L’Amministrazione comunale di Marciana annuncia con soddisfazione che finalmente, dopo quasi tre anni di impegno costante e di energie impiegate nel confronto serrato ma anche a tessere rapporti di collaborazione con le Istituzioni che hanno tra le loro competenze la gestione della fauna selvatica, si sono raggiunti due importanti risultati che consentiranno al territorio di poter recuperare nel tempo i propri equilibri e un’immagine più accogliente.
Il primo è la creazione sull’Isola di un centro di sosta e gestione degli animali abbattuti e/o catturati, che consentirà di poter rendere maggiormente efficaci le uscite della Polizia Provinciale, che potrà abbattere un numero superiore di animali, potendo collocarli nell’immediato in un luogo adeguato. La struttura è stata individuata e finanziata dall’Ente Parco Nazionale e dalla regione Toscana.
Inoltre, finalmente la Regione Toscana ha deliberato l’Elba non vocata al cinghiale.
Il Comune di Marciana ha iniziato una vera crociata contro gli ungulati e conseguentemente a favore della biodiversità, valore primario in un Parco Nazionale, nei cui confini è ricompresa la maggior parte del suo territorio. “Volendo operare per la qualità della vita dei nostri residenti e per la soddisfazione dei nostri ospiti, che si aspettano un territorio ricco di natura e di paesaggi irripetibili, non si può esimersi dal preoccuparsi della conservazione dei nostri valori naturalistici, paesaggistici e culturali, e dell’agricoltura tipica, che nel marcianese oltre ad avere un valore economico assume anche un rilevante valore sociale e identitario. Il territorio marcianese è indubbiamente quello maggiormente ferito dalla presenza degli ungulati, poiché soffre oltre che della presenza dei cinghiali, anche di quella dei mufloni, che devastano i boschi ma anche orti e giardini, e causano incidenti talvolta gravi”, dichiara il Sindaco.
L’Amministrazione ringrazia gli altri comuni che hanno partecipato alla “battaglia”, le categorie economiche legate all’agricoltura e viticoltura che hanno fatto sentire la loro voce, le Associazioni di vario genere che hanno dato il loro contributo oltre al Parco Nazionale che ha intensificato uno sforzo di prelievo già consistente e la Regione Toscana che ha compreso la nostra richiesta.