Come docenti, genitori e pubblici ufficiali, ma soprattutto cittadini che credono nella libertà, ci sentiamo in dovere di esprimere il nostro sdegno per quanto è accaduto venerdì 23 febbraio a Pisa.
È compito nostro e dell’Istituzione scolastica educare i giovani ad essere consapevoli, responsabili e attivi, al rispetto dell’altro, ai valori costituzionali, per divenire cittadini pensanti e dotati di spirito critico spingendo i nostri studenti a seguire sempre i loro ideali. Gli studenti di Pisa manifestavano per chiedere la fine di un genocidio che in pochi mesi ha provocato migliaia di morti tra i civili, e lo hanno fatto portando avanti i valori che, anche noi, cerchiamo di trasmettere loro.
Ma soprattutto quei ragazzi, in gran parte minorenni, stavano manifestando pacificamente per degli ideali: sfilavano, allontanandosi dal presidio studentesco che si stava svolgendo nella vicina piazza Dante, in via San Frediano davanti al Liceo Artistico Russoli, per dirigersi nella vicinissima piazza dei Cavalieri davanti alla Scuola Normale (da piazza Dante a piazza dei Cavalieri ci sono solo 300 metri), a volto scoperto e senza oggetti che potessero né far pensare, né mettere in atto qualsiasi tipo di violenza o aggressione. Sfilavano davanti alla scuola, simbolo e luogo reale della condivisione dei principi della democrazia e della pace e sono stati “imbottigliati” nella stradina che stavano percorrendo, aggrediti in maniera ignobile e totalmente ingiustificata dalle forze dell’ordine che, mistificando la realtà e per giustificare il loro comportamento violento, hanno detto che i ragazzi rappresentavano un pericolo perché si stavano dirigendo verso la sinagoga che, però, si trova da tutt’altra parte della città e in direzione opposta.
Ogni colpo ricevuto dai ragazzi ha rappresentato una frattura al desiderio di essere parte attiva di questa società sempre più difficile e complicata, una ferita a quello spirito critico che ogni giorno anche noi, con il nostro lavoro, cerchiamo di costruiamo insieme a loro.
Ogni giovane impaurito e scioccato è l’inquietante manifestazione della volontà di mettere a tacere la libertà di pensiero con la paura, l’esercizio democratico delle proprie opinioni con la violenza.
Non possiamo quindi tacere di fronte a quanto è successo e non possiamo restare indifferenti. Ci uniamo dunque alla protesta dei colleghi del Liceo Russoli di Pisa, degli studenti e delle famiglie coinvolte.
Chiediamo fermamente che venga fatta chiarezza e che vengano individuati gli autori e i responsabili di questi atti vili ed ignobili.
Con orgoglio e fierezza ringraziamo i nostri alunni e le nostre alunne per aver manifestato in difesa dei propri diritti mercoledì 28 febbraio. Ci auguriamo che riescano sempre a portare avanti gli ideali in cui credono senza mai aver paura delle conseguenze e senza mai rinunciare alla loro libertà.
Un gruppo di docenti dell’ITCG "Cerboni" di Portoferraio