Nelle ore scorse si è verificata l’ennesima inaccettabile aggressione messa in atto da un detenuto del carcere di Porto Azzurro ai danni degli agenti di polizia. Il detenuto ha infatti cercato di dar fuoco alla cella: durante le operazioni di soccorso sono intervenuti una decina di agenti, due dei quali sono stati aggrediti con morsi, cazzotti e calci. I due agenti – rimasti intossicati dal fumo così come gli altri colleghi intervenuti - sono poi stati trasportati al pronto soccorso per ricevere le medicazioni. Nei confronti di tutti questi lavoratori che ogni giorno svolgono il proprio dovere con passione e professionalità esprimiamo massima solidarietà e vicinanza.
La situazione all’interno della struttura elbana sta diventando insostenibile. Neanche una settimana fa un agente era rimasto intossicato dal fumo dopo aver salvato due detenuti che avevano cercato di dar fuoco alla propria cella. Ribadiamo come episodi del genere siano da imputare soprattutto alla tipologia di detenuti inviati presso la struttura elbana: il carcere di Porto Azzurro ha infatti sempre accolto detenuti che dovevano scontare un lungo fine pena ma ultimamente ha iniziato ad accogliere persone con un fine pena più breve, quindi meno disposte a seguire percorsi trattamentali.
Ricordiamo inoltre la grave carenza di organico all’interno della struttura elbana: manca un terzo del personale previsto, tutto ciò è inaccettabile.
È quantomai urgente che l’amministrazione penitenziaria intervenga. Anche la politica è assente. Serve una svolta. Episodi del genere si verificano ogni giorno con sempre maggior frequenza all’interno delle carceri italiane. Manca una visione su come riorganizzare il sistema penitenziario. Il mondo è cambiato, non si può pensare di continuare a gestire i detenuti così come si faceva negli anni Ottanta.
Elisabetta Nesi (segreteria Fp-Cgil provincia di Livorno)