 chilometri dal porto di Livorno. In questo caso si parla di energia che manca e dobbiamo agire velocemente con un rigassificatore che arrivi ad integrarsi in tempi brevi con ciò che abbiamo attualmente. Il porto di Piombino è stato scelto perché ha una banchina lunga in grado di ospitare questa nave e ha un pescaggio di 20 metri di profondità. Entro 120 giorni vanno raccolte tutte quelle autorizzazioni necessarie perché l’opera possa procedere".
Diverso è il punto di vista degli intervenuti. Le reazioni all'incontro del Sindaco di Piombino, di Sinistra Ecologia e Libertà, del gruppo regionale di Fratelli d'Italia, di Marco Landi (Lega) e della rappresentanza toscana di Forza Italia.
RIGASSIFICATORE, FERRARI: “GIANI CI HA CONVOCATO MA LA DECISIONE ERA GIÀ PRESA”
Il commissario straordinario Giani ha convocato tutte le istituzioni del territorio a Firenze. Preso atto che sarebbe stato più semplice nonché opportuno che fosse lui a venire a Piombino e magari ad ascoltare anche i cittadini, ci auguravamo che la riunione di oggi fosse un’occasione per aprire una seria discussione sull’opportunità di collocare un rigassificatore, non sulle modalità con cui l’opera sarà realizzata. È evidente che la decisione era già stata presa, ancora una volta senza ascoltare la voce contraria del territorio. I sentimenti prevalenti sono la delusione e la frustrazione di vedere la propria comunità ignorata ancora una volta. L’abbiamo detto negli scorsi mesi e l’abbiamo ribadito oggi: Piombino è la scelta sbagliata. Un rigassificatore nel nostro porto rappresenta un pericolo per la sicurezza nonché un danno economico, sociale, ambientale e turistico per una città che sta con fatica cercando di rialzarsi da una crisi attraverso la diversificazione. Una città che è già stata penalizzata a sufficienza in nome delle esigenze del sistema Paese. Ci hanno assicurato che le procedure saranno rispettate e che nessun passaggio sarà bypassato: il Comune di Piombino vigilerà sulla regolarità del percorso mantenendo una posizione forte e coerente a tutela della città. Non diamo per scontato l’esito: le criticità sono molte e la voce del territorio deve avere un peso. Ci doteremo di studi tecnici, giuridici e ambientali per proteggere la città. Abbiamo già richiesto al Ministero tutti i documenti che hanno portato a scegliere Piombino e ad escludere tutti gli altri porti italiani.
L’unico dato positivo, per ora, è il definitivo abbandono dell’idea di un impianto off shore ma non è certamente sufficiente a garantire che Piombino e tutto il territorio saranno in grado di andare avanti nell’opera di rilancio iniziata.
SINISTRA CIVICA ECOLOGISTA: "RIGASSIFICATORE? UNA SCELTA SBAGLIATA"
La decisione del governo di installare un rigassificatore all'interno del porto di Piombino è sbagliata e va ad impattare su un'area di alto valore ambientale, ponendo rischi di incidenti gravi incompatibili con la legge 'Seveso'. Ancora una volta si inseguono le fonti fossili, rallentando la già difficile transizione energetica del nostro Paese.
Quella di Piombino sarà un'infrastruttura costosa e pericolosa per l'ambiente, che non farà altro che mantenere la nostra dipendenza energetica da altri paesi. Non si capisce poi la decisione di localizzare questo impianto in Toscana, regione in cui è già presente uno dei tre rigassificatori italiani. Un'infrastruttura che non avrà alcun impatto significativo sull'occupazione e che invece potrebbe mettere a rischio alcune attività economiche della zona, a cominciare dall'itticoltura e dal turismo. Infine, si tratta di una scelta calata dall'alto che ignora completamente le comunità locali, le amministrazioni e i cittadini.
RIGASSIFICATORE. FRATELLI D’ITALIA: “PERCHÉ GIANI NON HA CONVOCATO A PIOMBINO L’INCONTRO CON SNAM E I SINDACI? HA PAURA DEI FISCHI?”
“La vicenda del rigassificatore di Piombino è l’emblema del Governo della sinistra. Il Pd ha il brutto vizio di prendere le decisioni per gli altri, a porte chiuse e senza spostarsi dal capoluogo di Regione. Forse Eugenio Giani pensa che la nostra opposizione all’installazione del rigassificatore nel porto di Piombino, sia solo una battaglia politica di Fratelli d’Italia. Ci spiace contraddirlo, ma lo informiamo che domani tutta la città di Piombino parteciperà ad una manifestazione per dire no ad un’opera che bloccherà lo sviluppo economico di un’intera comunità. Perché Giani non ha convocato a Piombino l’incontro con Snam e i sindaci? Ha paura dei fischi?
