Sta circolando un appello già firmato da molte personalità e amministratori e operatori di parchi rivolto ai presidenti delle Camere e a membri del governo e altri in cui si chiede di fermare l’approvazione del testo in discussione al senato che modifica seriamente e malamente la legge 394 quadro sui parchi. Non sono mancati e non mancano neppure in questa occasione coloro che considerano questa presa di posizione peraltro non nuova eccessiva e quindi ingiustificata visto che nei quattro anni qualche modifica migliorativa è stata introdotta. Non intendo riprendere il merito di una polemica a cui come Gruppo di San Rossore abbiamo dedicato anche un Quaderno presentato all’incontro nazionale sui parchi a metà dicembre documentato e approfondito. Vorrei invece richiamare la coincidenza di questo ritorno di fiamma dovuto al proposito da parte del senato di tirare diritto nonostante le non poche proteste e la recente audizione del nuovo ministro Galletti alla commissione ambiente della Camera. Il nuovo ministro dell’ambiente è stato molto chiaro sulla esigenza di rilanciare i parchi come aveva iniziato a fare con determinazione il suo predecessore Orlando. Chi l’ha letta non potrà non avere notato lo spazio e l’attenzione che egli ha dedicato soprattutto alle aree protette marine in rapporto in particolare ai nuovi impegni comunitari.
Ora senza ripercorrere la vicenda della legge del senato a partire proprio dal testo di quattro anni chi se n’è occupato non può non ricordare che allora ma nella sostanza anche nei testi successivi a farne le spese erano sono state le aree protette marine che si disse e si continuò a dire le si voleva rilanciare! In tutti i testi le aree protette marine restano un comparto a se niente affatto integrato con i restanti parchi e aree protette di cui il ministero può fare i suoi comodi anche con gestioni privatizzate al 30%.
La divaricazione tra questo testo e le cose dette dal ministro Galletti è tale che non può sfuggire a nessuno se non si preferisce far finta di niente.
Del resto c’è qualcuno che può pensare che gli irrisolti problemi di un parco come l’Arcipelago Toscana alle prese con l’eredità di Matteoli possa finalmente avere con il nuovo direttivo l’assegnazione di quell’area marina che aspetta da anni? Con il testo del senato può farci la croce sopra.
Ecco perché bisogna ripartire dai fatti prima che dai testi.
Renzo Moschini