Ferrari, sindaco di Piombino: Non si può affossare una comunità per la sicurezza energetica
La sicurezza energetica è fondamentale, non c’è dubbio, ma non può essere barattata con la sopravvivenza di una comunità: da decenni Piombino paga conseguenze ambientali, economiche e occupazionali in nome del sistema Italia. Ora che, finalmente e con fatica, la città si sta risollevando, questo rigassificatore rischia di essere il colpo di grazia per la rinascita ambientale e la diversificazione economica di tutto il territorio.
Vogliamo sapere con quali criteri tecnici è stata scelta la nostra città come sede dell’impianto invece di un qualunque altro porto italiano: a questa domanda il Mite non ha saputo rispondere e ciò significa che, evidentemente, la decisione è stata arbitraria e senza fondamento tecnico. Questo è inaccettabile. Vogliamo avere garanzie sulla sicurezza, accesso agli studi tecnici, non ci basta la parola del presidente Draghi. Inoltre, Il presidente del Consiglio parla di autonomia energetica ma, in realtà, il rigassificatore ci rende semplicemente dipendenti da Paesi diversi dalla Russia e che ci forniranno energia a costi enormemente più elevati: cambiamo padrone ma restiamo ancora schiavi. In ogni caso, ci auguriamo che il Governo segua alla lettera il procedimento amministrativo necessario ad autorizzare un impianto del genere: è solo così che si tutelano i cittadini. L’emergenza non è una giustificazione sufficiente per mettere a repentaglio il futuro di una comunità.
Rigassificatore, Fratelli d’Italia: "La gioia fuori luogo di Giani"
“La gioia del governatore Giani - che avrebbe addirittura detto ‘Draghi forever’ - per le parole di Mario Draghi sul rigassificatore di Piombino è del tutto fuori luogo. Vorremmo ricordate al governatore che rappresenta anche i cittadini che non amano il banchiere e che dovrebbe dire ‘Toscana forever’ e non ‘Draghi forever’.
Siamo di fronte ad una grave scorrettezza istituzionale. E’ palese che Governo e Regione si sono accordati al fine di escludere il Comune di Piombino dalla trattativa, venendo così meno al principio di leale collaborazione tra le istituzioni.
Ancor più da biasimare sono un Presidente del Consiglio e un Presidente di Regione che procedono dritti rimanendo sordi alle richieste di una comunità che, in nome dell’interesse nazionale, ha già dato molto.
Fratelli d’Italia parla del problema dell’autonomia energetica da anni. Come il sindaco Ferrari, vorremmo sapere perché il Ministro Cingolani ha identificato proprio il porto di Piombino che è il secondo porto italiano per numero di turisti. Non si rende conto che installando una nave metaniera per tre anni azzopperebbe l’attività turistica e ittica della zona. Prima di installare infrastrutture laddove non servono perché il Governo non ha vagliato altri porti idonei? Ed ancora, perché Cingolani e Draghi non sono interessati a soluzioni alternative come l’estrazione di gas dai numerosi giacimenti presenti nel mar Adriatico?
Da ultimo, c’è da dire che assumendo il ruolo di commissario, Giani sta mettendo in difficoltà gli uffici regionali perché agisce nella prospettiva di fare l’opera da commissario e non come presidente della Regione che opera nell’interesse dei cittadini della Val di Cornia e di Piombino. E’ chiaro da che parte non sta il governatore: non sta dalla parte dei toscani” lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Francesco Torselli assieme ai consiglieri regionali FdI Diego Petrucci, Alessandro Capecchi, Vittorio Fantozzi e Gabriele Veneri.
Comitato Salute Piombino: Le risposta agli "argomenti" di Draghi
In data 20 luglio, nostro malgrado, la cittadina di Piombino è salita alla ribalta nazionale citata dal Presidente Draghi in Senato, quale esempio di cittadina poco rispettosa del Paese, anzi dedita ad attentare alla sicurezza nazionale.
A noi del Comitato Salute Pubblica, ma crediamo a tanta gente appartenente a questa comunità e non solo, sono venuti i brividi.
Prima perché Draghi ha parlato della importanza di ricorrere a energie alternative e a tale scopo ha ribadito la necessità di far arrivare prima possibile i rigassificatori a Piombino e a Ravenna e poi in specie a Piombino, nella primavera prossima.