E’ un'intera comunità che si sta opponendo a questa scelta scellerata calata dall’alto. E il sindaco Ferrari fa sentire con forza, la voce del suo territorio.
Installare un rigassificatore nel porto di Piombino, precluderebbe - per i prossimi tre anni - ogni possibilità di sviluppo economico della zona. Con fatica, anche grazie all’amministrazione Ferrari, il porto sta tornando ad essere attrattivo per la cantieristica e l’itticoltura. L’installazione bloccherebbe questo importante processo.
Inoltre, non dimentichiamoci che esiste un impianto rigassificatore tra Livorno e Pisa. Come è possibile che per il terminale di OLT, valga la regola che istituisce un’area di interdizione alla navigazione di due miglia dalla nave – per garantire la sicurezza -, mentre la nave di Snam sarà installata addirittura in un porto? O è sbagliata la regola per cui l’area attorno al terminale non può essere transitata, oppure c’è un totale disinteresse per la sicurezza del porto e degli abitanti di Piombino”. Lo dichiarano Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, e Diego Petrucci, consigliere regionale FdI.
RIGASSIFICATORE PIOMBINO: LANDI (LEGA), GIANI SI FACCIA PORTAVOCE DELLA CONTRARIETÀ DEI COMUNI
“Ho partecipato all’incontro sul rigassificatore a Piombino credendo di prender parte a un confronto su pro e contro del rigassificatore, non su come realizzeranno l’opera, come invece purtroppo è stato. Tutte le istituzioni comunali coinvolte, di diversi colori politici, hanno confermato la loro contrarietà all’opera: auspico che il presidente Giani si faccia portavoce delle istanze del territorio".
Così il consigliere regionale della Lega Marco Landi al termine della riunione sul rigassificatore di Piombino, tenutasi stamani a Firenze, a cui hanno partecipato il presidente della Giunta regionale e commissario per l’opera Eugenio Giani, i sindaci della Valdicornia, Autorità portuale e tecnici SNAM.
“In attesa che anche in consiglio regionale si affronti il tema grazie alla comunicazione che ho richiesto a nome di tutto il centrodestra, sono intervenuto per sottolineare i rischi per il settore dell’itticoltura, che vede le imprese del Golfo di Follonica costituire il primo polo nazionale, per il porto della Chiusa e per i collegamenti navali per l’Elba. SNAM ha rassicurato che non ci saranno ripercussioni sull’ecosistema marino così come non ci sarà impatto per le altre attività, dalla nautica da diporto ai traghetti. Ne prendiamo atto, ma non ce lo deve dire una parte in causa: a parlare devono essere le autorizzazioni. Piombino, ha dato già tanto all’interesse nazionale: pretendere certezze scritte è il minimo”, ha concluso Landi, dando appuntamento al consiglio regionale del 28 giugno.
FORZA ITALIA SULL'INCONTRO TRA GIANI ED I SINDACI SUL RIGASSIFICATORE
Terminata la riunione del Commissario Giani a Firenze sul rigassificatore con i Sindaci della Valdicornia, i capigruppo del consiglio comunale di Piombino e i tecnici della Snam.
La riunione convocata dal Commissario serviva a portare gli approfondimenti sul progetto. La posizione espressa dai sindaci è stata di preoccupazione per le ricadute negative su un territorio fortemente in sofferenza, sia da un punto di vista ambientale, che economico.
Come Forza Italia, atteso che abbiamo ascoltato l'intervento del Commissario e dei tecnici di Snam, attendiamo le relazioni tecniche che verranno prodotte, per capire nel dettaglio come dovrebbero essere sciolti i nodi più volte evocati, allo stato non risolti. In particolare, siamo fortemente contrari ad un rigassificatore di prima generazione con il rischio di danneggiare l’ecosistema della zona.
Detto questo ribadiamo che le contropartite per Piombino promesse da Giani quali bonifiche, infrastrutture e rilancio economico, non possono essere legate esclusivamente alla partita rigassificatore. Queste sono dovute alla città a prescindere da problematiche nazionali insieme ad una seria politica industriale per garantire sviluppo e adeguati livelli occupazionali.