Conciliare la sostenibilità ambientale e l’estensione delle aree marine protette con la sostenibilità economica per gli operatori del settore pesca; gestire la presenza di infrastrutture sommerse, come i gasdotti, che limitano ulteriormente le aree dove è possibile pescare; utilizzare al meglio le risorse disponibili grazie ai progetti di filiera; trovare il modo per far conoscere ai giovani le opportunità offerte dal settore, per favorire il ricambio generazionale. Questi alcuni tra gli argomenti al centro del dibattito che si è svolto a Portoferraio, Isola d’Elba, in occasione dell’evento di apertura del ciclo di incontri “Pesca con gusto: la pesca e pescatori nelle terre degli Etruschi”, al quale ha partecipato anche la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi.
“Il mare della Toscana è un mare di qualità, con un importante superficie marina classifica come protetta o tutelata – ha detto la vicepresidente Saccardi, che ha anche la delega di assessore regionale all’agricoltura - e molto di questo dipende anche dalla tradizione e dal lavoro dei nostri pescatori, spesso aziende a gestione familiare, che utilizzano piccoli pescherecci, tramandano questa attività e con essa l’amore per il territorio. Per questo credo che sia giusto e necessario che i rappresentanti del mondo della pesca siedano ai tavoli dove si pianificano le infrastrutture ed anche a quelli dove si decide relativamente alla tutela dell’ambiente, perché la tradizione di rispetto per il nostro mare, che ne ha salvaguardato la qualità, sia un valore aggiunto e non una penalizzazione”.
Riguardo alla mancanza di ricambio generazionale, Saccardi ha spiegato: “Governo e Regione potrebbero far molto insieme per attirare i giovani verso la pesca, settore affascinante ma anche rischioso, che richiede un’attenta formazione. Credo che sarebbe utile semplificare l’accesso ad attività sulle sulle barche, per consentire ai giovani di conoscere da vicino il mondo della pesca e sperimentarlo in sicurezza, all’interno di percorsi formativi. Sarebbe opportuno anche rivedere i costi del lavoro, in modo da rendere le aziende del settore pesca più competitive aumentando le remunerazioni”.
Infine riguardo ai progetti di filiera la vicepresidente della Regione Toscana ha ricordato che si tratta di un’ottima opportunità, da sfruttare al meglio, perché “Agganciare il mondo della pesca a quello della lavorazione e della commercializzazione, avvicinando produttore e consumatore tramite filiere più corte possibile, è secondo me il modo più efficace per garantire più remuneratività al settore e una qualità sempre maggiore del prodotto”.
Tra i partecipanti all’incontro, oltre a Saccardi, anche il sottosegretario del MASAF Patrizio La Pietra, il sindaco di Portoferraio Angelo Zini, Stefano Bianco responsabile sicurezza, ambiente e servizi Piombino, dell’Autorità di Sistema Portuale Alto Tirreno, Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana, Fabrizio Pasquini, presidente Flag Costa degli Etruschi, Paolo Tiozzo, vicepresidente Fedagripesca Confcooperative.
Hanno inoltre presentato le loro relazioni Andrea Bartoli, Vicepresidente Fedagripesca Confcooperative Toscana; Alessandra Malfatti, Presidente O.P. Cittadella della Pesca di Viareggio; Gilberto Ferrari, Presidente CIRSPE; Santo Altavilla, comandante della Capitaneria di Porto di Portoferraio; Giampiero Sammuri, Presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano; Francesco Cinelli del Comitato Scientifico della Fondazione Elba; Fabio Murzi, Presidente della Fondazione Acqua dell’Elba; Silvestro Mellini, Responsabile di Marevivo Elba.
Inaugurata anche la mostra “Reperti art-etnografici dall'Antropocene: produzioni naturalculturali nel Quarto Paesaggio mediterraneo", a cura di Silvia Lelli, con oggetti abbandonati in mare e raccolti sulle spiagge dell’isola.
Quello di Portoferraio è stato il primo di una serie di cinque incontri dedicati alla pesca, che si terranno tutti i venerdì fino al 12 maggio.