Vorremmo far notare al Presidente che forse si è un po’ distratto o si è un po’ confuso , forse per l’andamento della discussione in aula, ma i concetti enunciati di energie rinnovabili e rigassificatori non ci sembra stiano bene insieme, forse si è dimenticato di citare l’idrico, l’ eolico, il fotovoltaico...
E poi accusare noi di attentare alla sicurezza energetica nazionale, ci è sembrato il colmo. Ma come? Ci avete tolto passaggi procedurali importanti nell’iter autorizzativo per i rigassificatori, tempi necessari per fare verifiche e controlli, e accusate noi di minacciare la sicurezza? Noi, che secondo Voi,dovremmo stare tranquilli dalla prevista collocazione di una nave di 5 miliardi di mc annui in porto. Vicinissima alle abitazioni, ai traffici commerciali e turistici, alle infrastrutture viarie e ferroviarie? Noi che abbiamo già scritto al Commissario Giani che guarda un po’ si è dimenticato di inserire, nell’Ufficio di supporto alla procedura commissariale, il Comitato Tecnico Regionale , massimo organo per competenze e professionalità, previsto dalla legge sui grandi rischi di incidenti rilevanti, inserendo vigili del fuoco e Arpat, ma non l’organo principe in materia.
Noi temiamo per la nostra sicurezza e dovremmo, secondo il Presidente, stare buoni e zitti e non protestare nemmeno, perché saremmo, a suo dire, incoerenti e non solidali con il Paese. Abbiamo avvertito la Sua fastidiosa contrarietà alle manifestazioni democratiche, pacifiche dei nostri cittadini che sono scesi in piazza in migliaia con bambini, passeggini, vecchi, giovani a fianco di Istituzioni e partiti politici che hanno cercato di far capire le proprie ragioni. Eppure, siamo stati citati dal Presidente per il fastidio arrecato ed è stato anche applaudito da gran parte dell’emisfero parlamentare. Ecco, noi ci siamo sentiti un po’ soli, cittadini non considerati come gli altri, assunti a negativo esempio di solidarietà in commenti di numerosi giornalisti cartacei e televisivi. Gli ingrati piombinesi che chiedono sicurezza per le proprie famiglie e di salvaguardare il loro azzurrissimo e bellissimo mare. Noi ingrati piombinesi che abbiamo scritto a tutti: Ministri, Governo, Regione, Capitaneria di Porto, Prefetto, ecc. e nessuno ci ha mai risposto e considerato. Ci ha pensato il Presidente del Consiglio a far accorgere il resto di Italia che esistiamo, con una ingiusta campagna denigratoria.
Siamo noi che subiamo la vostra fretta, la mancanza di alternative, le scelte dell’ultima ora, le emergenze che nemmeno siamo sicuri che siano tali .
Nonostante ciò la beffa di essere additati, come non bravi e comprensivi italiani, dalla politica nazionale dirigente e da illustri commentatori televisivi e da testate giornalistiche nazionali. Forse, anzi crediamo, che il Paese si avvii alle elezioni anticipate, arriveranno altri governi, ma la stoccata verso Piombino di allarme finale il Presidente l’ha voluta dare fino in fondo, in quel Parlamento poco consapevole, crediamo, di quanto sia comunque bello vivere qui, nonostante il vostro assoluto disinteresse per le mancate bonifiche e occasioni di lavoro, con la nostra voglia di dare un futuro ai giovani e per i quali ci stiamo battendo anche con la diversificazione economica, che con questo bel rigassificatore verrebbe ad essere compromessa. Una scelta governativa inconsapevole del sacrificio anche produttivo ed economico della città? No, consapevole perché glielo abbiamo detto e non solo noi, in tutte le lingue! Piombinesi da bocciare nel giudizio collettivo? Pensiamo di no e forse gli eventi ci stanno dando ragione, da bocciare forse sono altri. Presidente il Suo atteggiamento finalmente ha reso sempre di più consapevoli i piombinesi del totale disinteresse della politica nei loro confronti e questo sarà la base di una rinascita delle coscienze. Non tutto è scontato, o almeno lo speriamo, la democrazia è sempre dietro l’angolo ed è una garanzia stupenda.