Purtroppo siamo ancora costretti ad occuparci della strana gestione dell’area portuale di Marciana Marina ed a chiederci, in merito ai fatti ed al disinvolto approccio alle tematiche ambientali che descriveremo nell’immediato seguito, cosa mai ne possano sapere o pensare, alla Regione Toscana, l’Assessore Marson che, da sempre, si è dimostrata sensibile sia alle questioni ambientali sia alla regolarità dei procedimenti amministrativi di merito; o l'Assessore regionale all'Ambiente, Annarita Bramerini; o, infine e soprattutto, il presidente della Regione Enrico Rossi che, giustamente, anche recentemente, ha sottolineato che la nuova legge urbanistica della Toscana nasce dall'esigenza di regole certe ed uguali per tutti, anche per l’Amministrazione e per gli uffici di Marciana Marina.
I fatti.
Innanzitutto, per quanto riguarda la suddetta area portuale, Regione Toscana e Comune di Marciana Marina hanno appena finito di affrontare solo la questione della Variante al Piano Strutturale, senza avere neanche iniziato ad affrontare tutte le fondamentali e condizionanti questioni riguardanti il Piano Regolatore del Porto ed il Regolamento Urbanistico.
In questa situazione dovrebbe essere chiaro, anche alla persona più disinvolta, che non sussiste la possibilità di alterare in alcun modo lo stato dei luoghi e degli impianti preesistenti, tanto più precostituendo alterazioni di diritti, servitù e di configurazioni paesaggistiche ed ambientali.
Ovunque sarebbe così, ma non a Marciana Marina, ove il locale Circolo della Vela ha avanzato richiesta al Comune di posizionare nuovi pontili, per ben 284 posti barca, in parte sostituendo ed in parte incrementando la capacità dell’attuale campo boe, prevedendo lo spostamento di ben 150 metri cubi di perfidi massi e sassi presenti sul lungomare corrispondente e, forse, chissà mai, procedendo anche a qualche escavo, qua e la.
Una nuova iniziativa del Circolo, giustificata, a dire dello stesso, dalla sicurezza degli utenti soci, dalla riqualificazione dell’area (preveggenza rispetto ai futuri PRP, il Piano Regolatore del Porto, e RU, il Regolamento Urbanistico?), dalla assenza di impatto ambientale (a naso, o sulla base di ignote valutazioni) e dalla assenza di modifiche all’ambiente marino (idem).
Fino a qui tutte dichiarazioni di parte, fondate od infondate, ma, in ogni caso di parte, “pro domo sua”, per il Circolo.
Le stranezze, a nostro avviso, alla luce dell’attuale assenza di PRP e RU, si riscontrano allorché intervengono sull’argomento, il Comune di Marciana Marina e la Provincia di Livorno, ambedue per il tramite dei rispettivi uffici competenti, tralasciando il parere favorevole della Soprintendenza di Pisa.
Il Comune di Marciana Marina (senza curare la cronologia) :
- Presenta, alla Provincia di Livorno, dichiarazione sostitutiva di certificazione inerente l’assenza di vincoli di natura biologica e ambientale del sito oggetto di intervento.
- In riferimento a quanto sopra, alla richiesta della minoranza di avere accesso, appunto, alle valutazioni ed alle relative relazioni di impatto sull’ambiente e sulla morfologia marina evidentemente effettuate, l’Ufficio dirotta i Consiglieri di minoranza alla Provincia.
- Lo stesso Ufficio e forse anche l’Amministrazione, fanno finta di ignorare l’esistenza di un complesso procedimento in corso riguardante il nuovo Piano Regolatore del Porto di Marciana Marina ed il Regolamento Urbanistico, nel rispetto dei quali (ancora ai primi vagiti) dovrà essere attuato qualsiasi intervento, oggi quindi non prevedibile, in mare ed a terra; e, in assenza dei quali non dovrebbe essere attuata alcuna opera che, soprattutto, modifichi lo stato dei luoghi o prefiguri diritti di nuova acquisizione.
Anche in questo caso, l’Ufficio, facendo finta di ignorare di avere già in casa almeno le bozze del PRP e del RU e tutti gli incartamenti amministrativi, dirotta le richieste dei Consiglieri di minoranza di nuovo verso la Provincia. Gelosia dell’informazione? Ostruzionismo? Vedremo.
La Provincia di Livorno, dal canto suo:
- Fonda la propria competenze sull’assunto, per noi assolutamente creativo conoscendo la vera storia dei luoghi, che trattasi, per quanto riguarda i massi da rimuovere, di "Immersione in mare da strutture ubicate nelle acque del mare o in ambiti ad esso contigui, dei materiali di escavo di fondali marini, o salmastri, o di terreni litoranei emersi''. Peccato che non si tratti di “sassacci” qualsiasi, ma dell'ambiente naturale storico del lungomare, elemento di un habitat tutelato da norme europee, già vittima di un precedente illecito ancora non sanato.
- Addirittura, l’Ufficio Provinciale dichiaratosi competente in materia, avalla, non riusciamo bene a capire sulla base di cosa, “l'urgenza e l'improcrastinabilità degli interventi sopracitati, di cui l'attività oggetto di istanza di autorizzazione (...)”
- Suggerisce, lo stesso Ufficio, che “le attività dovranno essere eseguite nel massimo rispetto dell'ecosistema marino”: sulla base di chissà quale studio, tenuto conto che, semplicemente scrivendo ciò senza alcun riferimento documentale, la Provincia autodenuncia l’assenza di una propria relazione tecnica in materia.
Peccato che sia proprio quel documento per il quale il Comune di Marciana Marina dirotta i Consiglieri di minoranza alla stessa Provincia.
Chi sta bleffando?
Proviamo ad immaginare, per ultimo, che tutti i concessionari di specchi acquei con campi boe, presenti sul lungomare di Marciana Marina, chiedessero, a questo punto lecitamente sulla base di quel bislacco precedente, di modificare il proprio campo boe in pontili (sia pure nel rispetto della strana formula “temporanea pluriennale”): ci troveremmo di fronte, in tempi record, ad un estemporaneo ed autarchico, ma velocissimo, Piano Regolatore del Porto.
Si ripeterebbe, più o meno, quanto già accaduto, discrezionalmente, per le pedane lungomare degli esercizi commerciali.
Chiudiamo con la stessa domanda con cui sono iniziate queste note: di tutto ciò, cosa ne sa e cosa ne pensa la Regione Toscana?
Lista Civica Insieme – Marciana Marina