Il consigliere provinciale Alessandro Corsinovi interviene sulle questioni delle candidature. "Nel 2009 quando venni a cercare di mettere un po' di ordine nel neonato PdL e a fare le liste per il comune di Livorno e per la provincia, a nome del Coordinamento regionale PdL cercai di trovare qualche soluzione per mettere pace nelle animosità del centrodestra all'isola d'Elba. Mi occupai anche di Portoferraio. Le risse e le polemiche restarono sopite per qualche tempo. Oggi sono nuovamente esplose perchè quacuno è partito dal pressupposto che le candidature a sindaco invece di essere discusse e confrontate all'interno di tutto lo schieramento di centrodestra, Udc compreso, qualcuno ha preteso di imporre la propria soluzione, come fosse l'unica "potabile". Rammento che alcuni mesi fa quando in provincia si decise di mandare alla corte dei Conti gli atti su alcune delibere relative a provvedimenti del Giudice di pace sulla Sentieristica marina dell'elba , chiesi che la provincia mandasse gli atti alla Corte dei Conti (cosa che poi è giustamente avvenuta) in esecuzione di un atto del Consiglio provinciale del 31 gennaio 2014. Fu allora che per la prima volta spuntò fuori il nome dell'arch. Ferrari, che aveva firmato un atto di incarico ad una ditta per la sentieristica marina, e mi fu detto da qualche collega consigliere che non avrei dovuto insistere perchè questo Ferrari sarebbe stato il candidato di Forza Italia a sindaco. Evidentemente c'erano già le premesse per un dissolvimento progessivo di qualunque parvenza di relazioni e buoni rapporti politici nell'area dello schireramento alternativo alla sinistra. Anche a Portoferraio come a Livorno e nella maggior parte dei comuni del territorio provinciale si sono registrate candidature a sindaco frutto di fughe in avanti, impuntature, ripicche, che offuscano l'interesse generale che invece dovrebbe essere quello di mettere in piedi liste e candidature che possano davvero competere con i nostri avversari politici che stanno dall'altra parte. La frammentazione è ormai regola. Di fronte a questo il passo indietro di due dei tre candidati e la discesa in campo di Bosi avrebbero dovuto porre un ripensamento a chi ha lanciato la candidatura di Ferrari, ma evidentemente non c'è la volontà di farlo. Non pretendo di metter bocca su cosa che vengono gestite da altri ma come consigliere eletto in provincia e come dirigente politico di lungo corso penso che la candidatura di Francesco Bosi abbia ben altro spessore politico di quella del Ferrari. Fosse per me il discorso sarebbe risolto con la candidatura di Bosi per tutta la coalizione del centrodestra.
Alessandro Corsinovi - consigliere provinciale del PdL