Alla c.a. del Dr. Eugenio Giani - Presidente Regione Toscana
Egregio Presidente,
Le scrivo, nella forma di lettera aperta, per sottolineare la posizione che CNA Territoriale di Livorno ha assunto sul tema del rigassificatore di Piombino e le motivazioni che l'hanno determinata.
Come ricorderà bene è da oltre un anno che nei vari incontri succeduti Le ho ripetutamente chiesto di confrontarsi con Noi, venendo sul territorio piombinese, per discutere della grave crisi che le imprese attraversavano e dei progetti per rilanciare un’economia in grande sofferenza.
Il nostro territorio richiede di essere osservato, analizzato ed interpretato nella sua complessità e con la consapevolezza ed il rispetto che si deve alla sua storia. Un’economia che deve essere ragionata a 360 gradi, con particolare attenzione all'indotto della meccanica, che rischia di perdere un know how straordinario, che da troppi anni ormai subisce l'involuzione del sistema industriale. Un’economia che patisce la mancata realizzazione delle infrastrutture fondamentali, della necessità di procedere alle bonifiche delle aree, della mancanza di concretezza nel mettere a terra quello che si poteva fare come area di crisi complessa riconosciuta.
Di tutto questo volevamo parlare con Lei, per cercare di dar concretezza e certezze ad un sistema di impresa che vive e pianifica solo e soltanto basandosi su fattori stabili.
Volevamo ancora parlare di quanto consideriamo fondamentale l'area portuale, che negli ultimi anni ha visto uno sviluppo importante di spazi e banchine ma che ancora fatica a trovare una chiave di sviluppo di medio e lungo periodo per sfruttare tutte le sue potenzialità, senza dubbio la parte più strategica del nostro territorio, indispensabile per costruire quel rilancio che le nostre imprese guardano in maniera disillusa ormai da troppo tempo.
Poi è arrivato il Decreto Governativo e la Sua nomina a Commissario Straordinario: tale decisione ci ha colti di sorpresa, ma non ci ha impedito di fare valutazioni oggettive e senza preconcetti, pur nella consapevolezza delle grandi complessità che viviamo in questo momento storico, osservando nel merito l'intervento indicato e ascoltando e valutando il territorio rappresentato dalle CNA Zonali della Val di Cornia e dell’Isola d’Elba.
Tutto questo ci porta alle conclusioni di non riconoscere la possibilità di installare una nave rigassificatore nell'area indicata.
Tale intervento paralizzerebbe ogni forma di rilancio economico per il quale stiamo faticosamente lavorando, interromperebbe quel processo di diversificazione economica tanto indispensabile quanto difficile da pianificare e realizzare, vanificando gli sforzi che le imprese di questo territorio hanno compiuto per resistere alle crisi di questi ultimi anni.
In attesa di un confronto puntuale con l'Autorità di Sistema, abbiamo timori di un impatto fortemente penalizzante che la nave gasiera avrebbe sul traffico navale, che invece richiede ulteriore sviluppo dei traffici sia per i passeggieri che per le merci; ricordiamo che il Porto di Piombino è l'unico hub per la continuità territoriale dell'Arcipelago Toscano.
E’ forte e sentita dal sistema di imprese la sensazione di accanimento su un territorio stremato da politiche inconcludenti e da azioni non compiute.
Ci pare appunto poco rispettoso e del tutto pretestuoso usare come carta di scambio per convincere il territorio della sostenibilità dell’opera, ipotesi di compensazioni con supposti investimenti che dovevano essere già realizzati sul territorio in quanto previsti dall’accordo di programma, purtroppo largamente disatteso.
Ovviamente c'è molto altro, e ribadendo il nostro no alla concessione per il rigassificatore a Piombino, Le rinnoviamo l'invito al confronto con le imprese, certi che è solo dal confronto e dalla condivisione che si posso tracciare percorsi virtuosi su cui i sistemi di rappresentanza e le imprese posso dare il loro indispensabile contributo.
Maurizio Serini
Presidente Terr.le CNA Livorno