Voglio rispondere, seppur brevemente, alla nota scritta dai “fedelissimi dell’ex sindaco”, anche se sono proprio certo che il pugno sia di uno solo, che di mestiere fa l’avvocato. E la sicurezza che le mani siano due e non sei, ad aver scritto quella nota, proviene dalla sconsideratezza di ciò che viene attribuito a tutti gli ex consiglieri di maggioranza, ed al sottoscritto.
Questo è il modus operandi che serpeggia ancora, per fortuna come “fantasma del passato”: mai fare un mea culpa e cercare in tutti i modi di giustificare le proprie incapacità, mistificando la realtà e trovando capri espiatori in tutti coloro che hanno rappresentato un ostacolo al dirigismo e all’autorità.
Risponderò, comunque, solo a ciò che mi è stato attribuito, sperando che gli altri facciano lo stesso: partirei col dire che i tre fedelissimi (che, alla fine, contando la dottoressa Barbagli eletta con la minoranza, rimangono due) hanno proprio un bel coraggio a scrivere (...) che lo scrivente “leggesse il compitino dell’ufficio”; a parte che, con i numeri, occorreva sempre un supporto tecnico, perché non mi ritengo - come qualcun altro - un dio sceso in terra.
Ma poi, voglio aggiungere: proprio loro mi attribuiscono ciò? L’ex assessora alla scuola non è mai, e dico mai intervenuta in consiglio comunale, per esporre una delibera attinente alle sue deleghe e l’ex assessore ai porti, invece, sempre silente, non ha toccato palla nella partita più importante, quella del progetto di finanza del porto di Rio Marina.
Per quanto riguarda, invece, il dissidio con il vicesindaco Fortunati: il sottoscritto, che contrariamente a quanto dice l’ex sindaco, non ha mai chiesto il ruolo di vicesindaco, ha tentato - come già spiegato - di rianimare la situazione, dando un segnale politico, con l’astensione sul bilancio consuntivo ma - evidentemente - la situazione non è stata compresa e si è andati dritti come un treno sulla strada intrapresa che poi ha causato una deflagrazione.
Sulla mia storia politica personale, invece, consiglio all’ex sindaco ed ai tre fedelissimi di non commentare: il sottoscritto ha vissuto la vita politica dei partiti, ha ascoltato ed ha appreso. Capisco che qualche avvocato romano abbia difficoltà a concepire tale passaggio, dato che i ruoli nelle amministrazioni in cui si vanta di aver partecipato sono stati il frutto di nomine e mai di elezioni, passate dalle urne; sui tre, invece, non ribatto perché non credo sappiano cosa sia la politica.
Per quanto concerne, per ultimo, le scorse elezioni, ricordo all’ex sindaco che fu lui a chiamarmi e che io, in quel momento, non ero schierato con nessuno. Comunque i fatti sono sotto gli occhi di tutti: di nove consiglieri (compreso il sindaco) eletti con la lista impegno prioritario, ben sette non hanno più condiviso il percorso politico del progetto Corsini. Sulle quantità di inesattezze spiegate nella nota a cui si risponde, rimango a disposizione della cittadinanza, per mettere a disposizione il materiale che posseggo e che dimostra chiaramente tutto ciò che sostengo io e le consigliere dimissionarie. Cantarsela, scriversela e suonarsela, comunque, ha davvero dell’incredibile e dell’esilarante che, con questa nota, viene davvero alla luce.
Concludo affermando che apprezzo la citazione attribuita a Socrate che, una su tutte, sarebbe molto utile a chi me l’ha segnalata; pensandoci, però, voglio spostarmi sul mito e rispondo consigliando ai foresti una lettura del mito di Icaro che, vista la situazione, mi sembra proprio attinente.
Mattia Gemelli