Sono trascorsi ben 14 anni da quando è stato pensato e redatto il progetto del Porto di Marciana Marina o, più correttamente il PRP-Piano Regolatore Portuale con annesso RU-Regolamento Urbanistico, e 13 anni dalla sceneggiata del “Porto in Piazza”, quando il progetto venne presentato ai cittadini corredato da imbarazzanti moli di cartone con i quali si mascherarono i reali impatti paesaggistici di un’opera pensata male e che peggio avrebbe potuto causare.
Sono trascorsi 7 anni dalla approvazione in Consiglio Comunale delle d - componenti progettuali - PRP e RU – e ignorando tutte le motivate e gravi osservazioni tecniche, ambientali, paesaggistiche e socio-economiche depositate in Comune e le iniziative di Legambiente.
Il bluff dei moli di cartone fu finalmente smascherato da un ben diverso e fedele plastico progettato sulla base degli stessi dati riportati nel Piano Regolatore Portuale: ne risultava un eco-mostro con un enorme impatto paesaggistico ed ambientale su Marciana Marina, fuori contesto e già all'epoca antieconomico in base alle esperienze costiere toscane.
Ma il lato ancora più preoccupante che venne a galla era rappresentato dalla potenzialità di conseguenze dannose sulla costa marinese ed il suo lungomare. Peccato che il progetto, assurdamente, non abbia ritenuto degno di approfondito studio e di documentazione questo vitale aspetto.
Un progetto irricevibile, dunque, nato vecchio anche per il fatto di basarsi su dati meteo-marini vecchissimi, e che non teneva in nessun conto il cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare già in corso.
In realtà, tutto il quadro testimoniava la scarsissima attenzione dell'amministrazione comunale al problema della sorte delle coste marinesi, appunto: era il primo segnale.
Nel tempo, il lungomare marinese ha subito interventi a mare controproducenti sulla salute delle coste: imbonimenti nell’area del cosiddetto Molettaccio ed imbonimenti nel primo tratto di Viale Margherita che hanno avuto, di volta in volta, come conseguenza lo spostamento del problema e del danno, non certo la loro eliminazione.
Eppure, nemmeno ora sembra che si voglia affrontare il cuore del problema, la salvaguardia del lungomare e delle coste marinesi. Anzi, con la delibera “Predisposizione dello studio di fattibilità e progetto preliminare relativo alla riqualificazione del lungomare di Marciana Marina-Atto di Indirizzo”, sembra che l'attuale Amministrazione voglia lanciare il preoccupante segnale di ridare fiato ed attualità se non all'originario eco-mostro portuale, magari a un eco-mostriciattolo figlio di un progetto malpensato, vetusto e fuori tempo.
Tutto ciò, tra l'altro, pur avendo ricevuto un chiarissimo mandato popolare contro il porto eco-mostro e per agire con la trasparenza promessa e nel rispetto della richiesta, da parte di cittadini, associazioni, forze politiche, di un percorso partecipativo che coinvolgesse tutto il paese.
Questo è stato il secondo segnale di miopia ambientale.
Eppure, sono oramai sotto gli occhi di tutti i continui e preoccupanti eventi climatici e meteo-marini degli ultimi anni, mesi e giorni e che indicano chiaramente che il problema prioritario di Marciana Marina non è il porto ma la salvaguardia dell'intero lungomare, già segnato dalle conseguenze innescate dal prolungamento della diga di sopraflutto negli anni ’80 e da tutti i successivi imbonimenti.
Invece, sembra emergere, in generale, la più totale indifferenza e sottovalutazione della particolare situazione di un paese che, sorto interamente su una piana alluvionale costiera, si trova a dovere affrontare l'insidia delle acque sia da monte, quelle piovane, sia da mare.
Un paese che, soprattutto nelle zona fronte mare, “galleggia” sui sedimenti alluvionali di una piana “assediata” dalle acque: attuali giardini, piazza della Vittoria, lungomare di Viale Principessa Margherita, Scali Mazzini e quanto altro, come ben illustrato dalle cartoline dell'epoca.
Una situazione estremamente delicata che, fino ad oggi, non ha raccolto il dovuto e responsabile interesse non solo da parte delle Amministrazioni comunale, ma anche dalla Regione Toscana che ha, invece, finanziato costose misure tampone che hanno aggravato i fenomeni erosivi già in corso e che, al massimo, li hanno temporaneamente spostati.
Certamente non un evento eccezionale, unico, sporadico, visto che nehli ultimi 40 anni si è già assistito al dimezzamento della profondità della spiaggia del Bagno; all’erosione della spiaggia di Procchio nell’area della Guardiola; all’erosione accelerata della spiaggia della Paolina; alla profonda erosione alla base della muretta della spiaggia della marina e quanto già iniziato alla base dello stesso lungomare; altrettanto rapida migrazione della spiaggia de La Marina verso l’interno dell’area portuale, un fenomeno che la fortunatamente non realizzata realizzazione del Porto-mostro avrebbe ulteriormente aggravato ed amplificato; al continuo insabbiamento dell'area portuale marinese e al continua modifica della orografia delle spiagge urbane; per ultimo, il crollo delle scalette lungo il primo tratto di Viale Margherita.
Inoltre sussistono vari punti di grave debolezza che potrebbero presentare cedimenti strutturali improvvisi in caso di eventi meteorologici e marini, estremi ma non più considerabili eccezionali: l’area della Muretta/Giardinetti prospiciente la fontana dell’Omino e il lungomare Regina Margherita nell’area dove il nuovo imbonimento ha creato un altro vortice intromissivo che ha ulteriormente velocizzato la migrazione della Spiaggia del Capitanino (nata dall’erosione di quella de La Marina) verso l’interno dell’area portuale.
E' necessario aggiungere altro?
All’Amministrazione comunale Allori, che ha ereditato legalmente questa situazione dalle precedenti Amministrazioni impegnate in inutili e dannosi progetti portuali faraonici, chiediamo che solleciti urgentemente la Regione Toscana ad affrontare una situazione che sta mettendo a grave rischio il magnifico e unico lungomare di Marciana Marina ed a redigere un innovativo piano di intervento generale, di sistema, finalmente commisurato alla mutata situazione odierna e prevedibilmente futura, ai cambiamenti climatici e del mare.
E' urgente recuperare sensibilità, responsabilità ed iniziativa, per affrontare il grave problema dell'erosione e della stabilità delle coste marinesi e dell'intero fronte mare di Marciana Marina, e per il ripristino dell'equilibrio costiero perso, senza inutili ed irritanti furbizie politiche o dilazioni.
ricordiamo che l’indispensabile ruolo del Comune e identificato nel consolidato D.Lgs del 2/01/2018 (Ruolo fondamentale per le attività di protezione civile) ma, soprattutto le ulteriori responsabilità di cui all'art. 54 del D.Lgs. 18/08/2000 n. 267 (Adottare provvedimenti contingibili ed urgenti; Svolgere attività di informazione alla popolazione; eccetera).
La gravità della situazione esige questo, ma soprattutto decisione, tempestività e collaborazione tra tutte le forze politiche, sociali ed economiche del Paese, prendendo atto degli errori fatti e di una situazione climatica, ambientale e marina profondamente cambiata e giunta a un pericoloso punto di svolta, cercando di evitare che diventi un punto di non ritorno.
Non è più tempo di dividersi su vecchi progetti ma è il tempo di discutere, urgentemente e insieme, su come salvare il nostro lungomare dagli errori fatti e non rifarne altri di fronte al mare e al clima che cambiano.
Paolo Di Pirro
Umberto Mazzantini