Caro direttore,
il tema del rigassificatore richiede una saldatura fra istituzioni locali e cittadini.
Vorrei condividere una proposta e sentire il tuo parere.
Come avvenuto in passato per altri temi, un modo potrebbe essere la convocazione congiunta – in luogo adeguato - di tutti i consigli comunali dell'isola, in forma aperta ad interventi, anche programmati, di esterni.
Potrebbe essere utile per affrontare un tema che, oltre all'importante valenza economica e agli aspetti di sicurezza, tenga conto degli obiettivi della transizione ecologica per far fronte all'emergenza climatica.
In tale occasione, ognuno potrebbe esprimere la propria posizione, sia tra i governanti e gli oppositori sia fra le maggioranze e minoranze presenti nei primi e nei secondi.
Nunzio Marotti
Caro Nunzio
Quello che proponi mi sembra più che sensato.
E' vero talvolta chi governa un territorio (piccolo o grande) ha l'obbligo di assumere decisioni che salvaguardino il bene complessivo della comunità, e può accadere che queste non siano in sintonia con manifestazioni anche partecipate, organizzate localmente, con temporanei sondaggi di opinione etc.
Si chiama democrazia rappresentativa, una forma di governo nella quale mi auguro di continuare a vivere, e che può, anzi dovrebbe, armonizzarsi con quella partecipazione che è importante e vitale, se non se ne svilisce l'essenza con autoproclamazioni a tribuni della plebe, col moltiplicarsi di soggetti che intervengono su ogni fronte del civile vivere, spesso senza basi culturali, tecniche e conoscitive.
Le parole in libertà, le confusioni dei ruoli non sono democrazia.
L'anima di Gramsci mi perdonerà se tiro in ballo i suoi ragionamenti sul popolare e il populismo, e sui devastanti danni del "ribellismo generico".
Ciò premesso credo che esistano pochi ma importantissimi temi sui quali è essenziale (hai ragione) si verifichi una saldatura anche operativa tra istituzioni e movimenti, tra governanti e territorio.
Quello della degassificazione posto all'ordine del giorno è uno di questi.
Non sto qui a riappropriarmi delle argomentazioni contro l'installazione del degassificatore già ottimamente espresse da ambientalisti, amministratori, singoli avvertiti cittadini.
Aggiungo solo la mia personale preoccupazione per una scelta che ritengo (e spero di sbagliarmi) oltre che autocratica e potenzialmente devastante per l'ambiente e l'economia di una grande porzione di terra e di mare del nostro Paese.
Temo pure, Nunzio, che ormai purtroppo sia "cotto il riso", e che sarà difficilissimo spuntarla contro gli interessi economici nazionali ed internazionali che sono entrati in gioco, temo che il coltello destinato all'agnello sacrificale piombinese (e zone limitrofe) sia già stato affilato.
Tuttavia (per quel poco che può valere) la tua proposta può contare sulle nostre relative forze, Elbareport ci sarà.
un (grato) saluto
sergio rossi