Nella risposta alla mia dichiarazione “Legambiente non è legittimata a fare scelte urbanistiche”, pubblicata sul vostro giornale lo scorso 7 aprile, l’associazione cita addirittura il proprio accreditamento presso la Regione Toscana, l’espressione di ministri e di sottosegretari, fino ad arrivare all’Unione Europea e all’ONU.
Non volevo arrivare a tanto, volevo solo affermare che Legambiente ha tutto il diritto di criticare, fare proposte, sollevare proteste, ma non ha il diritto di dettare l’agenda delle scelte urbanistiche. Per quelle ci sono i rappresentanti dei cittadini, che come me hanno ricevuto un mandato elettorale di cui sono chiamati a rispondere.
Legambiente non è un soggetto politico, non ha ricevuto nessun mandato e quindi non può assumere nessuna responsabilità: risponde solo a se stessa.
Provenendo il mio mandato dal popolo che mi ha eletto, Legambiente dovrebbe essere rispettosa delle scelte che quei cittadini, liberamente, fanno per il tramite dei propri eletti.
Chiusa, spero, la polemica, veniamo alla proposta.
Nel giugno scorso, appena eletto, Legambiente ispirò la pubblicazione di un articolo sulla spiaggia di “Cala delle Alghe” reclamando il mio intervento per la sua pulizia dopo le intemperie invernali.
Recatomi sul posto mi resi subito conto che i problemi della spiaggia erano ben altri. A parte la presenza di cartelli di divieto d’accesso abusivi, la spiaggia non esisteva più, inghiottita da fenomeni di erosione ai quali non erano sicuramente estranei i muri per ricovero barche realizzati sulla battigia
Altro che pulizia primaverile! Si trattava di recuperare l’intero arenile per cercare di riportarlo a quella splendida insenatura, fra le più belle dell’Elba, testimoniate dalle foto degli anni ‘70
Non voglio gettare la croce su nessuno, quello che è stato è stato e lo è stato sicuramente con la presenza di tutti i crismi di legalità formale, ma la situazione non poteva passare inosservata e non era possibile tollerarne il perpetuarsi.
Per affrontarla, ho deciso come Comune di promuovere un incontro con tutti gli “amici di Cala delle Alghe” e particolarmente con coloro che vi confinano per sostenere la costituzione di un consorzio che si faccia carico in primo luogo di studiare il problema (erosione naturale, indotta dal recente ampliamento del molo di Cavo o accentuata dalla presenza di muri respingi onda?) e, secondariamente, porvi rimedio.
Per avere alcune prime indicazioni ho incaricato per un sopralluogo Carlo Gasparri, il quale si è gentilmente e gratuitamente prestato producendo una sua propria testimonianza che sarà presentata all’incontro.
La riunione, anche per le ragioni che dirò dopo, spero sia proficua e porti a due risultati: primo il proseguimento degli studi per i quali ho l’adesione di un primario esperto di opere marittime, secondo il concorso dei privati proprietari nel finanziamento del ripascimento e delle opere di protezione della spiaggia.
L’appuntamento è per venerdì 18 aprile alle ore 15 nella Sala Consiliare.
Nel caso non fosse raggiunta l’unità d’intenti che auspico, l’unico rimedio sarebbe il riconfinamento demaniale previsto dall’art. 32 del codice della navigazione.
Spero di poter contare per questa iniziativa sul convinto sostegno di Legambiente.
RENZO GALLI
Sindaco di Rio Marina