PER LA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA GAVA, IL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO E' SICURO
Un’infrastruttura senza rischi di danni per l'ambiente
Sul rigassificatore di Piombino alcuni Partiti politici stanno facendo due parti in commedia, quello che Legambiente Arcipelago Toscano ha definito, greenwashing e blackwashing, Oggi l sottosegretaria di Stato per la transizione ecologica Vannia Gava (Lega - Salvini Premier) ha detto a 24 Mattino su Radio 24 che “Il rigassificatore scelto ed acquistato per Piombino, ha tutti i criteri di sicurezza. E’ un rigassificatore che è uscito dai cantieri navali nel 2015, con una tecnologia recente e rispetta tutti i criteri ambientali per ridurre i rischi al minimo. Io capisco i dubbi dei sindaci locali che parlano dei danni ambientali negli anni ’60, è vero in passato sono state fatte opere che hanno danneggiato l’ambiente ma nel frattempo dagli anni ’60 ad oggi in questo settore la tecnologia è talmente avanzata che ormai riusciamo a far convivere quello che è lo sviluppo sostenibile a quella che è la tutela dell’ambiente perché sono tutti impianti che rispettano l’ambiente ma soprattutto sono tutti impianti monitorati".
Per quanto riguarda il gas, la sottosegretaria leghista ha assicurato: “Noi stiamo continuando con i riempimenti, siamo quasi linea con l'anno scorso, siamo solamente qualche punto in meno ma stiamo continuando a lavorare proprio perché gli stoccaggi sono quelli che comunque in una fase più critica servono per mettere in sicurezza gli approvvigionamenti. Arriveremo al 90% come è stato previsto”.
RIGASSIFICATORE PIOMBINO: SOLUZIONE VELOCE MA MOLTI, TROPPI DUBBI SULLA SICUREZZA
Tenerini – Anselmi – Bertucci (FI): Proteggere e tutelare la sicurezza di migliaia di famiglie, del nostro ecosistema e del Turismo.
Capiamo perfettamente la situazione internazionale che impone soluzioni d'emergenza per affrancare l'Italia dal gas Russo.
Allo stesso tempo, in base a quanto comunicatoci dai tecnici Snam, Piombino parrebbe risolvere il problema più velocemente rispetto ad altri porti del centro nord per la messa in funzione del rigassificatore.
Detto questo rimangono forti dubbi sul piazzare una nave di 300 metri in banchina all'interno di un porto non certo di dimensioni adeguate, un unicum in Italia che non possiamo accettare.
Le nostre perplessità puntano il dito sul tema sicurezza e sulla fascia di rispetto che è stata compressa (così ci dicono i tecnici) a soli 250 metri.
Ricordiamo che a Livorno l’ordinanza 137 del luglio 2013 della Capitaneria di Porto Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, vieta la navigazione, la sosta, l’ancoraggio, la pesca e qualsiasi altra attività di superficie o subacquea nel raggio di due miglia nautiche dall'impianto rigassificatore Off-shore e consente unicamente il passaggio in transito delle imbarcazioni e la sosta solo per comprovate necessità e/o emergenze, che devono essere comunicate immediatamente alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Livorno entro le otto miglia marittime.
Pertanto, l'iter autorizzativo da esaurirsi in 120 giorni, chiediamo venga espletato a regola d'arte, i trenta enti chiamati a dare i loro pareri lo facciano oltre la diligenza del buon padre di famiglia.
Si parla della sicurezza di migliaia di famiglie e di un ecosistema che deve essere protetto e tutelato, oltre al turismo che non può e non deve subire ripercussioni.
Trasparenza massima, correttezza ed informazioni su coloro che andranno ad effettuare i controlli e di chi darà il via all'esercizio dell'impianto.
Perchè se Piombino e l' Elba devono essere “violentate” l'onere della responsabilità non può e non deve essere generico.
RIGASSIFICATORE. FRATELLI D’ITALIA: “GIANI FACCIA GLI INTERESSI DEI TOSCANI E NON DI SNAM”
Il Presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, si è detto favorevole ad accogliere ben due navi rigassificatore a Ravenna.
Vorremmo ricordare al governatore della Toscana, Eugenio Giani, che è stato eletto per rappresentare i toscani e non per fare gli interessi di SNAM. Farebbe bene ad ascoltare il suo compagno di partito e omologo dell’Emilia Romagna, e lasciare che la struttura sia installata a Ravenna.
C’è un’intera comunità che si sta opponendo con forza alla scelta del Governo Draghi. Piombino è una città che ha già dato molto, adesso è il momento del suo riscatto. Installare una nave rigassificatore nel porto per diversi anni, comprometterebbe la ripresa economica della città”. Lo dichiarano Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Diego Petrucci, consigliere regionale FdI, e Paolo Marcheschi, dirigente nazionale del partito di Giorgia Meloni.