Le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani dopo l’incontro con i sindaci dell’Isola d’Elba e la stampa confermano quanto Legambiente Arcipelago Toscano e il Comitato per il No al prolungamento dell’aeroporto di Marina di Campo avevano detto fin dall’inizio: il progetto presentato era poco più che carta straccia; non era stata fatta nessuna valutazione ambientale, nemmeno per l’impermeabilizzazione provocata della pista e il rischio idraulico; il prolungamento della pista che era inderogabile ora diventa “trattabile”; la continuità d territoriale non è in questione e la sopravvivenza di Alatoscana nemmeno.
Eppure è su queste basi tecniche e di tempistica inderogabile che il Comune di Campo nell’Elba è stato costretto a indire un referendum che ha visto bocciata la proposta di prolungamento della pista dell’aeroporto, nonostante il progetto inesistente e carente da ogni punto di vista avesse il sostegno di tutte le forze politiche e di tutte le associazioni di categoria.
Un referendum che non ha raggiunto il quorum e che Giani – sbagliando ancora una volta – tende a prendere sottogamba, ma c’è da giurarci che se il risultato fosse stato favorevole si sarebbe andati avanti con un progetto che ora lo stesso presidente della Regione definisce incompleto e rivedibile.
Chi ha presentato quel progetto nato già vecchio e superato, e i politici e gli imprenditori che lo hanno sostenuto. aveva in mano un bluff che è stato scoperto da un pugno di cittadini, da Legambiente e da un’amministrazione comunale che ha evidenziato che molte cose non tornavano.
Il presidente Giani ha ammesso che quel bluff non è riuscito, ma sembra voler iniziare un’altra partita a poker. Legambiente Arcipelago Toscano chiede di giocare finalmente a carte scoperte e di farla finita con la politica del prendere e lasciare. Non ha funzionato e non funzionerà.