Nel 1946 l’ex Primo Ministro britannico Winston Churchill su invito del Presidente degli Stati Uniti Harry Truman tiene un discorso nel Missouri di un’imminente resa dei conti con l’Unione Sovietica, usando per la prima volta il termine – cortina di ferro che era scesa da Stettino a Trieste – e avrebbe definito la Guerra Fredda. Oggi, un politico potrebbe dire che si è formata una cortina democratica.
Questa verità geografica aiuta a spiegare il grande errore di calcolo del Presidente russo Vladimir Putin nella sua invasione dell’Ucraina, che ha in ogni caso notevolmente allungato il confine diretto della NATO con la Russia – principalmente perché la Finlandia si sentiva così minacciata che ha deciso di aderire all’Alleanza Atlantica, e la Turchia ha deciso di togliere il proprio veto alla Svezia.
Intanto, continua il dibattito sul fatto che l’espansione della NATO verso est, che comprende le nazioni ex satelliti sovietiche come Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, abbia favorito l’umiliazione e la paranoia di Putin e abbia portato alle sue invasioni della Georgia e dell’Ucraina. Altri sostengono che grazie alla NATO gli Stati baltici, una volta piegati nell’impero sovietico, sono stati al sicuro dall’invasione russa da quando hanno aderito all’Alleanza.
Diventa difficile non riuscire a entrare in empatia con le richieste sempre più disperate del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky per un calendario per l’ingresso nella NATO. Il suo Paese è stato devastato, le sue truppe e i suoi civili muoiono ogni giorno, e la Russia è accusata di un catalogo di crimini contro l’umanità. Probabilmente, gli ucraini guardano oltre i loro confini i loro amici in Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania – tutti una volta all’interno del Patto di Varsavia – ma che ora hanno le loro libertà garantite dalla NATO.
Tuttavia, un altro sguardo mostra perché il dibattito sulla adesione di Kiev è un grosso problema al vertice NATO in Lituania. L’ingresso dell’Ucraina nella Alleanza Atlantica creerebbe un ponte terrestre attraverso l’Europa centro orientale fino al confine con la Russia. Se l’Ucraina riconquistasse il territorio catturato dalla Russia e le parti annesse, come la Crimea, la NATO avrebbe il controllo delle coste settentrionali, occidentali e meridionali del Mar Nero e in tal modo otterrebbe un enorme vantaggio strategico su Mosca e potrebbe essere un accerchiamento che un futuro leader russo forse non sarebbe in grado di digerire.
Enzo Sossi